Il comparto dell'uva da tavola è in una fase di profondo cambiamento. Ciò sta portando anche in Italia ad un rinnovo varietale senza precedenti e, di conseguenza, ad espiantare tendoni di varietà più "classiche", come ad esempio la varietà Italia, che lasciano il posto a nuove varietà più apprezzate sul mercato.

 

Quali sono i motivi del rinnovo varietale?

Negli ultimi anni i cambiamenti sono stati tanti. Solo per fare qualche esempio:

  • si è fatto sentire più che mai il cambiamento climatico, con estati torride e siccitose, intervallate da sbalzi termici, grandinate e altre intemperie che, spesso, hanno vanificato gli sforzi di un'intera annata;
  • sono cambiati i mercati di riferimento, non ultimi quelli di Russia e Ucraina che rappresentavano una fetta importante di export per l'uva da tavola;
  • è cambiata la disponibilità a spendere del consumatore, travolto da una crisi che nessuno si aspettava durasse così tanto e, contemporaneamente, sono aumentati i costi di produzione di chi coltiva uva da tavola;
  • ma soprattutto sono in fase di cambiamento i gusti dei consumatori di uva da tavola, sempre più attratti da varietà senza semi e da aromi e colori differenti che, alla raccolta, spuntano prezzi molto più vantaggiosi rispetto alle varietà più "classiche".

 

Quali sono le varietà di uva da tavola in fase di rinnovo?

Le innovazioni introdotte negli ultimi anni dai breeders, con nuove varietà spesso straniere, si stanno facendo spazio non solo in Cile o altri Paesi importanti per il comparto ma anche in Italia. Se pensiamo alla Puglia e alla Sicilia, le due regioni principali per ettari coltivati e quantità di uva prodotta, varietà precoci come Regina e Vittoria, o medio tardive come Pizzutella, Italia e Palieri stanno man mano perdendo superfici rispetto a varietà colorate e senza semi (seedless), come ad esempio Crimson, Allison, Sweet Celebration, Maula, Scarlotta, solo per citarne alcune.
Varietà dalle caratteristiche qualitative eccellenti e con buoni standard vegeto-produttivi che, però, devono adattarsi al meglio alle nuove condizioni pedoclimatiche.

 

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Foto 01: Grappoli di Scarlotta seedless, nuova varietà molto apprezzata sul mercato

(Fonte: Ilsa)

 

Quali sono gli obiettivi e le criticità per il reimpianto di un tendone di uva da tavola?

In generale, quando si mettono a dimora le barbatelle, l'obiettivo primario è sicuramente quello di favorire uno sviluppo rapido e armonico dell'apparato radicale e anticipare l'entrata in produzione delle viti.
Quando si parla di un re-impianto, però, si devono considerare anche alcune criticità:

  • anzitutto, la cosiddetta "stanchezza del terreno", fenomeno legato sia ad un peggioramento della struttura e della fertilità del suolo, sia soprattutto alla presenza di patogeni radicali (in primis Armillaria) che, dopo anni di presenza delle stesse piante, hanno ormai colonizzato lo strato di terreno coltivato.
  • inoltre, parlando di nuove varietà, non essendo autoctone possono risultare particolarmente "delicate" nelle prime fasi vegetative, in virtù di condizioni pedoclimatiche differenti.

 

Per questi motivi, è necessario favorire un efficiente sviluppo del nuovo apparato radicale e, al tempo stesso, riequilibrare la microbiologia del terreno a contatto con le radici riducendo, così, i microrganismi nocivi a vantaggio di quelli utili e massimizzando l'assorbimento di acqua e nutrienti.

 

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Radici di vite da tavola, var. Italia, appena espiantate con evidenti sintomi di attacco di Armillaria

(Fonte: Ilsa)

 

Come favorire un rapido attecchimento e sviluppo delle barbatelle?

