Si rafforzano i rapporti tra l'agricoltura italiana e quella croata, alla vigilia dell'ingresso di Zagabria nell'Unione europea (prossimo luglio 2013) e in vista della riforma della Politica agricola comune (2014). E' questo il risultato della visita del presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, nel Paese balcano, dove ha firmato anche un protocollo d'intesa con la locale Camera dell'Agricoltura, rappresentata dal presidente Mato Brlosic, dal segretario generale Damjan Bogdanovic, dal direttore Ivan Katalinic, e dalla responsabile relazioni internazionali Iva Milasincic. La missione in Croazia di Politi, accompagnato dal responsabile dell'Ufficio internazionale della Cia Cristina Chirico, si è svolta nell'ambito del mandato che il presidente confederale ha ricevuto dal Consiglio dell'Organizzazione mondiale degli agricoltori per le relazioni con le organizzazioni agricole del bacino del Mediterraneo.
In Croazia l'agricoltura contribuisce per oltre l'8 per cento alla formazione del Prodotto interno lordo, Pil, è praticata in modo estensivo nelle pianure danubiane e fornisce in prevalenza cereali, oltre a patate, prugne, barbabietole a zucchero, viti e olivi. In particolare, la produzione vitivinicola si estende su un territorio di circa 60 mila ettari. In crescita anche il patrimonio zootecnico, con bovini, suini e ovini.
Il protocollo d'intesa tra la Cia e la Camera dell'Agricoltura prevede, dunque, una più stretta collaborazione da sviluppare con scambi di visite incentrate sulla conoscenza del settore agricolo, che permetta soprattutto ai giovani agricoltori croati di fare esperienza di gestione d'impresa nelle aziende italiane e le associazioni.
Il presidente della Cia, nel corso della conferenza stampa durante la quale è stato illustrato il protocollo d'intesa e i motivi della missione in Croazia per conto dell'Organizzazione mondiale degli agricoltori, ha sottolineato anche la necessità di rafforzare l'agricoltura familiare e l'esperienza degli agriturismo.