Lo chiamano il processo "carbon negativo" è meno costoso del processo di produzione dei carburanti tradizionali e non richiede raffinerie permanenti. Su queste basi poggia il progetto di creazione di biocarburante N100 della CoolPlanetBiofuels, azienda californiana nata per volontà di alcune società tra cui spicca Google. Il colosso internet ha infatti investito 20 milioni di dollari per l’avvio dell’azienda che produrrà benzina “green” ad alto numero di ottani dalla biomassa di bassa qualità, vale a dire erba e scarti di coltivazioni.

CoolPlanet in pratica sta sviluppando carburanti "a carbonio negativo" sulla base del processo di fotosintesi delle piante, che assorbono carbonio dall'aria. Il processo di conversione dalla biomassa a carburanti di elevata resa sarà davvero poco inquinante grazie al “processore termico-meccanico” che usa la biomassa per la creazione di flussi di gas distinti che vengono poi trasformati mediante processi catalitici nella produzione di combustibili per veicoli. Il processo viene realizzato in impianti mobili, che possono così essere spostati nelle zone più ricche di biomassa utilizzabile, riducendo i costi di trasporto della materia prima (a.b.).