Confronto serrato a Roma lo scorso 10 giugno tra produttori europei di mosti e succhi d'uva concentrati, rettificati e deionizzati, durante l'assemblea generale di Must, il network europeo che annovera tra i propri membri (FederMosti e Aemzu e le due aziende Grap'Sud ed Evoiki, rappresentando con circa 20 milioni di ettolitri di mosti l'anno.

Sono intervenuti Michele Alessi, dirigente dell'Ufficio vini del Mipaaf e Domenico Bosco, responsabile dell'Ufficio vini di Coldiretti. Marco Bertagni, presidente del comitato esecutivo di Must e direttore di FederMosti, ha introdotto l'auspicata prossima applicazione del Dm 19 dicembre 2000 sulla gestione degli stabilimenti di produzione di mosti e di succhi d'uva. In Italia, tale norma risulta essere restrittiva e penalizzante se confrontata all'analoga norma in Spagna.

Si è poi discusso di aliquote Iva sullo zucchero d'uva da equiparare a quelle del saccarosio se gli usi finali sono gli stessi e all'opportuna riduzione delle aliquote anche nella fase di approvvigionamento di materie prime.

Il tema dello zuccheraggio dei vini, come pratica da abolire o quantomeno da evidenziare in etichetta, ha trovato appoggio da parte del Mipaaf. La stessa Commissione europea si è detta aperta a riaprire le discussioni a patto che tale 'spinta' provenga dagli Stati membri. Sarà dunque importante l'azione che FederMosti, Coldiretti e Federconsumatori sapranno svolgere sulle amministrazioni nazionali e sui consumatori, specie nei Paesi dove è consentito aggiungere saccarosio al vino.

Gran parte dei mosti e dei succhi concentrati prodotti in Europa, principalmente in Spagna e Italia, vengono esportati in Paesi extra-europei, in particolare in Russia. Si è individuato un percorso di campagne informative anche nei mercati comunitari sui valori nutrizionali dei succhi d'uva e sui potenziali utilizzi in blend con altri succhi di frutta per poi attivare contatti con le multinazionali del settore che potrebbero favorire il mix alla luce dell'imminente pubblicazione della direttiva che vieterà l'aggiunta di zuccheri ai succhi d'uva.

In chiusura si è trattato il ruolo dell'industria dei mosti sia come anello centrale della catena dei vini, che come segmento strettamente legato al mondo agricolo e al mantenimento delle superfici vitate. Onde evitare gap competitivi con il saccarosio e indurre le aziende agricole a decentralizzare le produzioni di uva e derivati nei Paesi extra-europei, si ha la necessità di prolungare a oltre il 2012 l'aiuto alla trasformazione dei mosti.