Analisi
Le condizioni meteo attuali sono movimentate da una blanda depressione poco strutturata, ma comunque in grado di generare locali celle temporalesche, che hanno già investito la Sardegna, le aree tirreniche e si apprestano ad evolvere anche al Centro-Sud.Lungo la Penisola gli effetti degli spifferi d'aria instabile sono quindi tangibili e si traducono in temporali soprattutto ad evoluzione diurna anche di forte intensità; una variabilità che coinvolgerà un po’ tutta l’Italia con fenomeni dapprima al Centro-Nord, in successivo trasferimento al Meridione, specie sulle aree interne e sui maggiori rilievi.
I fenomeni temporaleschi si presenteranno in questi giorni a macchia di leopardo, come tipico dell’instabilità di questa stagione nel periodo di fine estate o inizio autunno, con il contrasto delle infiltrazioni fresche in quota rispetto all'aria molto calda del suolo o sulla superficie del mare.
Il quadro barico rimarrà movimentato per più giorni perché legato ad una lacuna ciclonica attiva nel Mediterraneo, incapace di evolvere verso levante.
Meteo incerto, l’alta pressione non convince più
La scarsa robustezza del campo barico sul Mediterraneo è un chiaro sintomo - come accennato poco sopra - del lento declino stagionale, anche se al momento l'anticiclone subtropicale africano è ancora sufficientemente strutturato alle medie latitudini europee per portare qualche giorno (quelli che chiuderanno il mese di agosto) ancora molto caldo per il periodo.Le vere novità sono difatti posticipate nei primi giorni di settembre, quando si profilerà una crisi degna di nota.
Previsione ed evoluzione
Il tempo nei prossimi dieci giorni: lo scenario del tempo sull'Italia cambierà decisamente e bruscamente.Un primo segnale ci giunge dalla timida perturbazione giunta dalla Spagna che, nelle ultime ore, ha raggiunto la Sardegna e sta portando rovesci e temporali anche sulle regioni di nord-ovest, in successivo trasferimento con qualche rovescio o temporale sulle isole maggiori, sui rilievi alpini ed appenninici.
Non sarà sufficiente per una rottura concreta, perché negli ultimi giorni di agosto, tra il 30 ed il 31, tornerà a farci visita, in forma modesta e blanda, l'anticiclone nord-africano. Nulla da temere però dato che le temperature non raggiungeranno più i 34-35 gradi, anche se non mancheranno ampi spazi sereni a parte qualche rovescio pomeridiano sui rilievi più importanti della Penisola.
La conferma per la fine del caldo l’avremo solo dal primo di settembre, quando si affaccerà una perturbazione dalla Spagna un po’ più organizzata che porterà rovesci e temporali ovunque tranne che sulle regioni adriatiche, ove continuerà ancora per qualche ora il bel tempo.
I temporali raggiungeranno in poco tempo anche le regioni meridionali, fin adesso spesso dimenticate dalle piogge, ma la vera novità arriverà il 3 settembre quando un nucleo di aria molto fresca affonderà direttamente dall’Islanda portando un brusco calo delle temperature.
Si tratterà dalla classica “burrasca di Ferragosto”, quest’anno in sospetto ritardo: colpirà direttamente i Balcani, ma coinvolgerà aria piuttosto fresca su tutta l’Italia.
Fioriranno rovesci e temporali diffusi dapprima sulle regioni adriatiche, in evoluzione successiva il 4 settembre anche alle regioni meridionali.
La perturbazione farà da apripista ad un nucleo ancora più freddo in arrivo questa volta dalla Scandinavia tra il 5 ed il 6 settembre, punterà ancora una volta i Balcani, ma da qui si riverserà sulle regioni adriatiche innescando rovesci e temporali.
L’analisi dei modelli odierni conferma una terza irruzione di aria molto fresca in rapida sequenza che metterà sostanzialmente fine alla stagione estiva. Si attiveranno nuovi rovesci e temporali ancora una volta sulle regioni di levante, quindi Friuli, Veneto, Romagna e Marche, in rapido trasferimento al medio Adriatico ed infine al Meridione.
Tendenza
La successiva tendenza prevede tra l'8 ed il 10 settembre un'altra irruzione (la quarta della serie) di aria molto fresca sempre dalla Scandinava. Il treno di irruzioni farà scendere colpo dopo colpo le temperature, tanto che fino al 12 settembre i valori termici si disporranno entro le medie se non sotto durante i fenomeni più intensi.E’ quindi molto probabile che l’imminente assaggio nord-africano porterà le ultime massime sui valori oltre i 30 gradi, ovvero fino a 33 gradi su Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia, Campania e sulle due isole maggiori. Nel medio e lungo termine, in seguito ai diversi bruschi crolli delle temperature su tutta l’Italia, la colonnina di mercurio si fermerà tra i 23 ed i 27 gradi, attestandosi di conseguenza ben sotto i 30 gradi.