Gli ultimi aggiornamenti del modello europeo Ecmfw confermano ad ogni emissione una bella rinfrescata al termine di questa prima settimana di maggio. Aria piuttosto fredda scivolerà su parte dell'Europa centrale e dopo aver impattato sulle Alpi si riverserà anche nel bacino del Mediterraneo andando ad interessare anche l'Italia. Dopo questo autentico colpo di coda invernale il quadro meteorologico resterà orientato sulla dinamicità, proponendo un susseguirsi di fasi instabili.
 

Il punto della situazione

Il cambio di rotta che ha condizionato profondamente il meteo sull’Italia, passando da condizioni più tipiche della tarda primavera con massime oltre i +30°C (come avvenuto in Campania nei giorni passati), ad un clima a tratti invernale con abbondanti nevicate sulle Alpi a quote basse, è la diretta causa di quello che è successo in stratosfera sopra al Polo Nord, circa tra i 12 ed i 15 mila metri di quota in atmosfera.
Come approfondito anche nell'articolo Lo stratwarming, cos'è e come condiziona il tempo sull’Italia, sappiamo che un riscaldamento della stratosfera può causare un’inversione della circolazione alle quote più alte dell'atmosfera, con una conseguente prevalenza dei venti sull’Europa da est verso ovest, trascinando bolle d’aria gelide dalla Russia verso il vecchio continente. 
Quello che però stiamo vivendo ora, è la tipica fase di fine inverno, il final warming, presumibilmente l’ultimo surriscaldamento della stratosfera. Questo warming ha effetti del tutto simili ad uno stratwarming con la costituzione di un anticiclone in sede polare, ma con una conseguente discesa diretta di masse d’aria fredde nel cuore dell’Europa.
Fenomeno che rischia comunque di segnare profondamente e per un periodo prolungato l’andamento meteorologico in sede europea. Con il Niño oltretutto debole, al momento incapace di influenzare il clima del Mediterraneo, l'evoluzione potrebbe non subire particolari variazioni anche per le prossime settimane.
 

Analisi

Un autentico colpo di coda invernale è ormai alle porte, frutto della vasta colata di masse d'aria fredde artiche. La stagione primaverile subirà quindi un temporaneo arresto a partire dal 3-4 maggio, quando le correnti gelide attraverseranno gli Stati centrali europei e, dopo aver impattato sull’arco alpino, si riverseranno successivamente sull’Italia portando freddo tardivo e nevicate a quote molto basse.
Il parziale miglioramento di cui abbiamo goduto nella giornata festiva del primo maggio verrà ben presto spodestato dalla vivace instabilità generata dal prefrontale, ovvero l’ondulazione che di norma precede di qualche ora l'ingresso della perturbazione vera e propria collegata all’irruzione.
La netta e sensibile flessione delle temperature porterà un po’ di freddo tardivo, che potrebbe risultare localmente intenso per il periodo. Si passerà in poco tempo da uno zero termico ora ubicato oltre i 2000 metri, a poco meno di 1200 metri, una situazione che favorirà nevicate in collina, fino a quote di 400-500 metri durante i rovesci più intensi. L'Italia verrà coinvolta solo marginalmente, ma l'Europa centro-settentrionale assorbirà i massimi effetti del peggioramento con fiocchi fino in pianura.
 

Colpo di coda invernale

Il tutto verrà attivato dall'elevazione dell'anticiclone delle Azzorre, in questo momento in pieno oceano Atlantico, verso l'Islanda e la Groenlandia. Di conseguenza sul bordo orientale della struttura anticiclonica troverà strada libera una colata di aria molto fredda, rappresentata dal lobo del Vortice Polare presente sulla penisola scandinava. Nuclei artici riusciranno quindi a dilagare dapprima nel cuore del continente e successivamente, più addolciti, sul Mediterraneo.
Il peggioramento previsto verrà innescato ad iniziare dalle regioni settentrionali, in rapida estensione anche alle restanti aree del Paese durante il fine settimana. Il netto calo termico porterà i valori sotto la media del periodo, con il rischio di rovinose grandinate, forti colpi di vento e nevicate fino in collina. 
 

Peggioramento alle porte 

Le prime nubi inizieranno a solcare i cieli delle regioni settentrionali dalla serata di oggi, giovedì 2 maggio, quando l’instabilità della parte avanzata della perturbazione segnerà l’imminente affondo della saccatura fredda. Prime precipitazioni in intensificazione della sera, mentre sulle restanti aree il quadro meteorologico si presenterà ancora stabile e generalmente soleggiato, con al più qualche addensamento ad evoluzione diurna sulla dorsale appenninica delle regioni meridionali.
Dal weekend la perturbazione entrerà nel vivo quando l’aria più fredda fluirà dalla Valle del Rodano favorendo la formazione di un minimo depressionario sul Mar Ligure. Piogge e temporali interesseranno soprattutto il Nord con neve sulle Alpi oltre i 1500 metri, ma con il passare delle ore il peggioramento si estenderà anche ai rilievi appenninici in generale ed alla Sicilia.



Il nocciolo gelido entrerà sul nostro territorio nel corso della giornata di sabato 4 maggio, quando le temperature subiranno un drastico calo che localmente potrà raggiungere anche l’ordine dei 10°C, in particolare sulle regioni centro settentrionali. 
Oltre alla sensibile diminuzione della colonnina di mercurio avremo fenomeni temporaleschi talvolta intensi con la possibilità di rovinose grandinate specie tra basso Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, in successiva evoluzione alle regioni centrali (in particolare adriatiche) e parte delle meridionali.
La quota neve scenderà su Alpi e Prealpi centro-orientali fino a toccare i 500 metri di quota, ma con possibili fiocchi alle medesime altitudini anche sui rilievi appenninici settentrionali. Difatti nella notte tra sabato e domenica 5 maggio il passaggio del nucleo più freddo transiterà dalle Alpi verso la Val Padana, non escludendo la possibilità - durante gli episodi più intensi - di acqua mista a neve su città come Bologna, Trento, Bolzano e Belluno.
Non sarà difficile assistere a temporanee forti nevicate sulle colline appenniniche oltre i 400-500 metri delle regioni centro-settentrionali, in particolar modo nelle fasi temporalesche attese per la serata. 
Il maltempo nella giornata di domenica 5 maggio scivolerà rapidamente con rovesci e temporali dall’Emilia Romagna alla Toscana, Marche, Medio Adriatico ed infine al Sud. 
 

Tendenza successiva

La fase di maltempo quasi invernale ci terrà compagnia per almeno 48 ore e solo dopo l’inizio della nuova settimana questa perturbazione gelida verrà gradualmente smorzata.
Analizzando i modelli per il medio e lungo termine possiamo notare l’approfondimento di una vasta area depressionaria sul nord Europa, tra Francia e Regno Unito, un vortice che rappresenterebbe una minaccia anche per il nostro paese, in particolare le regioni settentrionali e le tirreniche. 
Le perturbazioni provenienti dall'oceano Atlantico verrebbero difatti sospinte dentro la lacuna barica sul Mediterraneo, che risentirebbe quindi di una ulteriore instabilità in un contesto termico decisamente fresco.

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