Promosso da Asnacodi – Associazione nazionale dei consorzi di difesa, il convegno dal titolo 'Gestione dei rischi e delle crisi in agricoltura dopo il 2013', ha avuto luogo lo scorso 18 e 19 novembre a Roma.
Aderiscono all’associazione nazionale 64 Consorzi che associano la maggioranza degli imprenditori agricoli di tutte le regioni italiane. I Consorzi, punto di contatto tra le compagnie assicuratrici e gli associati, svolgono gli adempimenti per l’erogazione del contributo pubblico, studiano nuove soluzioni assicurative adeguate alle esigenze e alle richieste degli imprenditori agricoli e relazionarsi con le istituzioni pubbliche, il Mipaaf, le Regioni e Province autonome e gli enti locali per l’elaborazione delle politiche di settore.
In quest'ottica, il Forum tenutosi in occasione del quarantesimo anno di vita di Asnacodi, ha rivolto la propria attenzione verso un'analisi dei sistemi agricoli nazionale ed estero per individuare le politiche e le soluzioni assicurative da mettere in atto alla luce delle evoluzioni della Pac verso la dead line del 2013.
“Guardiamo molto in avanti e pensiamo a strumenti assicurativi più ampi come una polizza che protegga il reddito nei momenti di volatilità dei prezzi” ha affermato Albano Agabiti, presidente Asnacodi. “Attualmente” ha proseguito, “il 50 per cento delle polizze che i 300 mila agricoltori aderenti accendono è multirischio” ovvero, un contratto assicurativo che copra il risultato della produzione - misurato come quantità prodotta per superficie coltivata - tenendo conto anche della perdita di qualità.
“Il nostro obiettivo” ha proseguito Agabiti “è di allargare sia la diffusione di questo strumento, sia di ampliare la base sociale. In troppe parti del paese ancora non approfittano del sistema”.
Arturo Semerari, presidente Ismea, nel suo intervento ha illustrato le misure attualmente previste dal sistema della Politica agricola per favorire strumenti di copertura del rischio di perdite economiche causate da avversità atmosferiche, epizoozie, malattie delle piante o infestazioni parassitarie (Reg. Ce 1234/2007 per OCM frutta, Reg. Ce 479/2008 per OCM Vino e Reg. Ce 73/2009 ovvero regimi di sostegno diretto agli agricoltori).
Facendo quindi riferimento al dibattito in atto 'Pac post 2013', ne ha sottolineato la scarsa capacità di contrastare gli andamenti negativi di mercato “perché i pagamenti diretti” ha spiegato Semerari, “sono diventati la componente principale del primo pilastro a discapito degli strumenti a sostegno dei mercati dei singoli prodotti, ingenerando l'assenza di una efficace rete di protezione dei redditi. La Commissione, attribuendo ai meccanismi di gestione del rischio un ruolo centrale” ha spiegato “propone gli strumenti assicurativi come importanti meccanismi in grado di stabilizzare il reddito degli agricoltori. Nell’ambito della revisione della Pac post 2013”, ha proseguito il presidente, “viene espressamente indicata la necessità di limitare la variabilità dei redditi agricoli e contribuire ai redditi delle imprese minacciati dalla crescente volatilità dei prezzi e dalle avverse condizioni atmosferiche, menzionando tra le modalità di gestione dei rischi e difesa dei redditi anche le assicurazioni ed i fondi di mutualità”.
Le assicurazioni, secondo il presidente Ismea, alla luce delle esperienze estere tra cui quelle di Stati Uniti e Canada, rappresenterebbero il principale strumento di stabilizzazione del reddito perché capaci di garantire il risultato economico complessivo dell'imprenditore continuativamente nel tempo.
“Dalla prossima campagna assicurativa l'Ismea”, ha infine dichiarato Semerari, “tramite l'attività del Fondo di assicurazione lancerà, in via sperimentale, una polizza per la stabilizzazione del ricavo aziendale dove la variabile di riferimento per la quantificazione dell'eventuale risarcimento, è costituita dalla quantità prodotta indipendentemente dall'evento atmosferico avverso che ha causato la flessione produttiva, mentre le componente prezzo è fissata sulla base di serie storiche. Con questo strumento”, ha precisato, “l'Ismea intende offrire agli agricoltori maggiori garanzie per la copertura dei rischi climatici e delle crisi di mercato”.
Dall'analisi del presidente Ismea, i principali ostacoli all'introduzione di polizze sul reddito in Italia deriverebbero dall'assenza di dati di bilancio aggiornati sul reddito delle imprese agricole, necessari per il calcolo del costo assicurativo e della quantificazione dell’eventuale risarcimento.
A fare da ostacolo anche le difficoltà nel costruire indicatori in grado di misurare puntualmente gli effetti di fenomeni generali quali, tra gli altri, crisi di mercato ed aumento dei costi di produzione, sul reddito effettivo delle imprese agricole. Utile potrebbe essere l'avviamento di una fase di sperimentazione volta a compensare l’assenza di dati statistici e di bilancio con il patrimonio informativo già esistente ed effettuare la raccolta e l'elaborazione di dati e informazioni oggi assenti ma necessari.
Secondo Mario Guidi, della Giunta di Confagricoltura, “servono formule assicurative per il settore. L'innovazione e la semplificazione delle procedure, sono i due elementi chiave che permetteranno una vera crescita e diffusione dello strumento assicurativo. L’agricoltura” ha proseguito Guidi, “è un settore vulnerabile anche di fronte ai problemi del mercato. Per arrivare alla ‘polizza sul reddito’”, ha concluso “è necessario l’impegno ed il coinvolgimento di tutti i principali attori del mondo assicurativo ed agricolo” .
“L''Italia” ha quindi dichiarato il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Paolo Russo. “dovrà avere buon senso nel discutere i termini della Pac post 2013”, sottolineando il peso del ruolo del nostro paese nell'evoluzione del sistema assicurativo agricolo europeo.