I consorzi come agrari snodo strategico per far decollare la filiera cerealicola e contrastare le fluttuazioni dei prezzi di mercato. E' l'idea del progetto presentato a Roma nell'ambito del convegno "Consorzi agrari: dalla spiga alla tavola, la qualità sposa il giusto prezzo" organizzato da Assocap, Associazione nazionale dei consorzi agrari in collaborazione con Unione seminativi e che intende creare una rete di stoccaggi per togliere dal mercato materia prima nelle fasi di eccesso di offerta e immetterla quando manca. "Anche se i consorzi agrari sono 53 diverse realtà, insieme costituiscono una rete in grado di fornire servizi e supporto alle aziende agricole - dice Marco Pancaldi, presidente di Assocap -. In un recente sondaggio che abbiamo fatto fare dalla società Swg  il nome consorzio agrario evoca , nel 79% dei consumatori italiani, il legame che l'agricoltura ha con il territorio e la tradizione. su questo noi vogliamo puntare". "Fra qualche giorno, il piano cerealicolo nazionale verrà presentato alla filiera e il prossimo 2 dicembre passerà al vaglio delle regioni - spiega Riccardo Deserti, dirigente del Mipaaf  –. Il progetto potrà integrarsi con il lavoro che impegnerà nei prossimi anni la filiera" . Sotto il profilo economico, anche se non sono stati determinati precisamente i fondi , il settore potrà contare su un budget fra gli 8 ed i 10 milioni di euro. In conclusione, il sottosegretario Buonfiglio ha fornito anticipazioni sui lavori parlamentari del pomeriggio. "Il consorzio agrario - ha detto - deve essere lo strumento per il processo di valorizzazione del prodotto agricolo". 
 
"Abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa perché il maggiore numero dei nostri associati sono Cap e Organizzazioni di produttori". Lo ha detto ad Agra Press il direttore dell'Unione seminativi Valerio Marchioni al termine della prima parte dei lavori del convegno. "Abbiamo presentato – ha spiegato - quattro proposte per migliorare la gestione del settore cerealicolo". E' stata focalizzata l'attenzione sulla necessità di avviare una valutazione generale delle attività dei centri di stoccaggio, di istituire un albo volontario riconosciuto, di creare un manuale di autocontrollo per le operazioni sulla sicurezza alimentare e la sanità e di istituire un "Ufficio nazionale cereali italiano" che dovrebbe organizzare l'offerta nazionale. "Le risposte – ha concluso Marchioni sono state positive e ora inizieremo a lavorare in questa direzione".