Questo risultato giunge dopo un lungo periodo, iniziato lo scorso ottobre, in cui il prezzo formulato nell’ambito della Cun proveniva dalla sola parte allevatoriale. Alle riunioni era, infatti, assente la parte Macellatori, venendo a generare uno stallo causato dall’impossibilità di trovare un accordo tra le parti.
Il nuovo Regolamento è stato approvato ieri, presso il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dalle organizzazioni designatrici dei componenti della Cun, quali Assica, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, alla presenza di rappresentanti del Mipaaf e di Borsa merci telematica italiana.
Le principali modifiche apportate al regolamento riguardano: l’impegno delle parti a fissare il prezzo finale del prodotto escludendo l’ipotesi di ‘non quotati’ con l’introduzione di alcuni elementi di flessibilità nella tempistica; la semplificazione di alcune procedure nella definizione della tendenza di mercato e nella formazione del prezzo; il rafforzamento della funzione di mediazione della Segreteria, gestita da Borsa merci telematica italiana S.c.p.a., nella fissazione del prezzo o del range dei prezzi.
“E’ del tutto evidente che in questo ambito le parti in causa avranno un ruolo determinante a supporto della Segreteria della Cun - afferma Annibale Feroldi, direttore di Bmti S.c.p.a. - in quanto Bmti è chiamata a svolgere una funzione rilevante nel coordinare e prendere decisioni che non potranno, comunque, prescindere dall’apporto indispensabile e costruttivo di tutti gli operatori della filiera”.
“Da qui - continua Feroldi - si potrà ora lavorare per arrivare quanto prima ad una sperimentazione di asta nell’ambito di accordi di filiera, sui quali siamo già impegnati”.
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