"In Italia si può essere contrari agli Ogm, ma optare per la realtà modificata. Da anni i mangimi destinati agli allevamenti da cui nascono le nostre migliori produzioni alimentari contengono vegetali transgenici e finora pare che nessuno se ne sia accorto".

Così Confagricoltura replica all'allarmismo sul via libera europeo alla coltivazione della patata biotech Amflora e avverte: "L'agricoltura italiana è delusa di veder cavalcare a scopi anche elettorali un argomento importante come quello degli Ogm. La gran parte di commenti e dichiarazioni negative registrate a proposito della patata Amflora prescindono purtroppo da basi scientifiche e dal principio di libera scelta degli imprenditori agricoli. L'ok ad Amflora riguarda la produzione a fine di trasformazione industriale in carta e di mangimi: occorre ricordare agli oltranzisti anti-Ogm che da tempo gli organismi Biotech sono componente essenziale della dieta quotidiana praticamente in tutti gli allevamenti nazionali, compresi quelli delle filiere simbolo del Made in Italy, dal Parmigiano al Prosciutto San Daniele". 

“In materia economica - afferma Confagricoltura - gli Ogm potrebbero aiutare, anche in Italia, numerosi comparti produttivi in crisi: per il mais, ad esempio, il valore aggiunto può toccare circa 280 milioni di euro l'anno. E' demagogico e semplicistico - conclude Confagricoltura - gridare no quando in gioco c'è la sopravvivenza di un settore dell'economia nazionale che lo scorso anno ha registrato perdite economiche doppie della media europea".