Gli operatori del mercato nazionale sanno perfettamente che i prezzi locali non seguono certo le dinamiche di quelli internazionali: aumenti e diminuzioni sono più contenuti e non avvengono con la stessa rapidità mostrata nel grafico. La spiegazione è da attribuire a più fattori. Nel caso dell'urea è importante la presenza di un produttore locale (Yara) i cui listini non possono certo cambiare settimanalmente. Così come gli stessi importatori non hanno certo flessibilità operative "in tempo reale": una volta che arriva una nave con alcune migliaia di tonnellate ci deve essere il tempo per smaltirla prima di riproporsi al mercato con nuovi prezzi.
Prendiamo ad esempio proprio l'inizio del 2021. Le quotazioni nazionali sono aumentate di circa 90 euro alla tonnellata contro gli oltre 130 dollari alla tonnellata del prezzo internazionale. In Italia è arrivata pochissima merce acquistata ai prezzi massimi così come è doveroso segnalare che ce n'era ancora molta anche quando le quotazioni hanno preso a scendere. Di conseguenza il mercato locale non toccherà mai i livelli di prezzo di metà marzo né risentirà in maniera consistente della successiva flessione.
Adesso ci aspettano le operazioni di azotatura dei cereali primaverili che, nonostante la diminuzione dei consumi per la flessione delle superfici, vedranno l'urea grande protagonista. La logistica delle consegne giocherà un ruolo più importante del prezzo e, purtroppo, il fatto che ci sia stata una lieve flessione non spingerà sull'acquisto anticipato che invece sarebbe la carta vincente.
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Fonte: SILC Fertilizzanti