Sul glifosate Bruxelles decide di non decidere, almeno per il momento. Slitta infatti il rinnovo all'autorizzazione di questo erbicida, la cui presunta pericolosità divide ricercatori e scienziati, come scrive “Repubblica” del 9 marzo.
Il glifosate, l'erbicida più usato nella Ue, è finito sotto i riflettori della stampa dopo che l'Oms lo ha inserito fra i prodotti potenzialmente cancerogeni, come accadde tempo fa per le carni rosse. Ma mentre allora tutti invitarono a non fare allarmismi inutili, come ben spiega “Il Foglio” del 9 marzo, questa volta accade il contrario. Così l'Italia si dice da subito schierata sul fronte del “no”, come anticipa il 7 marzo il quotidiano piacentino “Libertà”. Una scelta confermata il giorno seguente dalla “Gazzetta di Parma”.
Ferma la posizione del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, che intervistato da “Repubblica” del 9 marzo conferma che in Italia il glifosate sarà comunque messo al bando. Intanto si parla di un altro diserbante, il clomazone della italiana Oxon, che si prepara a sfidare la concorrenza asiatica, come si apprende da una breve notizia pubblicata da “Il Giorno”.
Il latte affoga
Il latte è l'altro protagonista dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni. Tutta colpa della crisi che attanaglia il settore e contro la quale si moltiplicano le “ricette” per trovare una soluzione.
La “Provincia Pavese” del 4 marzo lancia la proposta di sospendere i mutui, una sorta di moratoria sui debiti delle stalle che viene sostenuta anche da “Il Resto del Carlino” del 5 marzo. Un possibile argine alla crisi, secondo “Il Gazzettino” del 4 marzo, verrebbe da un maggior spirito di aggregazione e di unità fra gli stessi allevatori. Sulla crisi del latte interviene “Il Sole 24 Ore” del 5 marzo che, in attesa delle decisioni che saranno prese dal prossimo Consiglio dei ministri agricoli della Ue, si preoccupa del destino delle piccole stalle.
Alla base della crisi in atto c'è una mancanza di programmazione della produzione, come sostiene la “Provincia di Cremona” e dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 9 marzo Paolo De Castro sottolinea l'importanza di dare un indirizzo alla produzione, pur senza tornare al sistema delle quote.
La stabilità del settore, a detta del presidente della Granarolo, Paolo Calzolari, intervistato da “QN” del 9 marzo, potrebbe trovare aiuto da una maggior forza dell'industria lattiera italiana, ancora troppo frammentata. Intanto agli allevatori, alle prese con prezzi sempre più bassi, come si legge in una breve nota de “Il Sole 24 Ore”, non resta che scendere in piazza per denunciare la gravità della situazione. Così a Carmagnola, in provincia di Torino, gli allevatori aderenti alla Cia hanno dato vita alla “Marcia delle vacche” della quale si parla su “La Stampa” dell'8 marzo.
Chi è in crisi e chi no
In sofferenza non solo il latte, ma tutto il comparto agricolo dove si assiste ad un calo dei ricavi, come evidenzia un'analisi di Agrinsieme, riportata dalla “Nuova Ferrara” del 6 marzo. La situazione sarebbe migliore, sostiene “L'Arena” del 5 marzo, se venisse favorita una maggiore aggregazione dei produttori. Considerazioni analoghe sono quelle espresse il 5 marzo da “Il Sole 24 Ore” che nell'alleanza fra settori produttivi vede lo strumento per spingere sulle esportazioni, come conferma l'esperienza di un importante produttore di pasta.
Chi già può vantare buoni risultati sul fronte dell'export è il settore ortofrutticolo che nonostante le difficoltà sui mercati cinesi e statunitense, ha raggiunto il record di 4,5 miliardi di euro, come si apprende da “Il Sole 24 Ore”. Sul fronte opposto, quello delle importazioni, si accentuano le preoccupazioni per l'arrivo a dazio zero di olio di oliva dalla Tunisia, cosa che potrebbe favorire, a detta de “Il Fatto” del 10 marzo, il verificarsi di illeciti. Ed è allarme anche per il boom di importazioni di pomodoro dalla Cina, cresciute del 650% secondo “L'Unità” del 7 marzo.
Un po' di soldi
In aiuto delle startup, come vengono definite le aziende emergenti guidate da giovani imprenditori e non solo, arrivano i mutui agevolati predisposti da Ismea. I dettagli del nuovo regolamento per complessivi 60 milioni di euro si possono leggere su “Italia Oggi” del 9 marzo. Sostegni in vista per la promozione dei prodotti agroalimentari siciliani grazie alla disponibilità di 111 milioni di euro che Bruxelles ha destinato a questa finalità. Se ne parla sul “Giornale di Sicilia” del 5 marzo che ricorda la scadenza del 28 aprile per accedere ai bandi.
Anche i vini made in Italy potranno utilizzare i sostegni per la promozione sui mercati extra Ue. Lo scrive il 10 marzo “Italia Oggi” ricordando che i progetti finanziabili devono prevedere importi minimi di 50mila euro che salgono a 100mila quando i programmi per i quali si chiede il contributo sono destinati ad un solo Paese.
10 marzo 2016 Economia e politica