Ieri, 26 marzo 2024, i rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio Agricolo Ue - costituitosi in Comitato Speciale Agricoltura - hanno approvato una revisione mirata di due atti fondamentali della Politica Agricola Comune: si tratta della parte legislativa del pacchetto di proposte presentate dalla Commissione Europea il 15 marzo scorso, nata in risposta alle preoccupazioni espresse dagli agricoltori il cui iter si è avviato con il Consiglio Agrifish del 26 febbraio 2024.
Questa revisione della Pac - nelle intenzioni delle istituzioni Ue - tenta di risolvere le difficoltà emerse nell'attuazione dei piani strategici e mira a semplificare, ridurre gli oneri amministrativi e fornire una maggiore flessibilità per il rispetto della condizionalità rafforzata.
E c'è una novità rispetto alle previsioni della vigilia: in caso di approvazione da parte del Parlamento Ue, prevista tra il 22 ed il 25 aprile prossimi, salterebbe il regime di deroghe provvisorie sulla condizionalità, pure previste dalla Commissione Ue, perché alcune novità importanti di questa revisione della Pac andrebbero in vigore già con la domanda unica in corso, quella per il 2024, e riguardano proprio le Bcaa già oggetto di deroghe temporanee, come quella sul 4% di terreni a riposo, norma che viene invece definitivamente modificata. E con effetto immediato.
"Abbiamo ascoltato i nostri agricoltori e abbiamo intrapreso azioni rapide per rispondere alle loro preoccupazioni in un momento in cui si trovano ad affrontare numerose sfide" ha spiegato ieri David Clarinval, viceprimo ministro belga e ministro per l'Agricoltura e presidente di turno di un Consiglio Agrifish che si è trasformato in qualcosa di più, accantonando tutto l'altro pur corposo ed impegnativo ordine del giorno, che sarà a breve ripreso, limitandosi poi ad adottare formalmente il nuovo Regolamento sulle Denominazioni di Origine, un atto dovuto, visto che andava avviato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Unione.
"La revisione mirata delle norme della Pac raggiunge il giusto equilibrio tra garantire una maggiore flessibilità agli agricoltori e agli Stati membri e alleggerire gli oneri amministrativi, mantenendo allo stesso tempo un elevato livello di ambizione ambientale nella Politica Agricola Comune" ha detto ancora Clarinval.
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Una risposta mirata
La revisione - contenuta in un'unica proposta di regolamento di quattro articoli e venti pagine - riguarda alcuni elementi del regolamento sui piani strategici della Pac (Regolamento Ue 2021/2115) e del regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Politica Agricola Comune (Regolamento Ue 2021/2116).
Il testo - secondo una nota del Consiglio Ue "trova un attento equilibrio tra la necessità di mantenere un elevato livello di ambizione ambientale e climatica nell'attuale Pac e di garantire che le preoccupazioni degli agricoltori siano prese in considerazione".
Adattamento delle condizionalità
Il Comitato Speciale Agricoltura ha approvato così le modifiche agli standard relativi alle Bcaa, Buone Condizioni Agricole e Ambientali, proposte venerdì scorso dalla Commissione Europea.
Uno dei principali cambiamenti è l'introduzione di una disposizione generale che consente agli Stati membri di concedere deroghe temporanee e mirate a determinati requisiti di condizionalità in caso di condizioni climatiche impreviste che impediscono agli agricoltori di rispettarli. Una volta all'anno, gli Stati membri dovranno informare la Commissione in merito a tali deroghe.
Tali deroghe temporanee - poste nella piena disponibilità degli Stati membri - riguardano l'applicazione delle seguenti Bcca:
- Bcca 5 (Gestione della lavorazione del terreno per ridurre i rischi di degrado ed erosione del suolo);
- Bcca 6 (Copertura minima del suolo per evitare di lasciare nudo il suolo nei periodi più sensibili);
- Bcca 7 (Rotazione delle colture sui seminativi);
- Bcca 9 (Divieto di conversione o aratura dei prati permanenti sensibili nei siti di Natura 2000).
Ma gli Stati avranno la possibilità di attuarle con la domanda unica 2025.
