'Il punto sulla batteriosi dell'actinidia in Piemonte' è il titolo del convegno che si terrà il 29 aprile a Manta (Cn) e che farà il punto su come si sta evolvendo la malattia, sulle ricerche in corso e su che cosa fare in futuro.
La batteriosi dell'actinidia non ha risparmiato il Piemonte. L'agente della malattia è il batterio Pseudomonas syringae pv actinidiae (Psa), che penetra nella pianta provocando disseccamenti sempre più estesi fino a farla morire. Dai primi focolai individuati nel 2010, il Psa si è diffuso come un'onda fino ad interessare già alcune centinaia di ettari. I tecnici di base del coordinamento frutticolo, il servizio fitosanitario regionale e il Creso hanno monitorato l'evoluzione e dettato le linee per il contenimento.
Nell'incontro tecnico il Servizio fitosanitario presenterà la sequenza delle mappe epidemiologiche, mettendo in luce le cause e le modalità di diffusione sul territorio. Il Psa è arrivato in regione con materiale vivaistico infetto proveniente da Latina. Ha sorpreso la rapidità di diffusione non solo da una pianta all'altra, ma da un actinidieto all'altro. Gli abbondanti essudati delle piante sono trasportati anche dal vento a centinaia di metri di distanza. Sono così saltate molte barriere e misure precauzionali adottate nei mesi scorsi.
Marco Scortichini – batteriologo del Cra - Centro ricerche per la frutticoltura di Roma – descriverà la biologia del batterio, come e in quali condizioni si sviluppa, come penetra e come si diffonde nella pianta. Fabio Marocchi dell'Apofruit riferirà dell'esperienza maturata a Latina nella prevenzione e nei tentativi di arginare la diffusione della malattia. Lodovica Gullino, direttrice del Centro di competenza Agroinnova dell'Università di Torino riferirà della sperimentazione in corso. Molte le linee su cui si sta lavorando, dalle sostanze che prevengono la penetrazione del batterio, agli induttori di resistenza, ai batteri 'buoni' antagonisti del Psa. Il programma di ricerca 2011, che vede impegnati il Servizio Fitosanitario, Agroinnova e il Creso, è finanziato da un contributo della Fondazione Crt e dalla Regione Piemonte. Infine Graziano Vittone del Creso preciserà le indicazioni per gli interventi di difesa.
La Regione Piemonte si è mossa con tempestività e determinazione, adottando provvedimenti importanti per il contenimento della malattia, una serie di misure obbligatorie che riguardano l'estirpo delle piante infette e il divieto di nuovi impianti. L'assessore Claudio Sacchetto, che ha reperito e messo a disposizione dei frutticoltori contributi compensativi per l'estirpo, illustrerà le normative adottate.
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Fonte: CReSO - Consorzio di Ricerca, Sperimentazione e Divulgazione per l'Ortofrutticoltura Piemontese