Sull'Italia permangono condizioni di bel tempo e le temperature, grazie alle correnti settentrionali giunte nei giorni scorsi, sono sensibilmente diminuite. Si tratterà però di una breve tregua, perchè l’alta pressione, ben salda tra il Marocco e la Penisola Iberica, avrà modo di espandersi nel cuore del Mediterraneo già dal fine settimana .

Il punto della situazione

L'afa che ha insistito per molti giorni della scorsa settimana ha lasciato spazio ad un caldo più sopportabile, grazie ad una diminuzione dell'umidità ad opera dei venti settentrionali.

Un paio di giorni relativamente miti, rinfrescati dal flusso nord-atlantico che è riuscito a far diminuire i geopotenziali sul Paese. Le temperature si sono riallineate con le medie del periodo. I passaggi nuvoloso al Nord sono solo una breve parentesi prima della tempesta di calore che investirà l’Italia nel corso del fine settimana.

Persistente anomalia termica

Le temperature, pur calando di alcuni gradi, rimangono superiori alla norma. Analizzando tali valori emerge una visione d'insieme preoccupante, perché viene evidenziata una costante anomalia termica positiva per tutta la prima decade di luglio.

Analisi

La causa fondamentale è sempre lei: la solita lacuna barica atlantica al largo del Portogallo. Il suo approfondimento innescherà l’ennesimo richiamo subtropicale sahariano che colpirà il Mediterraneo centro-occidentale, sino ad oltrepassare le Alpi e conquistare anche l’Europa centrale.

Questa seconda fiammata africana sarà ancora più violenta della prima, e le temperature potrebbero oltrepassare localmente i +40°C. Il caldo assumerà un carattere propriamente torrido, con umidità molto bassa: cieli limpidi e tersi, infatti, permetteranno un irraggiamento solare più intenso ed un conseguente netto aumento delle temperature.
L'afa arriverà solo in un secondo tempo, quando l'anticiclone inizierà a maturare: le temperature si fletteranno, ma aumenterà l'umidità relativa soprattutto in prossimità dei bacini idrici (fiumi, torrenti o mari). L'eccessiva quantità di vapore acqueo nell'aria equivale a notevoli difficoltà di traspirazione da parte degli organismi animali: da qui il ben noto disagio fisico.
I principali centri di elaborazione modellistica vanno ad evidenziare una durata tutto sommato breve di questa fiammata. Difatti già nei primi giorni di luglio potrebbero tornare sull’Italia settentrionale le fresche correnti atlantiche. Previsione che necessita in ogni caso di conferme, visti i numerosi ritrattamenti e/o ridimensionamenti oggetto degl’ultimi mesi.
Un aspetto senza dubbio interessante della prima settimana di luglio è rappresentato dal ritorno dell'anticiclone delle Azzorre. Si prevede un riassorbimento della lacuna barica atlantica al largo del Marocco: questo permetterà alle correnti calde, ma più “dolci” dell'Azzorriano, di condurci verso la classica fase estiva mediterranea.

Variabilità sul nord Italia

L’abbassamento delle correnti fresche atlantiche, nei primi di luglio, dovrebbero trasportare un po' d'aria umida e instabile a ridosso delle Alpi. Significa che torneranno i temporali, localmente minacciosi e in possibile sconfinamento verso le pianure adiacenti. Ovviamente ne risentiranno maggiormente le aree nord occidentali, mentre su quelle nord orientali l'instabilità risulterà più blanda e concentrata sui rilievi.

Nelle ultime settimane la costanza delle perturbazioni sull'Europa settentrionale ha innescato condizioni meteo addirittura di stampo autunnale tra l’Inghilterra e la Scandinavia. In questo modo l’alta pressione è rimasta ben salda alla Penisola Iberica, non consentendo alle perturbazioni di raggiungere l'Europa occidentale.

Tendenza

Al momento si vede qualche cenno di cambiamento solo dopo la prima settimana di luglio. In questo periodo le perturbazioni atlantiche avranno maggiore facilità di penetrare nel Mediterraneo, ma vista la robusta infrastruttura anticiclonica, c'è la possibilità che tale ingresso non sia realizzabile.

Conclusione

Non c’è più da stupirsi: le visite dell'anticiclone africano, negli ultimi anni, non rappresentano più un'eccezione, bensì una regola.