Si dichiarano "delusi dall’esito finale" i presidenti del Copa e Cogeca  sul compromesso adottato dai ministri dell’Agricoltura dell’Ue in merito alla valutazione dello stato di salute. Per Jean-Michel Lemétayer, presidente del Copa, la constatazione è chiara: “Non vediamo in quale maniera le misure decise per i settori permetteranno di rendere più sicuro il reddito dei produttori europei, soprattutto nell’attuale situazione di crisi. Inoltre, l’aumento del tasso di modulazione penalizzerà il reddito degli agricoltori. Nessuno può ritenersi soddisfatto”. Secondo il presidente della Cogeca, Gert Van Dijk, il testo costituisce un passo supplementare verso una Pac sempre meno comune: “Abbiamo più che mai bisogno di una politica agricola europea comune e meno complessa. Ciò che leggiamo fra le righe del compromesso è invece una Pac sempre meno comune e sempre più difficile da attuare e da spiegare ai nostri cittadini. In apparenza, si mantengono i principali strumenti di gestione del mercato europeo, ma li si rimette a zero.".
 
“La prima proposta di compromesso sulla revisione della Pac evidenzia un progresso del testo presentato a maggio dalla Commissione in quanto recepisce le richieste di una maggior gradualità nell’impatto della riforma. Bisognerà attendere l’evolversi del
confronto politico per poter esprimere una valutazione più articolata”.
Così il presidente di Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni. Sull'aumento immediato delle quote latte del 5% e sulla previsione di misure di accompagnamento "si dà atto al ministro Zaia dell’impegno profuso per il risultato che si va profilando. Sul piano applicativo occorrerà tuttavia trovare una soluzione che parta dal rispetto dei produttori in regola concorrendo a scongiurare da un lato il versamento di ulteriori multe a Bruxelles e dall’altro una nuova flessione delle quotazioni del latte”.
 
"Finalmente il nostro Paese ritorna da protagonista in una trattativa comunitaria con risultati molto soddisfacenti". E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. E' stata rafforzata la scelta del disaccoppiamento, aumentate le risorse per lo sviluppo rurale e la competitività delle imprese ed introdotte misure anti crisi secondo le richieste avanzate dalla Coldiretti. L'aumento della quota di produzione latte assegnata all'Italia, che consente di riequilibrare il pesante deficit produttivo, va ora gestita con intelligenza a livello nazionale con un forte impegno per le regole a tutela degli imprenditori che hanno operato nella legalità.
 
“Un accordo sostanzialmente positivo, ma rimangono aperti alcuni problemi. Bene per il latte. Profonda delusione per il tabacco”. Così
si è espresso il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi. “L’intesa - sottolinea Politi - lascia alcune zone d’ombra. Nel complesso, però, rappresenta un primo passo avanti per garantire le risorse all’agricoltura dopo il 2013". Ora il confronto si sposta ai ministri finanziari dell’Ue che sono chiamati a decidere sul bilancio comunitario per il 2009. "In questa occasione il governo italiano dovrà sviluppare il massimo impegno per evitare che ci siano ulteriori riflessi negativi per il nostro mondo agricolo che già vive una fase di grande difficoltà”. Per quanto riguarda il latte, “l’accordo è positivo. Chiediamo, però, che si apra subito un Tavolo di confronto". Per il tabacco c’è stata, invece, grande delusione. Le stesse indicazioni che sono venute dal Parlamento europeo sono cadute nel vuoto. E' necessario individuare da subito le modalità di utilizzo delle risorse per lo sviluppo rurale nelle regioni vocate alla coltivazione tabacchicola”.
 
"Dal negoziato aspetti positivi ma restano due dossier cruciali". Questo il primo commento di Confagricoltura. Il recupero sulla modulazione, a fronte delle proposte iniziali della Commissione, rappresenta un risultato positivo. I contenuti normativi del nuovo articolo 68, più flessibile e più dotato finanziariamente, apriranno una stagione di confronto e di decisioni importanti per il sistema agricolo. l possibile recupero del valore dei titoli non utilizzati rappresenta una novità positiva, che consentirà un minore ricorso a prelievi sui titoli. Il negoziato, tuttavia, consegna al nostro Paese due dossier cruciali, latte e tabacco, su cui il giudizio è sospeso. “Per il latte, confidando che la significativa quota concessa in anticipo dall’Ue a seguito del lavoro negoziale del ministro Zaia non impatti negativamente sul prezzo corrisposto ai produttori dobbiamo solo confermare la nostra linea di fermezza affinché il supplemento di quota sia attribuito senza sperequazioni tra soggetti che hanno rispettato le regole e chi deciderà di regolarizzare la sua posizione.” Sul tabacco, le ipotesi di lavoro che saranno definite a livello regionale ci consentiranno di verificare l’impatto sul settore e la volontà di assicurare un futuro alla filiera.
 
"Le dichiarazioni di esultanza del ministro Zaia sulla revisione della Pac sono decisamente fuori luogo" ha dichiarato il segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza. "C'è poco da essere allegri. L'Italia ha perso in queste ore a Bruxelles decine di migliaia di posti di lavoro nel settore tabacco, non riuscendo a utilizzare in maniera adeguata il voto favorevole espresso a questo titolo dal
parlamento europeo".
Per le quote latte "l'Italia non ha ottenuto nulla di più di quanto avuto dagli altri paesi, solo un'anticipazione. Non c'è stata fra gli Stati nessuna compensazione. Inoltre la riforma premia tutti quegli allevatori che in questi anni hanno splafonato sulle quote latte. Siamo di fronte alla ennesima Caporetto. Ancora una volta vincono i più furbi, quelli che per anni hanno danneggiato gli allevatori onesti e pagano i più deboli: gli operai che perderanno il loro lavoro".