Esenzioni in vigore dal 2024
Oltre a ciò, vengono introdotte esenzioni specifiche da alcuni standard Bcaa che saranno invece subito in vigore, ovvero a valere sulla domanda unica 2024:
- per Bcaa 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili: gli Stati membri avranno sin da subito maggiore flessibilità nel decidere quali suoli proteggere e in quale stagione, sulla base delle specificità nazionali e regionali;
- per Bcaa 7 sulla rotazione delle colture: la rotazione delle colture rimarrà la pratica principale, ma gli Stati membri potranno utilizzare la diversificazione delle colture come alternativa; questo è meno impegnativo per gli agricoltori, soprattutto nelle zone soggette a siccità o ad abbondanti precipitazioni;
- per Bcaa 8: gli agricoltori saranno obbligati soltanto a mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti - scompare l'obbligo di maggese al 4% - e d'ora in poi saranno incoraggiati, solo su base volontaria, a mantenere i terreni a riposo o a creare nuovi elementi paesaggistici attraverso ecoregimi.
La revisione approvata esenta inoltre le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli (norma in vigore dal 2025) e dalle sanzioni (in vigore sin dalla domanda unica 2024) relative al rispetto dei requisiti di condizionalità previsti dalla Pac.
Poiché ciò riguarda il 65% dei beneficiari della Pac, ma rappresenta solo il 10% circa dei terreni agricoli, ridurrà significativamente l'onere amministrativo relativo ai controlli sia per gli agricoltori che per le amministrazioni nazionali, pur mantenendo gli obiettivi ambientali.
Maggiore flessibilità
In linea con le precedenti richieste degli Stati membri, la revisione garantirà che i Paesi dell'Ue possano ora modificare i propri piani strategici della Pac due volte all'anno su base permanente, anziché una volta come avviene attualmente. Ciò fornirà agli Stati membri una maggiore flessibilità per affrontare le mutevoli condizioni.
Oltre a ciò, sarà comunque possibile avere tre ulteriori richieste di modifica nell'arco dell'intero periodo di programmazione. Anche questa modifica però sarà in vigore dal 2025, anche se - per le richieste di modifica già presentate nel 2024 - sono previste delle specifiche esenzioni di documentazione.
Parlamento adotta la procedura d'urgenza
Il presidente della Commissione Speciale Agricoltura invierà ora la lettera di offerta al Parlamento Europeo. La Comagri del Parlamento Europeo ha deciso di ricorrere alla procedura d'urgenza per questa proposta. La posizione del Parlamento in prima lettura dovrebbe essere adottata nella plenaria del 22-25 aprile 2024.
Il Regolamento dovrà poi essere adottato formalmente dal Consiglio, firmato dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento Europeo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. "Se tutto andrà come previsto, il Regolamento entrerà in vigore entro la fine di questa primavera" è scritto nella nota del Consiglio Agricolo Ue di ieri.
"Considerato il tempo estremamente breve che intercorre tra l'adozione della proposta da parte della Commissione (15 marzo 2024) e la sua prevista entrata in vigore, ciò dimostra l'impegno delle tre istituzioni ad affrontare rapidamente l'attuale situazione degli agricoltori europei" è scritto ancora nella nota. Anche se l'applicabilità delle nuove norme è distribuita tra l'anno in corso ed il 2025, come si evince dal testo del progetto di regolamento.
Lollobrigida: "Vittoria dell'Italia"
"Con il via libera a Bruxelles del Comitato speciale Agricoltura, oggi compiamo un ulteriore passo verso la revisione e la semplificazione della Pac. La votazione di oggi è un risultato fondamentale frutto anche del documento strategico presentato dall'Italia all'Agrifish lo scorso febbraio e dell'azione del Governo, che ha portato con successo il tema dell'agricoltura sul tavolo dello scorso Consiglio Europeo" ha affermato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ieri. "Ringrazio la presidente Giorgia Meloni, il collega Raffaele Fitto e la nostra diplomazia per il lavoro di squadra portato avanti in questi mesi" ha aggiunto il ministro.
"Andiamo avanti con la revisione della Politica Agricola Comune, fortemente voluta dal nostro Governo, e che permetterà all'Europa di avere un'agricoltura più giusta e più rispettosa del ruolo dell'agricoltore. Riduciamo gli oneri amministrativi e burocratici, consentiamo maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli ambientali e tuteliamo il diritto di ogni cittadino di avere cibo sano, prodotto nei nostri territori e non importato da nazioni che non rispettano i nostri stessi diritti" ha concluso Lollobrigida.