Oggi esistono alcuni strumenti specifici che aiutano le piante a superare gli stress post-trapianto e favorire una rapida entrata in produzione:

  • azoto e fosforo hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo radicale e le fasi iniziali di sviluppo del fusto. Meglio se questi due elementi siano complessati da una matrice organica che, riducendo le perdite di azoto per lisciviazione e di fosforo per retrogradazione, ne prolunga la disponibilità;
  • fondamentali sono anche alcune sostanze ad azione biostimolante, come specifici amminoacidi (prolina, glicina, arginina) e triacontanolo di origine naturale, che stimolano lo sviluppo armonioso di tutto il sistema radicale, non solo delle radici primarie;
  • infine, il supporto di specifici microrganismi risulta indispensabile per un rapido attecchimento. Parliamo delle micorrize, note per la loro azione simbiotica a livello radicale, di Trichoderma e altri Batteri della rizosfera, che esercitano un'efficace azione competitiva nei confronti di molti patogeni fungini presenti nel suolo.

 

L'elenco di accorgimenti può sembrare corposo ma niente paura. Ilsa, azienda italiana specializzata nella produzione di biostimolanti e formulati specifici per le piante, ha sviluppato alcuni prodotti che uniscono gli effetti delle sostanze sopra elencate, con benefici indiscutibili per l'attecchimento delle nuove barbatelle.

 

La metodologia di Ilsa per il re-impianto dei vigneti di uva da tavola

Appena messe a dimora le barbatelle, Ilsa propone due "prodotti ad azione specifica", definiti tali anche dalla normativa italiana, ammessi in agricoltura biologica ma utilizzati normalmente anche in convenzionale:

  • IlsaOrgamit-R è un prodotto ad azione specifica su suolo, a base di micorrize, Trichoderma e batteri della rizosfera, un pool di microrganismi che da un lato stimola lo sviluppo dell'apparato radicale e, dall'altro, limita l'influenza negativa dei microrganismi nocivi a livello della rizosfera. L'alto contenuto di amminoacidi e la bassa salinità, inoltre, aiutano da un lato l'azione dei microrganismi e, dall'altro, lo sviluppo delle nuove radici che, inizialmente, risultano molto delicate e soggette a stress.
  • IlsaStim+ è un prodotto ad azione specifica su pianta ed esattamente un biostimolante, a base di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae e contenente triacontanolo naturale, amminoacidi e altri composti vegetali ad azione biostimolante. Applicato a basse dosi, IlsaStim+ ha un'azione radicante come poche in circolazione, favorendo l'aumento della massa radicale e quindi del volume di terreno esplorato dalle radici.

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(Fonte: Ilsa)

 

Con una sola applicazione congiunta, al momento della messa dimora delle nuove barbatelle, in dosi di 5 kg di IlsaOrgamit-R + 1 kg di IlsaStim+ ogni 1.000 litri di acqua, questi due prodotti ad azione specifica garantiscono un rapido attecchimento ed una partenza vegetativa delle piante, a prescindere dagli stress edafici ed ambientali.
Successivamente, nei primi turni di fertirrigazione, Ilsa consiglia una seconda strategia basata su due formulati specifici. IlsaPolicos, biostimolante anch'esso, consente un apporto successivo di triacontanolo, estratti di alga, e polisaccaridi che massimizzano l'efficienza di assorbimento delle radici, coadiuvati da IlsaDeepDown, formulato ad alto contenuto di fosforo altamente assimilabile che completa l'opera. Già con sole due applicazioni in fertirrigazione, a distanza di due settimane, con 5 kg/ha di IlsaPolicos + 20 kg/ha di IlsaDeepDown, l'obiettivo può essere considerato raggiunto.

 

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(Fonte: Ilsa)
    

Una metodologia efficiente ed ecosostenibile

IlsaOrgamit-R + IlsaStim+ al momento della messa a dimora e IlsaPolicos + IlsaDeepDown nei primi due turni di fertirrigazione successivi al trapianto rappresentano una strategia non solo efficiente ma, al tempo stesso, eco-sostenibile. Tutti i formulati sono infatti ottenuti a partire da materie prime naturali e attraverso processi produttivi ad altissima sostenibilità, fattori che, da sempre, rappresentano le peculiarità di Ilsa.

  

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Analisi visiva dello sviluppo radicale, 4 mesi dopo le applicazioni dei biostimolanti di Ilsa, su varietà Sweet Globe. E' evidente il maggior volume di terreno esplorato dalle radici nella foto a sinistra

(Fonte: Ilsa)

 

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A sinistra, il più pronunciato sviluppo vegetativo delle barbatelle trattate con i biostimolanti naturali di Ilsa, rispetto alla pratica aziendale, 30 giorni dopo l'ultima applicazione

(Fonte: Ilsa)