Semaforo verde dalla Commissione Europea per tutti i Piani Pac dei 27 Stati membri: dal primo gennaio 2023 entrerà in vigore la nuova Politica Agricola Comune ma, a causa della situazione di crisi globale, resta alta la preoccupazione per gli obiettivi sulla sostenibilità.
Avanza al Consiglio Ue Agricoltura la riforma anche sul Regolamento di etichettatura alimentare, il famigerato Nutriscore sul quale l'Ue è spaccata a metà.
Nutriscore: chi è a favore e chi no in Ue
I Paesi membri dell'Ue sono spaccati a metà sul Nutriscore, il sistema di etichettatura che classifica i prodotti alimentari con lettere dalla A alla E, e con colori dal verde al rosso per indicare gli alimenti più sani e quelli più nocivi in termini di grassi e sali.
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Il tema è tornato al centro di un dibattito in Consiglio Agricoltura a causa della revisione del Regolamento sull'etichettatura alimentare che sta portando avanti la Commissione Europea.
Se da un lato Malta, Grecia e Italia sono fortemente contrari al Nutriscore, ritenendolo un sistema troppo semplicistico, fuorviante e discriminate per i prodotti della dieta mediterranea e della tradizione europea, dall'altro molti Paesi Ue lo approvano. Belgio, Germania, Danimarca, Lettonia, Finlandia, Estonia, Francia, Austria, Paesi Bassi, Lussemburgo, Slovenia e Bulgaria sono convintamente a favore del Nutriscore, e lo considerano necessario per fornire indicazioni semplici e chiare ai consumatori e per combattere l'obesità in Europa, a patto che il sistema si basi su studi scientifici e che non svantaggi le piccole e medie imprese europee.
Il gruppo dei perplessi
Fra i 22 ministri a intervenire al dibattito, alcuni hanno invece mostrato qualche perplessità a riguardo. Portogallo, Cipro, Lituania, Spagna, Irlanda, Ungheria e Polonia non hanno avuto una chiara posizione sul Nutriscore, ritenendosi sì a favore di un sistema di etichettatura alimentare armonizzato in Ue, ma a patto che sia volontario, che tenga conto degli impatti negativi sul mercato interno, che preveda delle deroghe per alcuni prodotti con un solo ingrediente, come l'olio d'oliva, ma soprattutto che tuteli gli alimenti di qualità, come quelli Dop o Igp, senza discriminare certe tipologie di prodotti.
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Approvati tutti i Piani Pac
A poche settimane dalla loro entrata in vigore, prevista per il primo gennaio 2023, la Commissione Europea ha terminato l'approvazione dei Piani Pac di tutti i 27 Stati membri.
La nuova Politica Agricola Comune destinerà 38 miliardi di euro di sostegno al reddito degli agricoltori, 4 miliardi di euro ai pagamenti diretti, pagamenti ad hoc per piccole e medie imprese e 8,5 miliardi di euro per il ricambio generazionale, in modo da far scendere l'età media degli agricoltori in Ue, attualmente calcolata a 57 anni.
Quasi 100 miliardi di euro verranno invece destinati a obiettivi ambientali come la protezione delle torbiere, il mantenimento di zone non produttive e la rotazione delle colture, sia per far fronte alle grandi sfide poste dai cambiamenti climatici, sia per lo sviluppo di un'agricoltura più sostenibile. Circa il 30% delle zone agricole sarà oggetto di azioni mirate a conservare o restaurare la biodiversità, e più di un quarto dei terreni sarà coperto con misure e pratiche per la riduzione dei fertilizzanti.
Tuttavia, l'attuale situazione sociopolitica globale sta mettendo a dura prova l'agricoltura europea. Il rialzo dei prezzi, il caro energia e la mancanza di fertilizzanti stanno causando non pochi problemi agli agricoltori, motivo per il quale è difficile pensare di mettere in primo piano gli obiettivi sulla sostenibilità, piuttosto che dare priorità a sicurezza alimentare e produttività. Per questo, la Commissione Europea nel 2023 prenderà in considerazione l'introduzione di esenzioni per alcune Buone Condizioni Agricole e Ambientali (Bcaa) che potrebbero contribuire ad affrontare la difficile situazione.
No all'inclusione dell'Euipo nella valutazione delle Ig
La Commissione Europea sta portando avanti da marzo anche la revisione del Regolamento sulle Indicazioni Geografiche che prevede, tra i punti principali, la promozione dell'uso delle Ig in Europa, una maggiore protezione delle Ig online, l'armonizzazione della procedura di registrazione delle Ig e la delega di alcuni compiti, come la valutazione delle Ig e l'esame delle relative domande, all'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo).
Tuttavia, ci sono ancora diverse criticità da risolvere. Una di queste è il fatto che diversi Paesi Ue, fra cui Italia, Spagna, Portogallo, Romania, Cipro e molti altri, non sono d'accordo nell'affidare all'Euipo la valutazione delle Indicazioni Geografiche, in quanto privo di esperienza nel settore agricolo. Sostengono piuttosto l'attribuzione di questo incarico alla Direzione Generale dell'Agricoltura della Commissione Europea.
Dato che il Parlamento Europeo voterà la revisione del Regolamento a marzo 2023, il Consiglio ritiene fondamentale accelerare i lavori per trovare un accordo e arrivare pronti alla votazione in primavera.
Più benessere per gli animali
Infine, la Commissione Europea ha informato i ministri di una sua valutazione (controllo dell'adeguatezza) appena conclusa su diverse direttive (atti giuridici che stabiliscono un obiettivo che tutti i Paesi dell'Ue devono conseguire) in materia di salute animale, rimasta invariata negli ultimi dieci anni.
Se da un lato negli ultimi anni sono stati fatti passi in avanti nella tutela di suini, vitelli, polli, nel trasporto animale e nella macellazione, dall'altro mancano ancora delle legislazioni specifiche per le vacche da latte, i pesci d'allevamento e per il possesso di cani e gatti. Mentre nei casi in cui esiste già una legislazione specifica, sono presenti ancora diversi problemi, come la possibilità di tenere galline ovaiole, scrofe e vitelli in gabbie e luoghi ristretti che ne limitano il movimento e ne peggiorano il benessere, alcuni metodi di stordimento, il mozzamento sistematico della coda dei suini e il trasporto di animali gravidi.
Per tutelare il benessere degli animali la Commissione Europea si impegnerà a rivedere la legislazione dell'Ue in materia entro la fine del 2023, in modo da creare un approccio armonizzato in Ue, spingendo sempre di più verso dei sistemi alimentari più sostenibili, con la riduzione del consumo dei prodotti di origine animale.
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