I prodotti tipici e di qualità dell’agroalimentare d’Abruzzo saranno messi in vendita in cinquanta mercati degli agricoltori in tutta Italia, negli stand allestiti nei prossimi fine settimana, sino al 2 giugno, nel Porto turistico di Pescara e sempre a Pescara e a Chieti in occasione dei Giochi del Mediterraneo e in una grande asta di solidarietà a Roma; contributi, ricavati dal conto corrente bancario aperto all’indomani del tragico terremoto, per la ricostruzione delle stalle e dei laboratori di trasformazione agroalimentare devastati dal sisma; campagna promozionale, anche attraverso agevolazioni e sconti, per riavviare l’agriturismo, che rappresenta una risorsa importante per la regione, e la commercializzazione “in loco” delle produzioni agricole.
Sono queste alcune delle iniziative promosse dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori per rilanciare l’agricoltura abruzzese che dalla drammatica notte tra il 5 e il 6 aprile scorso è rimasta praticamente paralizzata e i suoi prodotti sono rimasti invenduti. Proposte che sono state illustrate dal presidente Giuseppe Politi nella conferenza stampa che ha tenuto a Coppito (L’Aquila) in concomitanza con la Direzione nazionale dell’Organizzazione che si è svolta all’interno della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza.

“Come Cia - ha sostenuto Politi - proponiamo alla Protezione Civile di acquistare proprio i prodotti agroalimentari dell’Abruzzo e distribuirli tra le popolazioni che vivono nelle tendopoli e negli alberghi requisiti. Visto che oggi gli alimentari per gli sfollati vengono comprati nei mercati più diversi del Paese, in questo modo gli stessi abruzzesi possono contribuire alla ripresa del settore agricolo della loro Regione”.
“Passata l’emergenza, è ora necessario - ha affermato Politi nel corso della conferenza stampa alla quale è intervento anche il presidente regionale della Cia Abruzzo Domenico Falcone - rimettere in moto l'agricoltura che, oltre ai gravi danni subiti dal terremoto, vive una fase di grandissima difficoltà. I suoi prodotti, che sono delle vere ‘eccellenze’ apprezzate in Italia e in tutto il mondo, attualmente non hanno mercato. Non c’è commercializzazione. Bisogna, quindi, fare in maniera che si riattivi un’economia fondamentale per l’intero Abruzzo. Per questo la Giunta nazionale della Cia ha programmato una serie di iniziative per garantire la vendita di tantissimi prodotti che rendono ricco il patrimonio agroalimentare regionale. Si è così deciso di vendere questi prodotti in cinquanta mercati allestiti dai nostri agricoltori nelle varie regioni. Dal Piemonte alla Sicilia la risposta è stata unanime: tutti mobilitati per l’Abruzzo, per la sua gente, per i suoi produttori agricoli. Un preludio positivo si è, del resto, già avuto nella scorsa settimana, quando la Cia di Salerno e suoi agricoltori hanno promosso una vendita diretta dei prodotti abruzzesi e il risultato è stato eccezionale”.