Dall’esperienza di coltivazione dello spinacio condotta in questi due anni nel metapontino, è risultato che le condizioni limitanti la coltura sono soprattutto la presenza di erbe infestanti di difficile controllo e la presenza nei terreni di residui di plastica.
Le condizioni di contratto risultano abbastanza convenienti in quanto si parte già da un prezzo determinato con  la raccolta e il trasporto garantiti dall’industria Arpor cooperativa del gruppo Orogel surgelati con sede a Policoro.

Gli ostacoli riscontrati ad oggi in questa zona riguardano la presenza nei terreni di diversi corpi estranei tipo residui di pacciamatura, manichette, carta, pezzi di polistirolo, sacchetti di concimi, bordi con presenza di sterpaglia e alberi tutti fattori pericolosi, perché durante la raccolta meccanica possono essere caricati e quindi finire nel prodotto.

Una nota di rilievo riguarda le infestanti. In zona è presente in diversi terreni il Cyperus di difficile controllo con i diserbi. Questi fattori possono in qualche modo limitare la riuscita della coltura, per cui riveste molta importanza la scelta del terreno. Inoltre, dato che si tratta di una coltura a breve ciclo (già dopo 55-60 giorni dalla semina si effettua il primo taglio) tutte le operazioni colturali richiedono interventi tempestivi.
Il primo taglio è seguito dopo circa 20 giorni da un successivo. Il vantaggio dato dalla coltura sta nel ridotto impiego di manodopera: tutte le operazioni sono meccanizzate e richiedono un basso investimento per ettaro in termini economici, ma comportano una grande tempestività  nell’esecuzione degli interventi colturali che influiscono in maniera significativa sulla riuscita e sulla redditività della coltura.
 

Lavorazione

Lo spinacio richiede terreni di medio impasto. Le lavorazioni e la preparazione del terreno devono essere tali da evitare
i ristagni idrici che già nelle prime fasi di coltivazione possono determinare i seguenti problemi:

- bassa e scalare germinazione
- ingiallimento e moria delle giovani piantine
- bassa qualità delle foglie con riduzione della produzione.

Le lavorazioni di livellamento sono molto importanti per evitare ristagni idrici e facilitare la raccolta meccanica.  Dall’esperienza avuta in questi due anni di coltivazione è emerso che l’aratura va effettuata a circa 35-40 cm anche per poter interrare meglio residui della coltura precedente, una volta eseguita l’aratura va effettuato un passaggio di erpici a dischi in modo da sminuzzare il più possibile  le zolle.

Dopo questa fase è risultato molto utile effettuare un’irrigazione in modo tale da eseguire un falsa semina, facendo  emergere una buona parte delle infestanti, in seguito si è effettuato un passaggio con un erpice rotante con rullo posteriore in modo da facilitare la semina e l’emergenza dei semi.

La semina va effettuata con seminatrici a righe meccaniche o pneumatiche a file continue con distanza di 15-18 cm tra le file. Vengono impiegati da 2.500.000 a 3.000.000 di semi per ettaro. La profondità giusta di semina va da un min di 1 cm a un massimo di 2 cm. La semina è stata effettuata in questi due anni da metà settembre sino ai primi di ottobre.

 

Concimazione

Per la concimazione è bene distribuire una parte in pre-semina soprattutto per quanto riguarda l’azoto e il fosforo. Si è visto che 2 q di 18-46 sono più che sufficienti. In copertura si utilizza del nitrato ammonico 1 q ettaro da distribuire a foglia asciutta  utili si sono dimostrate le concimazione fogliari abbinati ai trattamenti con concimi bilanciati tipo 20-20-20 più microelementi.

 

 

Diserbo

Il primo passaggio va effettuato subito dopo la semina, meglio se il giorno stesso in questo caso si utilizzano prodotti a base di Lenacil a 400-600 g/ha in associazione a S-Metalaclor a 400/500 g/ha in 400/500 litri di acqua/ettaro.
Il giorno seguente va effettuata una leggera irrigazione con 15/20 mm di acqua bagnando in maniera più uniforme possibile.
Il secondo passaggio di diserbo se è necessario viene eseguito a due foglie vere dello spinacio per le graminacee con prodotti a base di Propaquizafop per le dicotiledoni si utilizzano prodotti a base di Phenmedifam alla dose di 0,5-1 litro/ha in miscela con prodotti a base di Lenacil a 60-80 grammi per ettaro meglio se distribuiti in 250 litri di acqua per ettaro.

Attenzione particolare riveste l’epoca del trattamento sono da evitare assolutamente le ore più calde e le giornate con temperature superiori ai 25 C per scongiurare danni sullo spinacio. Sono stati da poco registrati sulla coltura altri due principi attivi il Metramitron e il Cloridazon da usare in pre-semina e pre-emergenza.

 

Irrigazione

L’irrigazione va effettuata con rotoloni con polverizzino il più possibile l’acqua con boccagli piccoli. I mm da distribuire per ogni turno non devono superare i 20. Con un rotolone si possono gestire circa tre ettari, con superfici superiori occorre avere a disposizione un secondo rotolone per evitare stress idrici alla coltura.

 

Difesa

Nell’esperienza di coltivazione nel Metapontino, si sono avuti grossi problemi soprattutto per le nottue. Mentre per la peronospora si è avuto un controllo efficace perché le varietà utilizzate sono resistenti a diversi ceppi. La  difesa naturalmente tiene conto di un disciplinare di lotta integrata in cui sono riportate tutte le indicazioni per le diverse avversità, tenendo conto delle linee guida nazionali per la pratica agronomica della lotta integrata.

Varietà

Nel corso di questi due anni di coltivazione sono state utilizzate le varietà Rafael, Tuna e Ranthil, varietà precoci che hanno risposto abbastanza bene ottenendo anche rese di 300 ql per ettaro con due tagli.

 

 

Raccolta

La prima raccolta si è avuta dopo circa 57 giorni dalla semina, mentre per la seconda si è dovuto aspettare circa 20 giorni. Si è visto che l’entrata in produzione dipende molto anche dalla semina.
Letti di semina preparati ad hoc (riveste notevole importanza la rullatura perché dopo la germinazione la giovane piantina trovando sotto il terreno duro emerge dal terreno prima) garantiscono un'emergenza più veloce e quindi la coltura riesce ad entrare in produzione anche in 45-50 giorni.
Naturalmente la raccolta è effettuata meccanicamente con una macchina che provvede al taglio e allo scarico del prodotto direttamente su camion, in modo da evitare danneggiamenti al prodotto che viene subito avviato allo stabilimento di trasformazione.

 

 

A cura di Francesco Alfano
Associazione La.Me.Ta., Libera associazione mediterranea tecnici in agricoltura

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