“Basta con i corporativismi e sviluppiamo invece un modello orizzontale di rappresentanza fondato sull'interesse generale”. Sono alcune delle frasi che il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha affidato il 23 aprile alle colonne di “Avvenire” nel rispondere all'intervista raccolta da Giusppe Matarazzo. Chi le interpretasse come un'inedita apertura al dialogo fra le diverse rappresentanze dell'agricoltura, si sbaglierebbe ancora una volta. Basta vedere cosa accade nel mondo cooperativo. Mentre Coldiretti si appresta a fondare una propria “centrale” cooperativa (Il Sole 24 Ore, 20 aprile e Italia Oggi, 24 aprile), dall'altra parte Agrinsieme (dove ci sono tutti, meno Coldiretti) si oppone con vigore a questa ipotesi, che divide più che unire (La Provincia, 21 aprile). Insomma, siamo alle solite. Intanto nei primi tre mesi dell'anno sono sparite più di 13mila aziende agricole. Lo scrive “Avvenire” del 20 aprile. Le preoccupazioni non si fermano all'agricoltura, ma coinvolgono anche le industrie dell'agroalimentare. Lo si legge nell'intervista che il presidente di Federalimenatre, Filippo Ferrua, ha rilasciato il 20 aprile al “Giornale”. In compenso aumentano le dimensioni medie e si punta di più all'export, questa la lettura che dà “Il Gazzettino” sull'evoluzione del settore. Una sfida alla recessione, si legge sul “Corriere della Sera” del 21 aprile che vede l'agroalimentare crescere insieme ad altri settori come quello della chimica e della cosmesi. Infine la notizia riportata il 24 aprile da “Il Sole 24 Ore” sull'imminente arrivo di semplificazioni per l'applicazione dell'articolo 62, quello sui tempi di pagamento.
Le difficoltà
Se le prospettive sui mercati esteri lasciano spazio alla crescita, sul fronte interno restano pesanti problemi per alcuni settori come quello del pomodoro, dove prezzi e contratti poco trasparenti stanno minando la tenuta di questa coltura. Se ne discute sulle pagine de “La Nuova Ferrara” del 21 aprile. Fra i motivi di preoccupazione rientra poi il possibile stop ai neonicotinoidi che Bruxelles potrebbe decretare nei prossimi giorni. “Il Sole 24 Ore” del 20 aprile affida il compito di dibattere l'argomento ad Andrea Barella, presidente di Agrofarma, l'associazione delle imprese di agrofarmaci. Restiamo fra gli agrofarmaci con la notizia riportata da “Repubblica” del 22 aprile, che vede l'Italia primeggiare in quanto a salubrità del cibo, grazie al basso contenuto di residui. Ancora su “Repubblica” nello stesso giorno si apprende di un altro primato italiano, questa volta nell'impiego di risorse agricole a fini energetici grazie alle innovazioni tecnologiche. Innovazione anche nel mondo della carne, scrive “Nova” il dorso scientifico de Il Sole 24 Ore, dove si ripropone un vecchio progetto di “carne vegetale”, questa volta al centro degli interessi di una nuova società californiana.
Latte in fermento
Mentre si pensa alla “carne non carne” il mondo del latte è in fermento per alcune novità che coinvolgono, ancora una volta, il gruppo Lactalis e Parmalat. Si inizia il 19 aprile con la notizia riportata da “Il Sole 24 Ore” in merito alla decisione del Tribunale di nominare un commissario “ad acta” per la controversa operazione di acquisizione di una società statunitense, la Lag. Poi il 22 aprile la notizia che la Centrale del latte di Roma deve tornare, come hanno deciso i giudici che si occupano della vicenda, di proprietà del comune di Roma. I dettagli si possono leggere sul “Corriere della Sera” e su “Libero” dalle cui pagine si ripercorre il giorno seguente la tormentata storia di questo polo lattiero caseario. Ancora il 23 aprile “Il Sole 24 Ore” nel parlare di questa vicenda sottolinea i lunghi tempi, oltre quattro anni, necessari per giungere ad una sentenza. Ritardi che rendono il nostro Paese poco attrattivo nei confronti degli investitori stranieri. Chi rischia di più, sottolinea “L'Unità” del 23 aprile, sono gli addetti il cui posto di lavoro potrebbe essere messo in discussione. Preoccupazioni anche per gli allevatori, ma in questo caso le vicende Parmalat non c'entrano. E' in scadenza in Lombardia l'accordo sul prezzo del latte e all'orizzonte non si vedono schiarite per un rinnovo al rialzo. E' quanto scrive la “Voce di Mantova” del 23 aprile.
Un giorno per la Terra
Infine la “Giornata della Terra” che si è celebrata il 22 aprile. L'argomento non poteva certo passare inosservato dai media e già il 19 aprile il “Corriere della Sera” anticipava l'argomento, commentando che non c'era poi molto da festeggiare fra sprechi e disastri ambientali. Sulla stessa lunghezza d'onda “Il Resto del Carlino” che il 22 aprile parla di un “compleanno amaro”. E infatti, sottolinea con un breve corsivo “L'Unità”, dal 1990 ad oggi l'Italia ha perso il 15% dei terreni. E altri se ne perderanno con la cementificazione e l'urbanizzazione, ma nel frattempo i terreni edificabili, ma ancora utilizzati per le colture agrarie, non pagano l'Ici. E' “Italia Oggi” del 23 aprile a confermarlo. Il 24 aprile è ancora “Italia Oggi” che si occupa del tema “terra”, questa volta per parlare della “caccia” ai terreni coltivabili (il land grabbing) che coinvolge anche l'Europa.