Il 3 agosto scorso a Roma, nella sede del Ministero dell'Agricoltura, si è tenuto il Tavolo Grano Pasta, per fare il punto della situazione sul mercato del grano duro e delle iniziative da promuovere per stabilizzare il mercato salvaguardando i redditi dei cerealicoltori. L'incontro è stato presieduto dal ministro Francesco Lollobrigida e hanno partecipato anche il sottosegretario Patrizio La Pietra, le rappresentanze degli agricoltori italiani e gli attori della filiera impegnati nella produzione, nello stoccaggio e nella trasformazione del frumento e dei derivati. Ma il vertice non ha dato l'esito sperato dalle organizzazioni agricole, in particolare da Cia - Agricoltori Italiani, che aveva sottolineato l'urgenza di agire per rendere il mercato più trasparente e premiante per gli agricoltori.

 

Leggi anche Grano duro, in Italia frenata dei prezzi

Le dichiarazioni del ministro

"La politica può intervenire sul versante della promozione del grano made in Italy per aumentare le esportazioni, valutando anche accorgimenti su temi come il credito d'imposta, per contratti di medio e lungo termine, e un sostegno alla produzione che aiuti la filiera ad abbattere i costi, con la conseguente crescita della competitività. È un impegno che ci porterà verso una sempre maggiore trasparenza della catena del valore e dei prezzi finali, oltre che ad una migliore tracciabilità del prodotto", ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida.


"Un elemento importante emerso dal tavolo è stata la disponibilità a riattivare in via sperimentale la Commissione Unica Nazionale, sospesa dal 2022. Ora le filiere sono chiamate a fornire alla politica proposte e soluzioni congiunte, che possano consentire di raggiungere appieno anche nel settore cerealicolo quella sovranità alimentare che è il cardine dell'azione di questo Governo e del Masaf", ha aggiunto il ministro.

 

"La crisi causata dal conflitto russo-ucraino impone una pianificazione in grado di stabilizzare i prezzi ed è sempre più urgente intensificare gli sforzi sinergici perché tutte le filiere impegnate facciano sempre più sistema, in un'ottica di sostenibilità economica e di sovranità alimentare. Inoltre dobbiamo puntare sulla ricerca, che può sicuramente contribuire ad aumentare la qualità, già elevatissima, del grano 100% italiano", ha sottolineato il sottosegretario Patrizio La Pietra.

 

Compag, servono fondi

Il vicepresidente Compag, Mauro Acciarri, intervenendo alla riunione, ha sottolineato che "in una campagna difficile come quella attuale, sulla quale sono pesati eventi climatici avversi, occorre riconoscere ancora di più il ruolo fondamentale che hanno le strutture di stoccaggio che, attraverso la ripulitura, la selezione della materia prima e la segregazione per lotti omogenei, garantiscono la valorizzazione della materia prima nazionale. E questo sia a vantaggio dell'industria che può avere un prodotto adeguato alla trasformazione, sia della parte agricola che vede valorizzato il proprio lavoro".

 

"Inoltre, fasi complesse come quella attuale - ha proseguito Acciarri - ci ricordano l'importanza di avere un sistema nazionale di monitoraggio delle produzioni che contempli sia il dato quantitativo ma anche quello qualitativo, in maniera da avere informazioni sulla campagna fruibili in tempo reale da parte delle istituzioni ma anche a disposizione degli stessi operatori che devono compiere scelte commerciali".

 

Secondo Compag, per sostenere il settore servono fondi e una visione a lungo raggio condivisa da tutta la filiera. Ma è altresì importante che il consumatore finale sia in grado di riconoscere l'importanza e il valore di tutte le fasi della filiera, comprese le attività di segregazione, stoccaggio e conservazione. Anche attraverso questo percorso di conoscenza e consapevolezza, facendo capire che sono attività imprescindibili per ottenere una semola e poi un prodotto finito di alta qualità, si riuscirà a far riconoscere alla pasta e a tutta la filiera il giusto valore.

 

Cia, ancora stallo sulle richieste urgenti

"La riattivazione della Commissione Unica Nazionale, il potenziamento dei contratti di filiera tra agricoltori e industria e l'avvio di Granaio Italia, il Registro Telematico dei Cereali, semplificato dal 2024. Su queste azioni, già sollecitate e di conclamata urgenza e validità servivano risposte, si è optato per una riunione interlocutoria, assicurando solo il riavvio della Cun in via sperimentale". Il presidente nazionale di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, e il numero uno di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, commentano così, delusi, l'esito del primo Tavolo di Filiera Grano-Pasta convocato al Masaf.

