L'esenzione dell'accisa sul gasolio utilizzato per le coltivazioni sotto terra non sarà più applicata. Lo ha annunciato l'Agenzia delle dogane con una circolare in cui fa presente l'incompatibilità di questa agevolazione con le norme comunitarie e sottolinea che, anche in mancanza di una norma di abrogazione, non è possibile riconoscere ulteriormente questo beneficio. L'Agenzia richiama anche la necessità di recuperare gli aiuti concessi ai serricoltori.
 
"In Italia rischia di essere azzerata la produzione in serra di fiori, piante ornamentali e di ortaggi, per effetto dell'insostenibile aumento del 22% in un solo giorno del costo del gasolio destinato al riscaldamento delle serre". Lo sottolinea la Coldiretti. Il provvedimento si stima che possa riguardare oltre 30.000 ettari di serre posizionate in tutta italia, che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi. Ssecondo la Confederazione, con il crollo del 13% prezzi medi dei prodotti agricoli a settembre è impensabile gravare il settore con i costi fiscali aggiuntivi.
 
Confagricoltura ha accolto con estrema preoccupazione la circolare diramata dall'Agenzia sull'incompatibilità dell'esenzione con la decisione della Commissione europea del 13 luglio 2009 che ha condannato l'Italia per questa esenzione per il periodo 2000-2004. Ciò significa che per le nuove assegnazioni di gasolio destinate all'attività di coltivazione sotto serra dovrà essere applicata l'aliquota del 22% prevista per le altre attività agricolel La notizia è stata accolta con stupore "perché la circolare dell'Agenzia è stata emanata senza alcun preavviso e concertazione".

La decisione rischia di avere contraccolpi durissimi sulla produzione agricola in serra di fiori, piante e ortaggi. Lo sottolinea in un comunicato la Cia che evidenzia una grande preoccupazione per una misura che può mettere in ginocchio un settore molto importante fiore all'occhiello del made in Italy e invita il governo italiano ad intervenire tempestivamente.