Molti maiscoltori e cerealicoltori aspettavano questa notizia con ansia e alla fine è arrivata. Il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) ha infatti fatto sapere che in riferimento alla Bcaa 7 (dove Bcaa sta per Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali), quella che introduce l'obbligo di rotazione per i seminativi, la raccolta della coltura intercalare non è obbligatoria, purché rimanga in campo per almeno novanta giorni.
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Questo il testo riportato nella nota: "relativamente alle modalità di controllo della corretta gestione della coltura secondaria, tenuto conto della difficoltà di accertamento della fase di raccolta, si precisa che l'impegno si intende soddisfatto con il mantenimento in campo della coltura secondaria per almeno novanta giorni".
Via libera dunque alla semina delle cover crop (ma sarebbe meglio definirle colture intercalari) purché abbiano un ciclo di almeno novanta giorni. Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo bene che cosa prevede la Bcaa 7 e come la nota del Masaf cambia la gestione della rotazione da parte degli agricoltori, soprattutto di chi fa mais e grano.
Bcaa 7, obbligo di rotazione nei seminativi
Come ormai tutti sanno, con la nuova Politica Agricola Comune (Pac) (in vigore dal primo gennaio 2023) viene introdotta la cosiddetta condizionalità rafforzata, che prevede una serie di obblighi per gli agricoltori al fine di accedere al pagamento di base e agli altri aiuti previsti dalla Pac.
In particolare, all'interno della condizionalità rafforzata, sono previste alcune Bcaa, tra cui la Bcaa 7, che introduce l'obbligo di rotazione colturale sui seminativi al fine di preservare la fertilità integrale del suolo.
Che cosa significa? Vuol dire che l'agricoltore non può seminare per due anni la stessa coltura, intesa come genere botanico. Non è quindi possibile fare mais e poi ancora mais, oppure grano tenero e ancora grano tenero, ma neanche grano tenero e poi grano duro o farro o triticale (poiché appartenenti allo stesso genere botanico).
Sono escluse da questo obbligo, previsto dalla Bcaa 7, le aziende:
- i cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni lasciati a riposo, investiti a colture di leguminose o sottoposti a una combinazione di tali tipi di impieghi;
- la cui superficie agricola ammissibile è costituita per più del 75% da prato permanente, utilizzata per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell'anno o per una parte significativa del ciclo colturale o sottoposta a una combinazione di tali tipi di impieghi;
- con una superficie di seminativi fino a 10 ettari;
- i cui seminativi sono costituiti da colture sommerse (le risaie);
- certificate in conformità al Regolamento sulla produzione biologica o condotte secondo la produzione integrata, certificate dal Sistema di Qualità Nazionale della Produzione Integrata (SQNPI).
Sono poi previste possibili deroghe per le aziende agricole che eseguono le coltivazioni in regime di aridocoltura e quelle che ricadono nelle zone montane.
Rotazione colturale e cover crop
Le cover crop possono essere considerate colture secondarie che possono essere usate per assolvere alla rotazione, venendo seminate in autunno e sovesciate o terminate in altro modo? Inizialmente si pensava di no, poiché una delle Faq pubblicate sul sito della Rete Rurale Nazionale affermava che la coltura doveva essere portata a raccolta.
Con l'ultima nota del Masaf invece si precisa che sì, usare le cover crop per assolvere alla Bcaa 7 è possibile, purché queste rimangano in campo almeno novanta giorni. Non è dunque necessario arrivare alla raccolta.
Chi dunque produce mais, ad esempio, può continuare a seminarlo anno dopo anno, purché in autunno semini una coltura intercalare, come ad esempio la senape o il ravizzone, che rimanga in campo per almeno novanta giorni. Successivamente la coltura può non essere raccolta, ma terminata per poi preparare il letto di semina per il mais.
Ma lo stesso concetto vale per chi produce cereali, come ad esempio le aziende agricole pugliesi del Tavoliere.
Qual è l'anno di inizio (base line) della Bcaa 7?
Come noto da tempo, nel 2023 l'obbligo di rotazione non è entrato in vigore, in quanto il legislatore ha pensato di introdurre la cosiddetta "Deroga Ucraina" che permettesse una produzione soddisfacente di cereali in Europa per sopperire a possibili mancanze sul mercato dei cereali a causa della guerra tra Russia e Ucraina.
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L'obbligo della Bcaa 7, di fatto, è entrato in vigore nel 2024. Quindi chi ha seminato mais nel 2023 lo può riseminare anche nel 2024, senza dover inserire una cover crop, che sarà invece necessario seminare nell'autunno di quest'anno per poter riseminare mais nel 2025.
Ricordiamo infine, per completezza, che l'obbligo di rotazione è entrato già in vigore nel 2023 per tutti quelli che hanno aderito ad Ecoschemi o azioni del Csr, Complemento per lo Sviluppo Rurale (i vecchi Psr) che prevedono il rispetto della Bcaa 7 come prerequisito per accedere all'aiuto specifico.
In altre parole, gli agricoltori che hanno aderito con la domanda unica 2023 all'Ecoschema 4 o agli interventi Aca, Agroclimaticoambientali, del Csr non possono avvalersi della deroga Ucraina. Quindi, chi ha seminato mais nel 2023 e vuole seminarlo anche nel 2024 deve aver seminato una coltura intercalare nell'autunno dell'anno scorso.