 

Di fatto, come spiegano i vertici di Cia, è stata per il momento sdoganata la Cun, strategica per assicurare più trasparenza al mercato, e come già annunciato quasi un mese fa nell'incontro della Confederazione dal ministro per la consegna del dossier tecnico e delle oltre 50mila firme raccolte con la petizione nazionale su change.org. Il confronto su Granaio Italia, invece, è risultato fermo. Decisamente lontano, poi, l'accordo sui contratti di filiera tra agricoltori e industria, fondamentale per ridefinire rapidamente i prezzi sulla base degli attuali costi di produzione.

 

"Sicuramente un buon clima, ma poco collaborativo all'interno della filiera - è intervenuto il presidente di Cia, Fini -. La nostra mobilitazione, quindi, continua. Rifletteremo sulle prossime iniziative, assicuriamo però al ministro l'intenzione di lavorare insieme per stringere davvero sulle priorità, che sono - ha concluso - solamente misure e soluzioni utili a restituire redditività, equità e competitività al comparto".

 

A fargli eco, il vicepresidente nazionale e titolare di Cia Puglia, Gennaro Sicolo: "Il ministro Lollobrigida ha ribadito che 'il made in Italy si paga'. Gli diamo appuntamento a dopo la pausa estiva e torneremo per dar voce a un milione di italiani che, tra petizione e impegno sul territorio, sono con noi. Non abbandoniamo la nostra mobilitazione a difesa del grano duro italiano e del lavoro di tanti agricoltori che lo producono, senza vedersi riconosciuto il giusto prezzo. Il confronto tra produttori, mugnai e pastifici è una cosa seria - ha aggiunto -, sia chiaro che vogliamo il bene dell'intera filiera, la nostra non è una lotta contro qualcuno, è una lotta per il grano 100% italiano".

 

Italmopa, no a Granaio Italia e a Cun vincolante

L'andamento delle quotazioni del frumento tenero e del frumento duro nazionali è strettamente legato all'evoluzione dei mercati internazionali sulla quale gli operatori delle filiere nazionali, e in particolare l'industria della prima trasformazione, non possono in alcun modo influire. Questo concetto è stato ribadito dal presidente di Italmopa, Associazione Industriali Mugnai d'Italia, Andrea Valente introducendo il suo intervento nel corso del Tavolo di filiera cereali svoltosi il 3 agosto.

 

Il presidente Valente ha quindi ricordato il ruolo insostituibile dell'industria molitoria nel selezionare, miscelare e trasformare le migliori varietà di frumento e la rilevanza delle importazioni in un Paese, come l'Italia, strutturalmente deficitario in materia prima ed esportatore di prodotti trasformati.

 

Importazioni di frumento che, da sempre, sono complementari e non alternative alla produzione nazionale, ed effettuate, come inequivocabilmente risulta dai costanti e rigorosi controlli degli organi pubblici preposti, nell'assoluto rispetto di tutte le normative comunitarie e nazionali, in particolare in materia di sicurezza alimentare.

 

"La competitività della filiera - ha precisato Valente - non può in alcun modo prescindere dal superamento delle criticità della produzione nazionale e i contratti di filiera rappresentano, in questo contesto, uno strumento assolutamente indispensabile".

 

Secondo il presidente di Italmopa "Occorre inoltre evitare l'introduzione di inutili e onerosi aggravi burocratici a carico delle aziende del comparto molitorio, destinati inevitabilmente a ripercuotersi sui consumatori. Il riferimento è, in particolare, all'introduzione di un Registro di carico e scarico nel comparto dei cereali, che peraltro appare assolutamente superfluo tenuto conto dei numerosi strumenti e procedure di controllo già attivati dalle varie amministrazioni competenti per il monitoraggio delle produzioni e dell'origine del grano trasformato".

 

Con specifico riferimento, infine, al comparto del frumento duro, Italmopa ha ribadito che le commissioni prezzi delle borse merci operano complessivamente in modo efficace e trasparente. Una sospensione della loro attività non può e non potrà in alcun modo essere presa in considerazione laddove dovesse essere ripristinata, con l'accordo della parte acquirente, la Commissione Sperimentale Nazionale Frumento Duro.