Le piogge torrenziali che hanno colpito la Campania da ieri l’altro fino a ieri mattina e l’alluvione dei fiumi Calore e Volturno lasceranno il segno per anni nel tessuto produttivo agricolo della Regione. In assenza di una prima stima dei danni, per il momento impossibile anche solo da approntare, è questa la sensazione che si ricava guardando gli effetti devastanti dell’acqua sulle coltivazioni nelle provincie di Benevento e Caserta.

Oggi il colmo di piena è transitato nella foce del fiume Volturno, dopo che tutti i comuni del basso corso del più grande fiume del centro Sud vivevano da ieri sera in stato di costante allerta, con la Protezione civile della Campania impegnata a monitorare la situazione in tandem con la Prefettura di Caserta e l’Autorità di bacino del Liri-Garigliano Volturno.

In mattinata, in tenimento di Cancello ed Arnone, il colmo di piena ha condotto le acque fin quasi a superare il ponte cittadino e solo l’allargamento dell’area golenale, effettuato due anni fa, ha impedito che l’intero centro fosse sommerso dall’acqua. Cancello e Arnone è un centro importantissimo per la produzione di Mozzarella di bufala campana ed ha la massima densità di allevamenti bufalini della provincia di Caserta. Il valore esposto al rischio alluvione è pertanto elevatissimo.

A Capua, a monte dell’abitato, dal ponte dell’Autostrada del Sole, era chiaramente visibile sin dalle prime ore di stamattina un importante allagamento delle campagne in agro di Bellona e Capua, stimabile sui 400 ettari per riva: numerose aziende ad indirizzo frutticolo e zootecnico, campi di seminativi e ortive risultavano completamente sott’acqua. Il Volturno ha raggiunto anche l’area industriale di Bellona.

Già ieri sera, dal tenimento di Limatola il Volturno, carico per le piogge che avevano largamente alimentato il reticolo idrografico del Molise e della Valle di Alife, si ingrossava ricevendo le acque del Calore e dell’Isclero, provenienti dalla provincia di Benevento. E straripamenti del Volturno si segnalavano anche a monte delle foci dei fiumi sanniti, da Ailano fino a Castel Campagnano.

Un  effetto somma che ha ora presentato il conto al comprensorio del Basso Volturno, dove la conta dei danni potrà iniziare solo nelle prossime ore, con il riassorbirsi delle acque.

Ieri sera, il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca, ha annunciato che chiederà al governo lo stato di calamità naturale per evento eccezionale. Già ieri, con una nota stampa, la Cia - Confederazione italiana agricoltori chiedeva al governo regionale di istituire un tavolo tecnico per accelerare la stima dei danni.

Benevento è in ginocchio, ma si registrano danni alle imprese agricole in tutte le province campane. Agrinsieme chiede che i cambiamenti climatici diventino una priorità della politica e siano considerati una costante da fronteggiare al meglio. Ne va del futuro del settore primario". Esordisce così stamattina un comunicato stampa di Agrinsieme Campania, rappresentato dal portavoce Alfonso Di Massa.

Agrinsieme sottolinea anche come “La Campania e le aziende agricole sono in ginocchio, ancora una volta.  Le piogge torrenziali delle scorse ore, la conseguente alluvione hanno causato non solo danni alle colture, ma anche alle strutture agricole. La pioggia, caduta incessante, ha determinato allagamenti e smottamenti, provando duramente gli imprenditori agricoli dopo quel che accadde in settembre con la grandine.
Plaudiamo perciò all’intervento repentino della Regione Campania e alla sensibilità del presidente Vincenzo De Luca per aver chiesto lo stato di calamità per il disastro che ha colpito Benevento”
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La nota inoltre aggiunge “Ma come Coordinamento delle principali organizzazioni del settore, siamo a chiedere sopralluoghi e stime anche per quanto si è verificato a Capua, nel Nolano e in alcune zone del Napoletano e dell’Avellinese. Confidiamo nella collaborazione delle istituzioni e in una seria e strutturata programmazione di interventi a supporto dei produttori agricoli, dal momento che il cambiamento del clima deve considerarsi una costante, un dato acclarato e non più un’emergenza da tamponare. Se non si agirà in questo modo, con previdenza, tutta l’agricoltura ne risentirà e anche la nostra economia, già fortemente in difficoltà”.