Basta un sms. 160 caratteri per individuare una particolare situazione critica nel vigneto, grazie alle previsioni agro-meteorologiche. Questo è solo un esempio degli strumenti utili per la gestione dell'azienda agricola, messi a disposizione dei produttori siciliani dal Servizio informativo agrometereologico della Sicilia (Sias).
La strategia implementata dal Sias, supportata a livello territoriale dalla presenza capillare delle Soat, mira a fornire agli agricoltori continue e puntuali informazioni in grado di guidare le decisioni in ogni momento del ciclo produttivo. L’alto valore aggiunto delle conoscenze viene trasferito alle imprese con i più nuovi e attuali mezzi infotelematici anche via sms nel cellulare degli agricoltori e dei tecnici registrati al portale agroservizi, raggiungibile dal sito web del Sias (www.sias.regione.sicilia.it). Il messaggio, viene accuratamente e tempestivamente messo a punto e diffuso in relazione alle caratteristiche di ogni singolo vigneto, tenendo conto del clima, del tempo, del terreno, delle caratteristiche topografiche e del vitigno; si tratta insomma di un consiglio specifico per l’appezzamento.
Gli elementi di base per elaborare il consiglio vengono acquisiti dalla rete di 94 stazioni elettroniche agrometeorologiche del Sias, dai dati climatici trentennali e da quelli agrofenologici disponibili per tutto il territorio regionale. I tecnici Sias elaborano le informazioni specialistiche, mettendole in relazione soprattutto con le caratteristiche del vigneto e le inviano gratuitamente via sms all’agricoltore. Il servizio si è rivelato utilissimo e particolarmente efficace. Basti pensare che nell’annata scorsa, per la gestione della difesa antiperonosporica, nel periodo compreso tra aprile e giugno sono stati inviati 6 sms ai circa 3000 agricoltori già registrati.
Non solo difesa... In vigneto, una tecnica di qualità
Uve di qualità per la trasformazione in vini di gamma elevata: è possibile intervenendo in vigneto con la tecnica colturale. È questo il risultato di una ricerca dell’assessorato siciliano all’Agricoltura in collaborazione con l’Università di Udine. L’obiettivo è stato quello di valutare l’influenza dell’ambiente (suolo, esposizione) e di alcune tecniche colturali (sfogliatura e diradamento dei grappoli) sull’estrinsecazione dell’attitudine alla trasformazione di due cultivar coltivate in Sicilia, una autoctona, il Nero d’Avola, e l’altra alloctona, il Syrah.
I vigneti, ubicati in sei siti della Sicilia sud-occidentale, sono stati trattati con tecniche agronomiche aziendali a confronto con tecniche di gestione del verde che prevedevano l’abbinamento di una sfogliatura medio-precoce a un diradamento dei grappoli in ragione del 20% del potenziale produttivo. Le varietà sono state scelte in relazione alla loro diversa cinetica di maturazione e di accumulo dei costituenti.
Dalla valutazione dei risultati ottenuti risulta evidente la diversa risposta delle due varietà alla manipolazione del verde. In particolare è stata riscontrata una minore risposta della cultivar Syrah alla sfogliatura e al diradamento con minori incrementi zuccherini e anzi un effetto di 'diluizione' dovuto al rigonfiamento degli acini. Discorso opposto si deve invece fare per il Nero d’Avola che mostra una forte reattività, forse anche a causa della maturazione tardiva. In questa varietà, infatti, oltre a un incremento del peso medio dell’acino, come per il Syrah, si osserva un incremento sia del grado zuccherino sia della frazione antocianica e fenolica in generale. Un effetto che porta a uve di maggior qualità.
A cura di Roberto Zironi
Ordinario di Industrie agrarie - Università di Udine
Ricerca e promozione in prima linea
Dalla ricerca alla promozione passando per i controlli di qualità: il bilancio dell’Istituto regionale vite e vino (Irvv) è ricco di impegni e risultati. Si comincia da un importante lavoro sui lieviti, ripreso anche in Inghilterra dal prestigioso Journal of Chromatography. In pratica, è stata definita una metodica nuova per separare le molecole di Dna di lievito. Ciò permetterà la migliore discriminazione tra ceppi differenti e, per dirne una, la più efficace identificazione di quelli utili per la tracciabilità nella filiera produttiva. Senza contare i lavori svolti sul fronte degli spumanti, dei distillati e dei rosati per dare prospettiva alla tipicità del Nero d’Avola, per promuovere tecniche di vinificazione innovativa, per allargare gli orizzonti di mercato della Doc di Pantelleria e favorire il riemergere, anche sull’isola di Linosa, della pratica della vitivinicoltura.
