La seconda parte della stagione primaverile si è mostrata davvero crudele dal punto di vista meteo. Tirando le somme abbiamo avuto uno dei mesi di maggio più freddi degli ultimi 70 anni, con forti anomalie termiche negative e maltempo su tutta Italia. Ora, ad un passo dalla stagione estiva, i modelli previsionali confermano la svolta già accennata nei precedenti appuntamenti, che ci proietterà verso una fase climatica in linea con il periodo attuale. L’estensione verso i settori centrali del continente di un promontorio anticiclonico sospingerà aria più calda dal Nord Africa, con effetti anche sulle regioni settentrionali italiane e successivamente sulle centrali; il Sud rimarrà in questa prima fase più ai margini. 
 

Il punto della situazione 

Da una nostra analisi statistica questo strano mese di maggio 2019, così fresco e così piovoso, è risultato uno dei più freddi degli ultimi 70 anni, con anomalie termiche negative mediamente tra i 3 ed i 4 gradi sull’intero territorio nazionale. I picchi di maggior rilievo li abbiamo rilevati sulle regioni settentrionali, ove le temperature mensili si attestano sui 4 gradi sotto le medie, tra i 3-4 al centro e sui 2 gradi invece sulle regioni meridionali. 
Le temperature medie non hanno quindi superato i 15 gradi, ovvero 3 gradi in meno dai canonici 18 gradi della media climatica del mese in corso. Per risalire ad un maggio così freddo occorre spingersi negli anni ’50 - ’60 quando mediamente un anno su cinque registrava temperature inferiori alla norma, ma quello non era un periodo insolitamente freddo rispetto all’attuale, piuttosto sono i giorni nostri ad essere condizionati dal riscaldamento del pianeta. In epoca di global warming è senz’altro più probabile trascorrere primavere insolitamente più calde, ma quest'anno l’anticiclone nord africano sembra sia piuttosto spento ed il ritardo dei monsoni potrebbe renderlo pigro ancora per diversi giorni. 
 

Analisi 

Come anticipato, i modelli previsionali continuano a mostrare chiari segnali di un cambiamento. Le novità di rilievo sono principalmente due, perché l'anticiclone nord africano proverà a guadagnare terreno verso il Mediterraneo con un doppio attacco. Uno sostanzialmente debole che riguarderà solo una minima parte del territorio nazionale ed un secondo invece più intenso che investirà tutta l’Italia, ma senza portare temperature particolarmente roventi. 
Tra il primo ed il secondo step avremo il ritorno della variabilità, specialmente sulle regioni di ponente. Vediamo ora il dettaglio.
 

Prima fase

Le ultime ore di maggio ed i primi giorni di giugno verranno ancora condizionati dal vortice di bassa pressione sui Balcani che, nella sua evoluzione verso i settori meridionali del Mediterraneo, interesserà le regioni del medio Adriatico ed il Sud, con venti a tratti freschi e correnti instabili. Sulle regioni nord occidentali a partire dal primo di giugno si affaccerà però l'anticiclone nord africano, il quale allungandosi verso la Spagna, lambirà una piccola parte della Penisola e la Sardegna. Sulle restanti aree le sorti non cambieranno particolarmente e avremo ulteriori rovesci a sfondo temporalesco soprattutto ad oriente e nelle zone interne del Meridione. 
Sabato 1 giugno, il primo giorno in cui inizia l'estate dal punto di vista meteorologico, il bel tempo avanzerà su una sostanziale fetta di territorio, con residui rovesci e temporali sulla Calabria, sulla Lucania, sul Molise e sulla Campania. Cieli sereni quasi ovunque domenica 2 giugno, con ultimi locali e rapidi fenomeni ad evoluzione diurna sui rilievi del Molise, Puglia e Calabria.



Temperature massime in graduale aumento, si posizioneranno intorno ai 27 e 30 gradi su Piemonte, Lombardia occidentale e Lazio, sui 25-27 gradi sulle restanti aree settentrionali, Toscana e Sardegna, mentre continueranno sulla “linea fresca” sulle altre aree della Penisola, con valori non oltre i 20-23 gradi. 
 

Seconda fase 

Un debole passaggio perturbato attorno al 4 giugno porterà piovaschi e qualche temporale sulle regioni di Nord Est, locali fenomeni si svilupperanno anche sulle regioni centrali. Una variabilità che avrà vita breve e avrà l’onere di dividere il primo tentativo anticiclonico dal secondo. 
Tra il 4 e l’8 giugno l’alta pressione africana ci riprova, ma questa volta dalla Tunisia: si estenderà verso l’Italia settentrionale e poi da qui lentamente scenderà verso il Centro ed il Sud. 
Tutto il territorio nazionale verrà quindi interessato dal bel tempo e quasi ovunque sentiremo un po’ di caldo, a tratti intenso, ma con valori massimi che non supereranno in genere i 33-34 gradi. I picchi massimi verranno raggiunti solo la Puglia e la Sicilia, mentre sul resto dell'Italia le temperature rimarranno ubicate tra i 28 ed i 32 gradi.

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