Trasformare gli scarti di produzione da rifiuti in risorse è uno degli obiettivi dell'economia circolare ed è un argomento di cui si parla spesso, sempre più spesso, anche se poi non è così facile tradurlo in realtà.
Ma c'è un'azienda che sul recupero degli scarti agricoli ha basato gran parte della sua attività, utilizzandoli come materie prime.
Siamo a Lucca e in provincia di Siena, e l'azienda è Biofficina Toscana, che produce cosmetici ecologici certificati a partire da materie prime locali, spesso ricavate proprio dai residui di produzione di prodotti agroalimentari rigorosamente toscani e biologici.
Per conoscere meglio questa realtà abbiamo intervistato chi ci lavora, per farci raccontare come nasce una attività del genere e quali sono le sue potenzialità, difficoltà e prospettive, ma anche quali possono essere le opportunità per le aziende agricole.
Quando e come nasce Biofficina Toscana?
"Biofficina Toscana è stata fondata nel 2010 da Eva Casagli e Claudia Lami, due giovani donne con due percorsi di studio e formazione diversi ma complementari. Partite da un garage di 10 metri quadri come magazzino e come primo sistema di gestione aziendale semplici fogli di calcolo excel, Biofficina Toscana ha avuto una crescita importante negli anni, affermandosi come una tra le principali realtà ecobio italiane. Ad oggi può contare su due sedi territoriali, un laboratorio di ricerca e sviluppo e un'importante sede logistica con un magazzino principale di circa 500 metri quadrati".
Oggi come è strutturata e cosa produce?
"L'azienda si basa su un modello imprenditoriale aperto, formato da una squadra giovane e dinamica e guidata dalle due fondatrici. Biofficina Toscana produce cosmetici ecobiologici certificati che il team, lavorando in sinergia, cura in ogni particolare, dalla loro ideazione e ricerca di materie prime alla formulazione, alla loro comunicazione. I prodotti sono certificati Aiab per la cosmesi ecobiologica, sostenibili, innovativi, testati dermatologicamente e nickel tested, con una produzione a basso impatto ambientale".
Quali sono le materie prime che utilizzate?
"All'interno dei nostri cosmetici si trovano materie prime e principi innovativi ed esclusivi da materie prime bio toscane. Questa scelta, oltre a caratterizzare il prodotto garantendone la qualità e sicurezza, rispetta e tutela l'ambiente con un minore consumo di CO2 per il trasporto delle stesse ed il sostegno alla produzione locale biologica e biodinamica. Usiamo scarti di produzione agricola come vinacce, bucce di pomodoro, acque di vegetazione delle olive, ma anche altri prodotti agricoli come olio extravergine, miele ed estratti di piante e frutta come rosmarino, mele, uva, mirtilli, kiwi eccetera".
Come scegliete i fornitori?
"Le nostre materie prime sono biologiche e a chilometro zero, a sostegno delle aziende agricole locali e del territorio in cui ci troviamo. Per quanto riguarda il packaging sia i flaconi che le etichette che ricerchiamo devono essere 100% riciclati, 100% riciclabili o in materiale biobased proveniente non da fonti petrolifere ma dalla canna da zucchero.
Anche per i gadget scegliamo solo prodotti Made in Italy e realizzati con materiale naturale ecologico".
Avete difficoltà a trovare le materie prime?
"Le nostre materie prime bio toscane, per la loro essenza, già rispondevano a norme non regolate dal mercato ma dai tempi della natura. Affidandoci ad aziende locali e di piccole dimensioni non sempre la produzione riusciva a colmare la richiesta del mercato, cosa che abbiamo sempre visto come un pregio e non un limite. Sicuramente gli ultimi due anni e la situazione sanitaria non hanno aiutato, soprattutto nei prezzi, che sono sensibilmente aumentati".
L'idea è sicuramente interessante, ma quale è il mercato che avete? È difficile piazzare questi prodotti?
"Siamo presenti in Italia con seicento negozi tra fisici e online e all'estero dove portiamo il nostro Made in Italy.
In Italia i nostri canali principali sono le bioprofumerie, i punti bio, i concept store a tema, farmacie e parafarmacie, erboristerie, profumerie, ecommerce specializzati in cosmesi ecobiologica. All'estero store di alto livello, negozi ed ecommerce specializzati in ecobio. Siamo presenti in Albania, Austria, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Kossovo, Lituania, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Romania, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, USA".
La vostra azienda ha anche un laboratorio di ricerca e sviluppo, di cosa si occupa?
"Il nostro laboratorio è il luogo dove scienza, ricerca, materie prime bio toscane e idee si uniscono e iniziano a prendere forma. È qui che avviene la maggior parte del lavoro del reparto ricerca e sviluppo, dando vita a formule che possono diventare, se superano tutti gli step di controllo qualità e test in vivo, i futuri lanci Biofficina Toscana".
E ora sta lavorando a qualcosa in particolare?
"Siamo sempre a lavoro su tante formule. Non possiamo anticipare niente ma possiamo dire che siamo già pronti per il prossimo lancio che ci dà un'emozione in più perché prevede una nuova materia prima, mai utilizzata finora nei nostri cosmetici".
Trattandosi di cosmetica probabilmente le quantità di materie prime usate non saranno elevate. Ma la vostra attività può diventare una risorsa o una opportunità per una azienda agricola?
"Utilizzare materie prime bio toscane significa dare importanza alla tracciabilità e alla passione con la quale le azienda agricole locali portano avanti il proprio lavoro.
Queste piccole realtà locali traggono sicuramente beneficio dal sostegno della reciproca collaborazione e la loro attività spesso è cresciuta insieme a noi".