A supporto dell’attività di ricerca, l’Irvv pone manifestazioni e workshop internazionali in cui la promozione può essere foriera di positive ricadute sul territorio. Pertanto, il marketing è stato concentrato su Inghilterra e Nord Europa, America e, infine, sui Paesi dell’Est, affacciatisi da poco alle dinamiche dell’economia mondiale di mercato e sempre più interessati alla cultura e ai prodotti made in Sicily. Ma c’è un altro terreno di lavoro: quello relativo ai cosiddetti 'controlli erga omnes' per le certificazioni di qualità: Igt, Doc e Docg. Sono i laboratori dell’Istituto (certificati Sinal), infatti, a testare alcolicità, acidità, colore e indici di anidride solforosa dei vini.
a cura di Leonardo Agueci
Presidente dell’Irvv
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Nelle immagini sotto: profilo tipico della Doc Etna, stratificazione in suoli Doc Menfi e substrato tipico della Doc Sambuca
Dalla cartografia alla zonazione, l'utilità della mappa dei suoli
Il rilevamento pedologico e la cartografia dei suoli sono strumenti preziosi per l’avvio della zonazione viticola. A dimostrarlo concretamente è il progetto dell’unità operativa 'Pedologia e cartografia dei suoli' dei Servizi allo sviluppo dell’assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana.
'La carta dei suoli o carta pedologica - spiega il responsabile dell’Uo 31, Marco Perciabosco - è lo strumento che descrive con rigore tecnico-scientifico le caratteristiche pedologiche di un’area'. Nel 2003 è partita l’attività di rilevamento - denominata appunto 'Cartografia pedologica di supporto alla zonazione viticola' (l'immagine sopra è un esempio dei risultati dell'attività) - di alcuni dei comprensori viticoli di maggiore importanza nel territorio regionale. 'Attualmente possiamo disporre della cartografia dei suoli in scala 1:25.000, in formato cartaceo e digitale, di alcune delle Doc più importanti: Menfi, Sambuca e Santa Margherita Belice ed Etna. Le Doc Contea di Sclafani, Delia Nivolelli, Sciacca, Alcamo, Cerasuolo di Vittoria sono state cartografate solo in parte, per un totale di circa 90.200 ettari rilevati e cartografati in comprensori ad alta vocazionalità vitivinicola'.
Da alcune delle relazioni scientifiche che accompagnano le cartografie si rileva, ad esempio, che l’areale dell’Etna, il comprensorio di Menfi e quello di Sambuca e Santa Margherita Belice, molto diversi fra loro sia per caratteristiche ambientali sia per la viticoltura che li caratterizza, costituiscono due fra le realtà più interessanti del panorama vitivinicolo siciliano. Se i suoli dell’Etna - secondo quanto rilevano le indagini - devono la loro fertilità al fatto che evolvono su depositi piroclastici e alla presenza delle allofane, per i suoli di Menfi, Sambuca e Santa Margherita Belice si riscontrano rilievi calcarei e calcari marnosi, argille del terziario e terrazzi marini calcarenitici di vario ordine ed età, questi ultimi ubicati in prossimità della costa. Proprio qui insiste una fetta importante della vitivinicoltura locale, e i suoli che si riscontrano su queste forme di deposito marino sono profondi ed evoluti, con un colore tendenzialmente rossastro, con una buona capacità d’acqua disponibile, e caratterizzati da una moderata fertilità chimico-fisica. Anche nelle aree interne esiste una vitivinicoltura di notevole importanza, concentrata, ad esempio, nelle aree caratterizzate da antichi depositi fluvio-lacustri prossimi al lago Arancio e all’abitato di Sambuca di Sicilia. In questi paesaggi i suoli sono da mediamente profondi a profondi, calcarei, con una tessitura generalmente fine e con una buona disponibilità idrica.
'Per rendere fruibili queste informazioni agli agricoltori - conclude Perciabosco - sono state realizzate delle schede di gestione viticola da applicarsi nella specifica tipologia di suolo. Un ulteriore contributo per l’individuazione di altri terroir sarà apportato dalla nuova carta dei suoli in scala 1:250.000 della Sicilia alla quale stiamo lavorando per l’avvio di una macrozonazione regionale'.
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