Il numero di aziende che adotta soluzioni di agricoltura 4.0 è in aumento, come sono in aumento le tipologie di tecnologia impiegate per rendere più efficienti, sostenibili e resilienti le imprese. A dirlo sono i numeri che ci ha anticipato l'Osservatorio Smart AgriFood, che il 16 marzo prossimo presenterà, nel corso dell'evento "Da adozione a valorizzazione: la sfida dello smart agrifood" i risultati della Ricerca 2023 effettuata su aziende agricole e zootecniche italiane.

 

Un report che ha il pregio di offrire una panoramica completa dello stato di adozione del paradigma 4.0 nel settore primario. Tra le oltre cinquecento aziende agricole intervistate dall'Osservatorio Smart AgriFood, School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise, Research & Innovation for Smart Enterprises dell'Università degli Studi di Brescia, il 47% ha affermato di utilizzare software gestionali aziendali, dato stabile insieme a quello relativo all'adozione di sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature (34%).

 

Cresce del 4% invece il numero di imprese che adotta sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni (26%) e del 5% quello di chi usa Sistemi di Supporto alle Decisioni (Dss) (20%). Stabili i sistemi di mappatura attraverso dati satellitari (18%) o droni (14%) o macchine e attrezzature (11%). In crescita del 3% (al 4% totale) chi usa servizi di trattamento tramite velivoli senza pilota.

 

Dinamiche simili sono riscontrabili tra le aziende zootecniche, dove i software gestionali sono adottati dal 70% del campione (composto da quasi 250 aziende). Bene anche i sistemi di monitoraggio di macchine e attrezzature (46%) e delle coltivazioni (43%). Molto più alto, rispetto alle aziende agricole, l'impiego di Dss, che si attesta al 15%.

 

La tecnologia in stalla è piuttosto diffusa, visto che il 27% usa sistemi digitali di gestione dei mangimi e il 24% ha adottato i robot di mungitura. Bene anche i servizi di mappatura delle coltivazioni attraverso diversi mezzi (intorno al 20%, a seconda del device) e i sistemi di gestione smart dei reflui zootecnici (17%).

 

Gli incentivi spingono l'innovazione

Salta agli occhi come l'88% delle aziende che hanno partecipato alla Ricerca dell'Osservatorio Smart AgriFood abbia fatto ricorso ad almeno un incentivo pubblico. Nel dettaglio, il 29% ne ha usato uno, il 28% due, il 20% tre e l'11% quattro o anche di più. Dall'analisi emerge poi che il numero medio degli incentivi utilizzati cresce con le dimensioni aziendali.

 

Le varie misure dei Psr sono il veicolo più utilizzato dalle aziende (65% del campione), seguito dal Piano Agricoltura 4.0 (65%) e dalla Legge Sabatini (54%). Più in giù il Bando Inail (14%) e altri strumenti minori.

 

Quasi l'80% del campione ritiene che gli incentivi abbiano avuto un impatto significativo sulle scelte di investimento, mentre solo il 22% ha affermato che l'acquisto sarebbe avvenuto anche in assenza di incentivi. Inoltre un numero non trascurabile di aziende ha scelto di investire in più soluzioni in parallelo o in soluzioni di livello più elevato.

 

Tra gli ostacoli elencati dalle aziende nell'accesso agli incentivi pubblici troviamo:

  • Eccessiva burocrazia: 28%.
  • Un disallineamento tra le necessità aziendali e le specifiche dei bandi: 25%.
  • La non conoscenza della loro esistenza: 20%.
  • La mancanza di competenze all'interno dell'azienda: 10%.
  • Il rischio troppo elevato per quanto riguarda la presenza di irregolarità nella domanda: 10%.
  • La non consapevolezza della possibilità di accedere ai bandi: 7%.

 

Il convegno di presentazione dei risultati

Giovedì 16 marzo 2023, presso la sede del Politecnico di Milano Bovisa, saranno presentati nel dettaglio i dati della Ricerca 2023 dell'Osservatorio Smart AgriFood, di cui Image Line® è partner storico. E nella sessione dedicata all'agricoltura 4.0 prenderà la parola Cristiano Spadoni, Project Development leader di Image Line®, il quale sottolineerà l'importanza di sviluppare soluzioni che siano interoperabili. Il dialogo tra piattaforme facilita infatti la vita dell'agricoltore e quindi porta ad una maggiore diffusione dell'uso di strumenti digitali.

 

Ma non solo, perché al fine di promuovere un vero progresso del settore agricolo è necessario anche che le aziende produttrici di hardware e software adottino una strategia di open innovation. In altre parole, che partecipino insieme ad altri soggetti ad un processo di coinnovazione. L'obiettivo è rendere il settore primario più competitivo, ma anche maggiormente sostenibile a livello ambientale e sociale.

 

"I progetti di Image Line®, presenti e futuri, sono accomunati proprio da queste tre parole chiave: interoperabilità, sostenibilità e coinnovazione", spiega Cristiano Spadoni.

 

"L'agricoltura digitale non è solo un complesso di tecnologie: la definirei come l'ecosistema che abilita la collaborazione fra gli operatori, per scambiare dati, condividere informazioni, implementare strategie data driven per aumentare l'efficienza e la sostenibilità delle produzioni, sia vegetali, sia animali, su suolo e fuorisuolo, in campo e nelle aree forestali".

 

Per maggiori informazioni sull'evento e per iscriversi è possibile visitare questa pagina.