Restano pochi giorni per partecipare al bando per i contributi riservati agli agricoltori custodi della Toscana.
Si tratta del bando attivato sull'intervento Sra Aca15 per sostenere i coltivatori di varietà autoctone a rischio di estinzione.
Per la Regione infatti la coltivazione di varietà locali di interesse agricolo e alimentare è considerata essenziale anche in virtù della difficoltà di reperimento sul mercato di materiali di riproduzione e moltiplicazione e della difficoltà a trovare sbocchi di mercato.
A disposizione ci sono 150mila euro per tutti i cinque anni in cui saranno dati i contributi.
Possono fare richiesta di contributo tutti gli agricoltori singoli e associati che coltivano le varietà indicate nel bando e nei repertori regionali.
Per fare domanda è necessario anche coltivare una superficie minima che per i seminativi è di 1 ettaro, per le ortive di 100 metri quadrati per varietà, e per le arboree di almeno 100 piante su una superficie di 2mila metri quadrati.
Per la prima volta sono state ammesse al contributo anche varietà di vite, come l'Alicante, Buonamico, o il Canaiolo bianco, tanto per citarne alcune.
Chi riceverà i contributi dovrà impegnarsi a coltivare le varietà dichiarate per 5 anni, cioè dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2029, con la possibilità di una riduzione di superficie massima del 20% di quella dichiarata.
Il bando offre un contributo forfettario ad ettaro di:
- 250 euro all'anno per i seminativi;
- 600 euro all'anno per le ortive;
- 800 euro all'anno per le colture arboree.
Le domande devono essere presentate su Artea entro il 15 maggio 2025.
Una volta ricevute la Regione stilerà una graduatoria che terrà conto di vari aspetti, premiando chi fa agricoltura biologica, chi commercializza direttamente i propri prodotti e chi opera nelle zone a vincolo Natura 2000.
Per altre informazioni e per tutti dettagli si rimanda alla pagina ufficiale del bando dove è possibile scaricare anche il testo completo e dove si possono trovare i riferimenti per chiedere chiarimenti ai tecnici regionali.
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Fonte: Regione Toscana