Ha scritto al collega Renato Balduzzi, ministro della Salute, per chiedere nuove verifiche e ulteriori approfondimenti "in merito ai risultati dello studio effettuato dall'equipe del professor Gilles Eric Séralini dell'Università di Caen" intitolato Long term toxicity of a Roundup herbicide and a Roundup-tolerant genetically modified maize pubblicato sulla rivista scientifica Food and Chemical Toxicology volto a mostrare gli effetti sui topi del mais geneticamente modificato NK603 prodotto dalla Monsanto associato all'erbicida Roundup.
Il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, insomma, vuole saperne di più.
"I risultati dello studio mi hanno fortemente impressionato - ha detto - e a mio avviso dovrebbero essere approfonditi, considerato che, se veritieri, rappresenterebbero un vero e proprio problema sanitario. Evidentemente la prima questione è quella di verificare la validità scientifica dello studio in oggetto". 
Una questione non secondaria, visto che il mais oggetto dello studio è commercializzabile nell'Unione europea per l'alimentazione animale e quindi "è indirettamente presente nella catena alimentare umana", sottolinea Catania.

La richiesta arriva pochi giorni dopo la pubblicazione della valutazione dell'Efsa che ha giudicato "inadeguati" il disegno dello studio, la descrizione dei risultati e la loro analisi, così come descritti nell’articolo. E ha quindi invitato gli autori della ricerca a mettere a disposizione dati supplementari. 


Assobiotec
 
“Ricordiamo al ministro che pochi giorni fa l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, la massima autorità regolatoria europea, ha bocciato la sullo studio francese che metteva in dubbio la sicurezza del mais Ogm. Il parere dell’Efsa è molto netto e giudica inattendibili tanto i risultati quanto il metodo dello studio” questo il commento di Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec, che fa parte di Federchimica.
“Approfitto però di questa occasione - ha rilanciato Sidoli - per invitare nuovamente il ministro Catania, anche alla luce dei 400 studi che hanno confermato la sicurezza degli Ogm, a riaprire la sperimentazione in campo in Italia perché, come lui ben dice, è solo attraverso la sperimentazione che si possono comprendere fino in fondo le opportunità di questi prodotti”.