Ricercatori provenienti da Italia, Slovenia, Austria, Germania, Regno Unito, Serbia, Lettonia, Turchia e Danimarca si sono dati appuntamenti in questi giorni alle Viote del Monte Bondone per studiare e misurare, con tecniche e strumentazioni all'avanguardia, come boschi e prati rispondono alle variazioni climatiche e all'inquinamento atmosferico. L'iniziativa scientifica si inserisce all'interno di una summer school organizzata dal gruppo foreste e cicli biogeochimici del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Mach in collaborazione con l'Università di Innsbruck e finanziata dal progetto europeo Cost Action FP0903.

"Le lezioni - spiega il ricercatore Loris Vescovo- hanno preso in considerazione gli strumenti di indagine ecofisiologica applicati allo studio della vegetazione. Gli studenti, guidati dai trainer, hanno misurato diversi parametri importanti per gli studi di ecofisiologia vegetale, concentrandosi sulla fotosintesi fogliare, respirazione del suolo, potenziale idrico delle piante e misure di flusso della linfa".
Per la prima volta in Trentino, alle Viote, è stato testato uno strumento (il LI-8100A Automated Soil CO2 Flux System) per la misura automatica della respirazione del suolo, che verrà poi utilizzato permanentemente nella stazione micrometeorologica della Fondazione situata a Lavarone.

Alcune settimane fa, sempre il Monte Bondone è stato protagonista di campagna di volo con aerei dotati di strumenti particolarmente sofisticati nell'ambito di un'altra summer school del progetto europeo Eurospec che aveva come finalità lo studio della dinamica dei flussi di carbonio degli ecosistemi di prateria e di foresta del Trentino, coinvolgendo nella ricerca giovani ricercatori del settore in ambito europeo.