E ciò soprattutto in un’annata, quella 2016, molto altalenante dal punto di vista climatico, che ha previsto un intenso ricorso alla lotta fitosanitaria, a causa della forte incidenza di malattie fungine (in particolare peronospora e muffa grigia) e con le grandinate e le piogge estive che, infine, hanno rischiato di vanificare quanto di buono era stato fatto fino ad allora.
La collaborazione con i tecnici Alessandro Mallardi e Vito Renna, sugli stessi tendoni di uva Italia da loro gestiti direttamente, ha quindi consentito di valutare la strategia Ilsa in due anni consecutivi e di trarre le prime importanti conclusioni.
L’impiego di Etixamin DF, IlsaStimSet e Ilsadrip Ferro in fertirrigazione e di IlsaVivida, IlsaForma, IlsaNoBreak, Fitocell e IlsaTempor per via fogliare ha portato vantaggi a 360 gradi, dalle prime fasi del risveglio vegetativo fino alla raccolta.
A confronto con i tendoni adiacenti, in cui sono stati applicati, nei due anni di prove, fitoregolatori di sintesi (gibberelline e citochinine) e in cui è stata praticata l’incisione sui tralci, nei test Ilsa si è verificato un risveglio vegetativo più uniforme, un colore della vegetazione più vivo e brillante, una maggiore e più omogenea lunghezza del grappolo, oltre che un’ottima fertilità delle gemme, che alla fine ha portato ad un numero più elevato di grappoli per pianta.
Proprio la fertilità delle gemme è stato il primo risultato evidente, a favore dei biostimolanti naturali Ilsa e a discapito degli ormoni di sintesi, i quali se da un lato stimolano lo sviluppo dei frutti, dall’altro pregiudicano la fertilità per l’anno successivo.
Nonostante una carica produttiva maggiore, inoltre, la strategia Ilsa per l’ingrossamento degli acini ha dato risultati analoghi alla pratica tradizionale, grazie ad un’azione specifica di IlsaForma e Fitocell sia sull’allungamento del rachide sia sulla distensione cellulare, che hanno favorito un regolare aumento del calibro degli acini, senza forzature. Ed i risultati si sono visti anche in termini di integrità degli acini, con una percentuale di scarto molto inferiore per la tesi Ilsa, nonostante un periodo estivo caratterizzato da abbondanti piogge e gradinate che, in tutta la Puglia, hanno causato gravi danni a tutto il comparto dell’uva da tavola.
Nel sopralluogo della prima settimana di giugno 2016, era già evidente il maggiore sviluppo dei grappoli della tesi Ilsa (foto sx) rispetto alla tesi aziendale (foto dx), grazie ai due interventi fogliari con IlsaForma (2,5 kg/ha) e Fitocell (2 kg/ha) ed in fertirrigazione con IlsaStimSet (25 kg/ha)
La migliore predisposizione iniziale dei grappoli (allungamento in fase primaverile) ha, successivamente, portato i suoi vantaggi anche in termini di sviluppo degli acini
In particolare, l’impiego di IlsaForma, Fitocell e StimSet per le fasi di allungamento del rachide ed ingrossamento degli acini e di IlsaNoBreak e IlsaTempor nelle fasi conclusive, per il mantenimento dell’integrità degli acini, hanno permesso di raccogliere più uva e di più alta qualità. E con le frequenti oscillazioni dei prezzi, che spesso inducono a ritardare la raccolta dell’uva, mantenere una qualità finale elevata è il fattore a cui puntare per essere più competitivi sul mercato.
La maggiore lunghezza media dei grappoli della tesi Ilsa ha consentito uno sviluppo regolare degli acini, che hanno raggiunto un’ottima pezzatura, pari a quella della tesi competitor, nonostante una carica produttiva superiore (maggior numero di acini per grappolo e, di conseguenza, maggiore peso) e nonostante nella tesi competitor sia stata fatta l’incisione sui tralci e siano stati impiegati fitoregolatori di sintesi
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Fonte: Ilsa