Qualche anno fa Microsoft e Google lanciarono sul mercato degli occhiali speciali in grado di abilitare applicazioni di realtà aumentata. Erano cioè degli occhiali che permettevano di visualizzare in maniera automatica informazioni riguardo al mondo che ci circonda.
 
Pensati inizialmente per il mercato consumer, questi device ebbero un'accoglienza piuttosto fredda, ma aprirono un interessante mercato per il settore business. Grazie ai GoogleGlass e agli Hololens di Microsoft per chi lavora in impianti industriali è diventato così possibile visualizzare planimetrie e misure in maniera estremamente semplice. Per gli addetti alla manutenzione dei veicoli è possibile individuare i guasti oppure visualizzare le istruzioni su come montare e smontare una componente.
 
E la realtà aumentata ha trovato la sua applicazione anche nel settore agricolo. L'Università di Wageningen ha ad esempio avviato quattro anni fa un progetto per l'impiego dell'Ar nelle serre. I ricercatori hanno iniziato col rendere possibile la scansione automatica di QRcode da parte degli Hololens sviluppati da Microsoft.

La realtà aumentata in serra

In questo modo, guardando il QRcode su un bancale, è possibile avere delle informazioni come ad esempio la data di trapianto, i trattamenti effettuati, il momento previsto per la raccolta e il destinatario della merce.

Sono stati poi sviluppati dei sistemi per supportare l'operatore nella valutazione dello stato di salute o di accrescimento delle piante. Nel caso delle gerbere ad esempio un software conta in maniera automatica il numero di stami del fiore e avverte l'operatore nel caso in cui sia pronto per essere reciso.

Utilizzando dei sensori ad infrarossi è anche possibile valutare lo stress idrico delle piante. Quando infatti una coltura non è ben idratata non riesce a regolare in maniera efficace la propria temperatura che quindi aumenta rispetto al normale. Un dato rilevabile da appositi sensori e visualizzabile in maniera automatica grazie agli speciali occhiali.

Se i ricercatori hanno inserito la possibilità per l'operatore di scattare foto e aggiungere commenti direttamente in campo, senza l'uso di carta e penna, l'ultima frontiera riguarda la possibilità di avere informazioni senza bisogno di scansionare alcun QRcode. Semplicemente il sistema geolocalizza l'operatore e 'intuisce' la porzione di serra che sta osservando. In maniera automatica rende così disponibili i dati che riguardano le piante che il soggetto ha di fronte.

Si tratta di tecnologie ancora in una fase sperimentale ma la realtà aumentata ha le carte in regola per rivoluzionare il lavoro dei serricoltori. Da questo punto di vista è interessante notare come a sostenere economicamente il progetto siano proprio alcune associazioni di grower olandesi che sono interessate in prima persona a sviluppare soluzioni dedicate alle colture protette.

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