Pagine ad alto contenuto alcolico quelle che si sono lette sui quotidiani degli ultimi giorni. Tutta colpa o merito, per meglio dire, del Vinitaly di Verona che dal 6 al 9 aprile ha saputo concentrare su di sé le attenzioni dei media. Persino la “Gazzetta dello Sport”, poco avvezza ai temi dell'agricoltura, ha fatto eccezione e il 6 aprile ha dedicato alla rassegna veronese persino uno “speciale”. Il Vinitaly è stato il pretesto per affrontare numerosi temi che riguardano vigne e vini a iniziare dal “Corriere della Sera” del 4 aprile che ancor prima dell'apertura della manifestazione ospita un confronto fra settore enologico e manifatturiero, dove il primo riesce a battere il secondo. Ancora il 4 aprile è “Il Giornale” che prende spunto dal Vinitaly per commentare le opportunità di lavoro che il mondo del vino offre. “Italia Oggi” del 5 aprile sceglie di intervistare il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, che si dice convinto dell'opportunità di difendere il vino anche su internet, specie ora che la liberalizzazione dei domini generici potrebbe dare spazio alle speculazioni sull’italian sounding. All'export, scrive “Il Giornale” del 6 aprile, guarda anche il Vinitaly commentando i buoni risultati dei nostri vini sui mercati europei e statunitensi. Un mercato, questo dell'export, che a detta di “Italia Oggi” del 5 aprile vale almeno 5 miliardi di euro. Merito dei buoni risultati del made in Italy in tutto il mondo, dal design al Vinitaly, come scrive “Il Sole 24 Ore” dell'8 aprile. Infatti, è ancora “Il Sole 24 Ore” che riporta questa notizia, l'export di vino è in crescita del 10%. Ma la vera scommessa, si legge il 6 aprile su “Avvenire”, è una ripresa del mercato interno, che al contrario di quello estero è da tempo con il segno meno davanti. Il Vinitaly si è infine concluso con la partecipazione del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha lanciato una sfida alle esportazioni di vino che dovranno crescere entro il 2020 del 50%. Se ne discute il 10 aprile su molti media e fra questi due importanti quotidiani economici come “MF” e “Il Sole 24 Ore”.

Vino e burocrazia
Ma non tutto è oro anche nel mondo del vino. Bisogna fare i conti, denuncia il Governatore del Veneto, Luca Zaia, dalle pagine de “La Padania” del 9 aprile, con l'eccesso di burocrazia che frena il settore. Poi ci sono le barriere all'export, scrive “Il Sole 24 Ore” dell'8 aprile, rappresentate sia dall'eccesso di burocrazia sia dai dazi che alcune nazioni frappongono all'ingresso dei nostri vini. Fra i problemi emerge persino quello dell'agromafia, attiva pure nel campo delle “bollicine”, come si apprende dal “Gazzettino” del 7 aprile. A proposito di frodi e falsi, il “Messaggero” dell'8 aprile fa una carrellata sui nomi che ricordano vini famosi ed è un fiorire di “Barollo” e di “Brunello di Montecino”. Un problema, quello delle frodi in campo enologico, che secondo le valutazioni riportate l'8 aprile da “Il Sole 24 Ore” sottrae al settore due miliardi di euro.

Il vino a Bruxelles
Si parla di vino anche a Bruxelles, con “Il Sole 24 Ore” che il 6 aprile punta il dito sulla mancanza di criteri gestionali per i fondi comunitari destinati al settore vinicolo per la promozione sui mercati extracomunitari. Il giorno seguente è “L'Arena” che torna sull'argomento chiedendo norme più chiare per i sostegni destinati all'Ocm vino, che prevede investimenti per 337 milioni. Di Ocm vino parla poi “Italia Oggi” del 9 aprile avvisando che non ci sarebbero più sostegni alla promozione per i prossimi due anni.

Mercati e dintorni
Non ci sono solo le frodi a erodere margini alle aziende agricole, ma anche una distorta catena del valore che premia le altre componenti della filiera, lasciando solo le “briciole” all'agricoltura. Lo denuncia una ricerca di Nomisma ricordata il 4 aprile sulle pagine de “La Sicilia”. Margini ridotti poi per i produttori di asparago bianco Dop di Bassano, questa volta a causa del buon andamento stagionale che ha favorito un aumento dei raccolti e come conseguenza, spiega il “Giornale di Vicenza” del 9 aprile, si è avuto un calo dei prezzi. Stessa cosa accade a livello internazionale per il mais, con raccolti in aumento e prezzi in flessione. I dettagli si possono leggere il 5 aprile su “Il Sole 24 Ore” . Restiamo in tema di mercati con la battaglia che si sta svolgendo sul campo dell'olio. La contesa è su Deoleo, colosso spagnolo in questo settore e proprietario di marchi importanti che si vorrebbe tornassero in Italia, dove sono nati. Se ne discute su “MF” del 9 aprile, ma le prime anticipazioni già si sono potute leggere su “L'Unità” del 6 aprile. Dalle pagine di “QN” del 10 aprile si apprende infine che nella lizza per la conquista della spagnola Deoleo si è presentata anche la Gran Bretagna con una maxi-offerta. Ancora “battaglie” ma di tutt'altro genere, sono quelle che vedono protagonisti gli Ogm. Questa volta sono scienziati e ricercatori che scendono in campo per spiegare le assurdità per timori privi di fondamento. Se ne parla il 9 aprile su “Repubblica” e su “La Stampa ”.

 

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