I giornali hanno dedicato una grande quantità di pagine all'uscita della Gran Bretagna dalla Ue, le cui conseguenze non lasciano indifferente l'agricoltura italiana per la quale si temono ripercussioni negative, come evidenzia “L'Arena” del 30 giugno.
Se per l'agroalimentare italiano si temono contraccolpi, più pesanti secondo “Avvenire” del 26 giugno sono le conseguenze per l'economia inglese.

Per di più pasta e prosecco, a detta del “Secolo XIX”, avranno sul mercato inglese prezzi più alti. Il timore, spiega “Il Gazzettino” del 29 giugno, è che i maggiori costi che i consumatori inglesi dovranno affrontare per acquistare il prosciutto possa tradursi in un calo dei consumi. Un pericolo in parte scongiurato dalla svalutazione della sterlina, alla quale corrisponde da sempre un aumento delle nostre esportazioni di prosecco, come evidenzia “Italia Oggi”.

Ancora su “Italia Oggi” si legge che ad essere preoccupati sono anche i farmer inglesi, in particolare per le loro esportazioni di carni rosse. Apprensioni che “L'Unità” del 30 giugno conferma riferendo in una breve nota i commenti dei produttori dell'Irlanda del Nord.

Ortofrutta in panne
Per avere conferma di queste previsioni bisognerà tuttavia attendere i tempi lunghi, non meno di due anni, necessari all'uscita della Gran Bretagna dalla Ue.
Nel frattempo occorre confrontarsi con la crisi dell'ortofrutta, argomento affrontato il 26 giugno da “Il Resto del Carlino” che attribuisce alla caduta dei consumi e al maltempo le responsabilità della difficile situazione del settore.

Il 27 giugno è “L'Unità” a interrogarsi sulle iniziative da prendere per fronteggiare la crisi dell'ortofrutta. Ma già il giorno seguente una breve nota de “Il Sole 24 Ore” informa che almeno per la frutta estiva si registra una ripresa delle quotazioni.

Chi scende...
Non mostra segnali di ripresa il mercato del grano e la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 27 giugno dà voce alle preoccupazioni dei produttori.
E' uno sguardo sul futuro quello de “Il Sole 24 Ore” che il 25 giugno analizza le prospettive del settore saccarifero per il quale le stime comunitarie anticipano prezzi in calo del 15% nei prossimi quattro anni.

...E chi sale
A dispetto di queste previsioni l'agricoltura del Sud registra una crescita del 7,3%, tanto da spingere il Pil all'1% sopravanzando così il dato nazionale, come evidenzia “Repubblica” del 28 giugno.
Anche i risultati dell'agricoltura veneta sono in positivo, in particolare per il vino, un po' meno per il comparto zootecnico.
E' il quadro che emerge dal bilancio sull'agricoltura veneta del 2015 commentato sulle pagine del “Gazzettino” del 29 giugno.
Più in generale risultano positivi i risultati dell'agricoltura nel rapporto Istat commentato il 30 giugno dal “Resto del Carlino”.

Troppa burocrazia
Oltre alle sfide dei mercati gli agricoltori si vedono costretti a fronteggiare i crescenti ostacoli di una burocrazia inutile e oppressiva, un disagio crescente sfociato in una manifestazione di protesta a Bologna della quale riferisce “Il Resto del Carlino” del 24 giugno.
E' protesta, scrive il “Corriere di Verona” del 28 giugno, anche per le conseguenze dell'embargo russo che pesa sulle nostre esportazioni agroalimentari.

La politica del rinvio
Da Bruxelles non arrivano risposte né su questo argomento né sul glifosate per il quale ancora non è stata presa alcuna decisione come denuncia “Avvenire” del 30 giugno. La politica del rinvio, si legge su “Italia Oggi” del 28 giugno, viene adottata da Bruxelles anche per gli aiuti da destinare alla crisi del latte.

Le decisioni del "Palazzo"
Maggior decisionismo lo troviamo a Roma, nelle scelte del nostro Governo che promette nuovi interventi a favore del latte, come scrive il “Giornale di Brescia” del 26 giugno o per l'inasprimento delle multe per scoraggiare le truffe ai danni dell'olio, argomento affrontato da “Il Sole 24 Ore” del 25 giugno.

Accolta con favore è poi la decisione di rinviare a fine anno le domande ai fondi per il sostegno delle energie rinnovabili. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 25 giugno.

Multe e Xylella
Si torna a parlare di Xylella sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 24 giugno per commentare l'opportunità, riconosciuta anche dalle autorità comunitarie, di allargare le ricerche prima di prendere decisioni definitive.

Nel frattempo è bene fare attenzione alle regole in vigore che vietano le arature. Una regola infranta da 260 agricoltori e che per questo sono stati multati, come si apprende il 26 giugno dal “Quotidiano di Puglia”.

Ancora il “Quotidiano di Puglia”, del 29 giugno in questo caso, conferma che si continua a monitorare la situazione per verificare l'estensione della malattia.
Nello stesso giorno la “Gazzetta del Mezzogiorno” conferma intanto che la varietà "Leccino" è immune dalla Xylella, che però può colpire querce e oleandri e altre piante selvatiche, come si legge anche in questo caso sulla stessa “Gazzetta del Mezzogiorno”.

Patologie in agguato
Per le colture di ciliegie, scrive “Il Trentino” del 26 giugno, i problemi da affrontare sono legati al maltempo e alla presenza di Drosophila. Per la vite, si legge sul quotidiano piacentino “Libertà”, i problemi fitosanitari sono legati prevalentemente a peronospora e oidio.

Note positive infine per il castagno. Lo scrive “La Stampa” del 28 giugno a proposito delle coltivazioni nel savonese e in val Bormida, dove da tempo non si vedeva una così abbondante fioritura, segno di una vittoria nella lotta al cinipede.

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