In Italia il numero di aziende agricole che si assicura contro i danni provocati da avversità atmosferiche è ancora basso. Le cause sono varie: premi elevati, condizioni restrittive, mancanza di strumenti adeguati, nonché di una cultura assicurativa diffusa.

 

Se in alcuni Paesi, come gli Usa, stipulare un'assicurazione è una pratica normale, nei Paesi in via di sviluppo praticamente nessun agricoltore si tutela dai danni provocati dal maltempo (meno del 3% in Africa).


La tecnologia però potrebbe cambiare la situazione. Grazie alla blockchain il settore assicurativo potrebbe essere in grado di fornire polizze a basso costo e con meccanismi di indennizzo automatici anche per gli agricoltori più poveri, come quelli africani.

 

Così la blockchain rivoluziona il mondo assicurativo

Quando un agricoltore subisce un danno a causa del maltempo di norma un perito dell'assicurazione esegue un sopralluogo e verifica la veridicità di quanto dichiarato per poi stimare il danno subìto. La pratica segue un iter di approvazione interno che si può conclude con l'erogazione dell'indennizzo, che tuttavia può essere pagato anche dopo molto tempo rispetto al fatto.

 

Attraverso l'utilizzo della tecnologia blockchain e di smart contract tutto questo potrebbe cambiare.

Oggi abbiamo una conoscenza estremamente dettagliata degli eventi atmosferici che interessano il Globo. Conosciamo le temperature raggiunte in ogni angolo del Pianeta, la forza dei venti, i livelli di precipitazioni piovose e tanto altro ancora. Sono tutti dati che vengono raccolti in automatico e conservati da società specializzate.

 

Le compagnie assicurative possono dunque avere accesso a questi dati e offrire agli agricoltori assicurazioni parametriche che prevedono l'erogazione dell'indennizzo in maniera automatica, senza alcun sopralluogo, nel momento in cui i dati meteorologici accertino l'effettivo evento avverso presso il campo dell'assicurato.

 

Facciamo un esempio. Un agricoltore assicura il proprio campo di frumento dalla siccità attraverso un contratto parametrico. Nel contratto sono indicati in maniera molto precisa i millimetri di pioggia sotto i quali l'agricoltore viene indennizzato. Ebbene, se i dati meteorologici rilevano che sul campo dell'agricoltore è piovuto meno dei millimetri indicati nella polizza, il sistema, senza alcuna verifica sul campo, eroga l'indirizzo.

 

Il potere della blockchain

Qual è dunque il ruolo della blockchain in questo sistema assicurativo? Il punto è che tutte le informazioni che contribuiscono all'erogazione o meno dell'indennizzo dovrebbero essere inserite in una blockchain. I dati della polizza, le informazioni meteo, quelle sui campi e altro ancora dovrebbero essere archiviati attraverso questa tecnologia che rende non manipolabili le informazioni.


In questo modo si stabilisce un clima di fiducia che è alla base di un sistema assicurativo che per funzionare non deve richiedere sopralluoghi né verifiche. L'agricoltore si fida della compagnia assicurativa in quanto non può manipolare i dati ambientali. E l'assicurazione può fidarsi delle informazioni che gli ha fornito lo stesso agricoltore.


Eliminando tutta la parte di controlli e verifiche in campo per le assicurazioni sarebbe così possibile abbassare i costi delle polizze, fornendo una copertura assicurativa potenzialmente a tutti, anche ai piccoli agricoltori africani, che attraverso gli smartphone potrebbero geolocalizzare i campi ed effettuare piccoli pagamenti per stipulare le polizze.