Dopo il caldo piuttosto afoso dei giorni scorsi, l’Italia si prepara ad affrontare la terza incursione africana della stagione. Si tratterà di un’ondata prefrontale, del tutto simile al promontorio subtropicale che diede vita alla tremenda ondata di calore di maggio, scatenata dall’avvicinamento di una perturbazione atlantica molto vivace. 

Il punto della situazione
Dall’ultima immagine del Meteosat si può apprezzare una vasta area sgombra da nubi, dall'Atlantico alle medie-alte latitudini europee, ove regna incontrastato l’anticiclone delle Azzorre.
Tale muro devia conseguentemente le perturbazioni atlantiche verso nord, lasciando in ombra il bacino del Mediterraneo; si tratta comunque di un’alta pressione con evidenti falle, che - oltre alla vecchia perturbazione centrata sull'Egeo - permette infiltrazioni d'aria fresca ed instabile dalla porta francese.
Contrasti particolarmente vivaci, il forte riscaldamento degli strati più bassi e le infiltrazioni suddette vanno a generare frequenti temporali anche sull’Italia: interesseranno in maniera diffusa le aree lungo la dorsale appenninica e delle zone adiacenti di Lazio, Campania e Calabria. Rovesci localizzati non stanno risparmiando nemmeno il nord, Alpi e Prealpi, in trasferimento alle aree pianeggianti del Piemonte e della Lombardia. 

Analisi
Sguardo rivolto a ovest, ove si evidenziano importanti cambiamenti in atto. Sull'Europa occidentale si può infatti già notare la formazione di una goccia fredda lungo l'asse franco-iberico, proprio quel vortice instabile che andrà a gettarsi in Mediterraneo condizionando in modo significativo il quadro meteorologico italiano al giro di boa mensile.
L’attivazione in quota già in queste ore dei venti di Libeccio è un prematuro sintomo di un'imminente mutazione atmosferica nei settori meridionali europei. Le correnti  andranno presto a prendere il sopravvento inserendo gradualmente masse d'aria umida instabile sui settori settentrionali della Penisola.
La strada verso l’instabilità diffusa non sarà però tutta in discesa: l'alta Africana vorrà ancora dire la sua attivando una rapida incursione, del tutto simile alle due realizzate nel mese di maggio, ma di durata molto inferiore. Si tratterà di un vero e proprio prefrontale, che naturalmente andrà a precedere la perturbazione in arrivo. 

Fiammata in arrivo
Il caldo colpirà forte soprattutto al centro sud e nelle due Isole maggiori. La Sardegna sarà la prima regione a soffrire l’aria rovente, con termometri oltre i 38°C già nella giornata di domani. La fiammata dilagherà successivamente alle restanti regioni peninsulari, fino a raggiungere anche il bacino padano emiliano romagnolo. I settori settentrionali e l’arco alpino beneficeranno, invece, dell'intervento dei temporali ad evoluzione diurna che manterranno le temperature su valori accettabili per la stagione. Sul profilo termico andranno a incidere anche le correnti meridionali, che risultando piuttosto vivaci ed evidenzieranno l’effetto favonico nelle aree sottovento rispetto ai venti dominanti. 

Pausa estiva
Dall’analisi delle ultime emissioni modellistiche, viene confermata la pausa estiva, che oltre ad esserci, si presenterà anche di un certo spessore. Il vortice instabile franco-iberico verrà riagganciato dalla circolazione perturbata atlantica e scivolerà facilmente verso i settori orientali, coinvolgendo direttamente il territorio italiano. E’ atteso un generale calo termico ed una nuova, intensa, ondata temporalesca

In breve
Il quadro meteorologico sino al weekend sarà contraddistinto da caldo intenso al centro, al meridione e nelle due Isole Maggiori. Come già ricordato, il nord resterà maggiormente ai margini con precipitazioni localmente violente e spesso a sfondo temporalesco. Fenomeni che nella giornata di domenica andranno ad estendersi alle regioni del centro sino a toccare anche la Sardegna.
Con la nuova settimana il maltempo raggiungerà un po’ tutte le zone d'Italia e avrà modo di avvalersi di un contributo più fresco dall'Atlantico. La goccia fredda non riuscirà a rimarginarsi facilmente e l’instabilità diurna si manterrà probabilmente viva sino a fine periodo.
A seguire arriverà nuovamente l'alta pressione, che si manterrà nel frattempo ben ancorata sull'Europa occidentale. 

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