Il corretto utilizzo delle macchine per i trattamenti fitosanitari e le modalità ottimali di distribuzione della miscela per evitare dannose dispersioni (deriva) sono i temi conduttori del seminario di formazione per tecnici che si è svolto all'Istituto agrario San Michele all'Adige. All’incontro, promosso dal Centro per l’assistenza Ttcnica dell’Istituto agrario in collaborazione con il Servizio fitosanitario della Regione Veneto e intitolato “Gestione della deriva dei prodotti fitosanitari nei trattamenti delle colture arboree”, hanno partecipato un centinaio di tecnici che  avranno il compito di trasferire agli agricoltori le nozioni acquisite. “Si stima che durante un trattamento fitoiatrico eseguito con l’atomizzatore l’efficienza di deposizione sul bersaglio non superi il 55% - spiega il tecnico del Centro per l’assistenza tecnica, Piergiorgio Ianes -. Le dispersioni di miscela assumono dimensioni variabili in funzione della natura del fattore d’inefficienza preso in esame: evaporazione (4-6%), perdite a terra (30-60%), perdite per deriva (10-15%)”.
Nel corso del seminario tecnico, i cui relatori sono stati gli esperti di settore e docenti universitari, Paolo Balsari, Giuseppe Zanin, Cristiano Baldoin, si è parlato di normative, aspetti meccanici che condizionano la deriva e di tecniche innovative per ridurla, ma anche aspetti agronomici nella distribuzione dei prodotti fitosanitari. Altro argomento, il controllo funzionale delle macchine irroratrici, in Trentino reso obbligatorio dal Disciplinare di produzione integrata del settore ortofrutticolo, per il quale le circa 3600 macchine censite sono regolarmente ispezionate ogni sei anni. Particolarmente interessante il tema delle scelte operative che definiscono il corretto impiego dell’irroratrice. E così si scopre, ad esempio, che la vegetazione, oltre a rappresentare il bersaglio da trattare, agisce di fatto anche come una barriera fisica di contenimento della deriva.