Embargo russo, aiuti per settore lattiero caseario. “Ci siamo concentrati soprattutto sulle misure in favore del settore lattiero caseario e sulla situazione di diversi mercati dei Paesi maggiormente colpiti. Si è discusso anche di settori sui quali non si è ancora intervenuti come quelli delle carni suine, e approfondito sul fronte dei danni all’ortofrutta”, ha detto il ministro italiano all'Agricoltura Maurizio Martina.
L'obiettivo è stato quello di aiutare in modo mirato i produttori di latte dei tre Paesi Ue maggiormente colpiti dall'embargo russo, Estonia, Lettonia e Lituania – forse anche la Finlandia. Si tratta di Paesi che esportavano oltre il 15 per cento della loro produzione lattiera in Russia e che hanno subito un crollo di circa il 20 per cento dei prezzi nel mercato interno. Anche la Polonia ha chiesto un aiuto ma le è stato negato. La Francia si è detta d'accordo a questi aiuti economici – chiedendone un aumento insieme al Belgio e alla Polonia - ma ha chiesto anche interventi di mercato. Lunedì prossimo si riunirà a Bruxelles il Comitato speciale agricoltura per definire l'ammontare di questi aiuti. Il Commissario Ue Dacian Ciolos ha attirato l'attenzione anche sul settore delle carni di maiale, anche questo colpito dall'embargo e per il quale la Commissione europea non esclude un intervento.
Nessun accordo, invece, sulle restituzioni delle esportazioni e sulla modifica del coefficiente grasso del latte – proposte avanzate dalla Polonia e appoggiata dalla Spagna (per le restituzioni) – vista l'opposizione di Germania, Svezia e Paesi Bassi.
Approvato regolamento promozione agroalimentare su mercati internazionali. Via libera definitivo del Consiglio Ue alla promozione dei prodotti agroalimentari europei sul mercato interno e nel mondo, tra cui nuovi prodotti come pasta, pane, e cioccolato. La nuova politica di promozione beneficerà per i prossimi sette anni di un finanziamento globale dell'Ue di 883 milioni di euro. I fondi europei passeranno così da 61,5 milioni l'anno, rispettivamente nel 2014 e 2015, a 80 milioni nel 2016, 120 nel 2017, 160 nel 2018, a 200 milioni nel 2019 e altrettanti nel 2020.
Inoltre, lo scorso settembre, per limitare le conseguenze dell'embargo russo sui prodotti agricoli, la Commissione europea ha annunciato l'intenzione di fornire per l'attuazione delle azioni di promozione alimentare, un supplemento di 30 milioni di euro di fondi Ue (che diventerebbero 60 con il cofinanziamento nazionale) per programmi di promozione a partire dal 2015, in aggiunta a quelli già previsti.
“Sono molti gli aspetti positivi: dalla possibilità di indicare i marchi commerciali e l'origine di un prodotto all'estensione della gamma dei beneficiari anche a organizzazioni di produttori e alle loro associazioni, ai gruppi e agli organismi del settore agroalimentare”, ha spiegato il ministro Martina. “Inoltre abbiamo previsto uno strumento di promozione in caso di turbative gravi del mercato, che prevede una partecipazione dell’Unione al 75% delle spese sostenute”.
Dacian Ciolos e Maurizio Martina nel corso del Consiglio Ue Agricoltura
Fonte: © Il Consiglio dell'Unione europea
Pac e cambiamento climatico. Sul fronte ambientale è stato messo in evidenza che la Pac ha realizzato una riduzione del 20% delle emissioni e grazie anche alla ricerca e all'innovazione ulteriori progressi potranno essere raggiunti.
“Abbiamo focalizzato la nostra attenzione – ha commentato Martina – su due temi fondamentali come la Strategia Europa 2020 e quella Clima/Energia 2030. Siamo convinti che questo settore possa svolgere un ruolo decisivo, ben oltre gli addetti ai lavori e gli imprenditori agricoli".
I ministri dell'agricoltura europei si sono anche detti sicuri che la nuova Pac possa essere uno strumento estremamente efficace per rendere più giovane il settore dell'agricoltura confrontato ad un pericoloso invecchiamento della popolazione, in quanto solo il 14% degli agricoltori Ue ha un'età inferiore a 40 anni.