Si avvicina il 16 dicembre e con esso la scadenza per saldare l'Imu, cosa tutt'altro che semplice per il settore agricolo. Se ne parla il primo dicembre su “Il Sole 24 Ore” in un articolo che evidenzia i punti critici della applicazione della normativa. Tanto più, scrive il 3 dicembre “Italia Oggi”, che molte amministrazioni non hanno ancora informato quale sia l'aliquota da applicare. Il conto finale per l'agricoltura, comunque, sarà salato. “Il Tirreno” del 2 dicembre ha azzardato un'ipotesi di un milione di euro già solo per gli agricoltori della provincia di Pisa che in precedenza erano esentati. Situazione paradossale per i terreni di montagna. Lo denuncia “La Nuova Sardegna” del 3 dicembre ricordando che per decidere l'appartenenza o meno ai territori montani le norme impongono di fare riferimento non all'altezza dove si trovano i terreni, ma a quella degli uffici comunali. Sulla decisione di far pagare l'Imu sui terreni entro il 16 dicembre si alza un coro di proteste che va dai sindaci alle organizzazioni degli agricoltori, come riferisce il 4 dicembre “Il Secolo XIX”. Il coro di proteste, scrive nello stesso giorno “L'Unione Sarda”, sta spingendo il Governo ad un rinvio del pagamento. Un utile precisazione arriva il 3 dicembre da “Il Sole 24 Ore” che ricorda che le esenzioni dell'Imu si applicano ai terreni il cui reddito dominicale rivalutato non supera il valore di seimila euro.

I misteri della Pac
Confusione si incontra poi nell'applicazione della nuova politica agricola comune nella parte che riguarda i vincoli ambientali, definiti da “Il Sole 24 Ore” del 29 novembre come un vero e proprio rebus. Le conseguenze pratiche, commenta la “Gazzetta di Parma” del 2 dicembre, sono particolarmente pesanti visto che le incertezze sul greening rendono impossibile decidere sulle semine. In compenso si apprende da “Italia Oggi” del 29 novembre che è rientrata la proposta di tagliare 448,5 milioni di euro dal budget della Pac. Ancora su “Italia Oggi” un'altra buona notizia, con la decisione da parte di Bruxelles di restituire i pagamenti diretti trattenuti per il 2014. Si tratta di 868 milioni di euro, dei quali 71 destinati agli agricoltori italiani. Ma le buone notizie finiscono qui. Da Bruxelles, informa il “Corriere della Sera” del 3 dicembre, arriva una sanzione di 40 milioni comminata all'Italia per la gestione dei rifiuti. E “Il Giornale” del 4 dicembre, provocatoriamente, ricorda che i ritardi si sono accumulati anche a causa delle contrapposizioni ambientaliste. Ancora più pesante la multa che ci giunge per non aver saputo gestire in piena efficienza il problema quote latte. Colpa dei mancati controlli, scrive “Italia Oggi” del 3 dicembre, e ora il conto è di 71 milioni di euro. La stessa cifra, guarda caso, delle restituzioni sulle trattenute per i pagamenti diretti. Una mano dà e l'altra prende...

Eppur si muove
Invita all'ottimismo l'analisi di Prometeia sull'andamento del settore agroalimentare. I risultati sono riportati sulle pagine di “Repubblica” del 1 dicembre e parrebbe che per l'agroalimentare sia già finita la crisi con una ripartenza che avviene soprattutto dal Nord. Prospettive positive che si realizzano anche per l'espansione dell'export, confermate da “Il Sole 24 Ore” del 29 novembre nel riportare un'analisi promossa da Friuladria. Una crescita dell'agricoltura, scrive “Avvenire” del 30 novembre, che porta con sé l'ulteriore vantaggio di nuova occupazione. Lo conferma il 4 dicembre “Il Sole 24 Ore” non senza ricordare che lo sviluppo dell'agricoltura è però condizionato da un'atavica disorganizzazione dell'intera filiera agricola. E' invece in forte sofferenza la produzione di olio, in deciso calo sia per gli attacchi dei patogeni sia per il clima avverso, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 30 novembre. L'attenzione de “Il Sole 24 Ore”, si sposta poi sul pomodoro, settore in crescita e che vede l'Italia in una posizione leader, ma con la necessità di attuare sinergie tra Nord e Sud. Importanti alleanze si registrano intanto nel settore del vino. Lo si apprende da “La Stampa” del 30 novembre che descrive l'accordo fra cinque grandi etichette per conquistare nuovi mercati.

Soldi per la promozione
Per favorire l'ingresso del Made in Italy sui mercati stranieri, arriva la decisione del Governo di sostenere l'export agroalimentare. Da “Italia Oggi” del 28 novembre si apprende che saranno resi disponibili a questo fine 130 milioni di euro nel 2015 ai quali seguiranno 50 milioni nel 2016 e infine 40 milioni nel 2017. Novità in vista anche per l'applicazione della Direttiva nitrati. “L'Eco di Bergamo” del 2 dicembre, anticipa infatti l'arrivo di una ridefinizione delle zone vulnerabili che dovrebbe avere conseguenze meno pesanti sul destino degli allevamenti. E da “Italia Oggi” del 3 dicembre conferma che i tempi dovrebbero essere brevi, solo poco più di un mese stando a quanto hanno dichiarato i ministri interessati alla materia.

Curiosando
Non mancano infine le notizie curiose, come il progetto di fare carne sintetica del quale si parla su “Nova”, il dorso scientifico de Il Sole 24 Ore in edicola il 30 novembre. Nello stesso giorno il “Corriere della Sera” si sofferma sulle ultime risultanze della scienza alimentare che rivedono in positivo il consumo di burro e di carne. Non meno interessante l'articolo pubblicato da “Il Sole 24 Ore” sulla storia del grano e sul percorso genetico che ha seguito per giungere sino a noi. All'agricoltura guarda con interesse anche un big dell'informatica come Ibm. Ne parla su “Repubblica” del 1 dicembre il direttore marketing Maria Cristina Farioli, che in vista di Expo 2015 si dice convinta dell'espansione sui campi delle tecnologie digitali.

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