Si avvicina il traguardo della quarta edizione del Premio Filippo Re - Ambiente, Economia, Territorio e Società. I tre studi finalisti selezionati dalla giuria sono stati presentati in occasione dell'evento svoltosi lo scorso 3 aprile.
Gli autori dei lavori finalisti Davide Andreatta, Michela Battisti e Riccardo Dainelli sono stati i protagonisti dell'incontro, che ha visto la moderazione del professor Gilmo Vianello, presidente della Commissione Valutatrice del Premio Filippo Re, i saluti del professor Giorgio Cantelli Forti, presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura, e le conclusioni di Cristiano Spadoni, Project Development leader di Image Line®.
Il vincitore sarà premiato durante l'inaugurazione del 216° anno accademico dell'Accademia Nazionale di Agricoltura il 17 aprile 2023.
I finalisti in gara e le pubblicazioni
Il riconoscimento ideato dall'Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line® premia quest'anno la pubblicazione scientifica che indaga, con un approccio multidisciplinare e originale, gli effetti della transizione digitale ed ecologica in agricoltura, per una maggiore sostenibilità dei processi produttivi. Di seguito le brevi presentazioni video degli studi di Davide Andreatta, Michela Battisti e Riccardo Dainelli.
Davide Andreatta
Davide Andreatta, Dipartimento di Agronomia, Alimenti, Risorse naturali, Animali e Ambiente, Università di Padova, ha presentato la pubblicazione "Detection of grassland mowing frequency using time series of vegetation indices from Sentinel-2 imagery".
Le praterie sono uno degli ecosistemi più diffusi e stanno cambiando rapidamente in estensione, struttura e funzionamento. Sempre più utilizzato per il loro monitoraggio è il telerilevamento, che permette di ottenere dati accessibili e affidabili.
Grazie a questo studio è stato sviluppato un algoritmo per la stima della frequenza di sfalcio dei prati utilizzando le immagini satellitari fornite dal satellite Sentinel-2 (S2) e la capacità computazionale della piattaforma Google Earth Engine (Gee). Il modello per la stima della frequenza di taglio è basato sull'analisi di serie temporali, e raggiunge così un'accuratezza superiore ai modelli precedentemente disponibili.
Uno strumento gratuito, intuitivo e di facile utilizzo utile, ad esempio, alle agenzie per i pagamenti dei sussidi in agricoltura per la verifica dell'avvenuto sfalcio su tutte le superfici oggetto di contributo e non su un ristretto campione: è possibile quindi ridurre i costi e l'impegno necessario per i controlli, aumentandone l'efficacia e l'accuratezza. Inoltre sarà possibile mettere in relazione la frequenza di sfalcio a fattori quali le politiche agricole locali, la presenza di filiere, la storia socioeconomica, fattori topografici, ambientali ed ecologici.
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Michela Battisti
L'articolo esposto da Michela Battisti, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino, è intitolato "Maize response to localized mineral or organic NP starter fertilization under different soil tillage methods".
Lo studio ha valutato la distribuzione interrata in banda di digestato in sostituzione della concimazione minerale fosfo azotata nella fertilizzazione starter alla semina del mais, valutandone gli effetti in termini di sviluppo iniziale della coltura, di produzione e qualità della granella.
La prova è stata condotta nelle campagne agrarie 2019 e 2020 in due diverse località, mettendo a confronto due modalità di preparazione del letto di semina, l'aratura e lo strip tillage, in combinazione a diverse strategie di fertilizzazione starter: digestato (Dig) interrato in banda lungo la linea di semina, fosfato biammonico (Dap), ed un testimone non fertilizzato alla semina (Nt).
La tecnica dello strip tillage è risultata idonea in diversi terreni, soprattutto se coniugata con una corretta gestione della concimazione starter eseguita con digestato o fosfato biammonico. L'iniezione profonda di digestato ha mostrato vantaggi moderati sullo sviluppo iniziale del mais, ma è stato possibile ottenere lo stesso livello produttivo della fertilizzazione minerale. Inoltre, la combinazione iniezione di digestato e strip tillage consente agli agricoltori di preparare il letto di semina e distribuire gli effluenti zootecnici in un'unica operazione, risparmiando così tempo e riducendo il consumo di carburanti. La combinazione di queste due buone pratiche può quindi aumentare la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende agricole.
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Riccardo Dainelli
Riccardo Dainelli, Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibe), ha illustrato lo studio "Moving climate seasonal forecasts information from useful to usable for early within-season predictions of durum wheat yield".
I modelli colturali che sfruttano le previsioni stagionali per fornire stime di resa stanno diventando uno strumento prezioso per affrontare le variazioni delle produzioni alimentari ma è ancora inesplorata la possibilità di abbinare le previsioni climatiche stagionali con modelli colturali all'interno di un servizio climatico efficace, che fornisca previsioni di resa per il frumento duro a scala locale, regionale e nazionale.
Lo studio ha previsto l'analisi delle previsioni stagionali Seas5, fornite dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (Ecmwf). Le previsioni stagionali sono state valutate in modo completo sia in forma non corretta sia in forma ricalibrata (con correzione dell'errore sistematico), inoltre la ricerca ha reso possibile la coprogettazione di servizi climatici innovativi per il frumento duro per la previsione della resa, l'abbinamento del modello colturale Delphi con le previsioni stagionali Seas5, l'implementazione di un nuovo strumento che supera il precedente sistema di previsione utilizzato come benchmark e l'integrazione delle stime di resa del sistema Delphi nel servizio AgroSat.
La coltivazione del frumento duro è stata fortemente influenzata da eventi meteorologici estremi, come siccità, precipitazioni eccessive, ondate di freddo e ondate di caldo, lo sviluppo di un modello di simulazione è quindi necessario per poter gestire al meglio i rischi.
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Fonte: AgroNotizie