All’Università di Udine prima cerimonia di diploma del master europeo in Viticoltura ed Enologia (EMaVe) organizzato da un consorzio di università europee che vede l’Ateneo friulano fra i soci fondatori.
A sostenere l’esame finale è stata la studentessa spagnola Isabel Ferran Battlò di Barcellona, a conferma della vocazione internazionale nella didattica e nella ricerca in vitivinicoltura dell’università udinese. Obiettivo del master, biennale e in lingua inglese, è infatti quello di formare enologi altamente qualificati in grado di spendere la propria professionalità non solo nel Triveneto, ma anche nei territori viticoli di altre nazioni e continenti.
La tesi di master di Isabel Ferran Battlò, discussa in inglese, ha approfondito le possibili applicazioni degli ultrasuoni nella vinificazione (Winemaking applications of ultrasounds: study on wine lees and protein stability). Relatore della tesi è stato Emilio Celotti, del dipartimento di Scienze degli alimenti, correlatore Paola Ferraretto.
Il master EMaVe ospita studenti di tutto il mondo ed è organizzato da un consorzio di università che rappresentano i maggiori Paesi produttori di vino in Europa, e cioè Francia, Germania, Italia, Spagna e Portogallo. Il master si svolge il primo anno presso il Centro internazionale di studi superiori in Scienze agronomiche di Montpellier (Francia), il secondo in uno dei Paesi membri del consorzio. All’Ateneo di Udine le lezioni corrispondono a quelle del secondo anno del corso di laurea magistrale interateneo in Viticoltura, Enologia e Mercati vitivinicoli organizzato dalla facoltà di Agraria con le università di Padova e Verona.
"Queste iniziative di collaborazione internazionale e integrazione dei nostri corsi con altri partner universitari europei ed extra-europei – sottolinea Enrico Peterlunger, presidente del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia e rappresentante dell’Ateneo nel consorzio EMaVE – sono molto importanti e vitali per il nostro Ateneo, che nella internazionalizzazione dei corsi trova una delle principali linee del suo sviluppo futuro".
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Fonte: Università di Udine