La richiesta e l'eventuale approvazione di una domanda di moratoria nella restituzione di finanziamenti o mutui, come previsti dal Decreto Legge Agricoltura 2024, non comportano l'automatica segnalazione dell'imprenditore agricolo alla Centrale Rischi della Banca d'Italia da parte degli istituti di credito. È quanto emerso in un incontro tra i vertici di Coldiretti e Abi, tenutosi il 17 ottobre scorso nella sede dell'Abi a Roma.

 

Cosa prevede il Dl Agricoltura

Il Decreto Legge Agricoltura - poi convertito nella Legge n 101 del 12 luglio 2024 - ha previsto all'articolo 1, comma 2, la moratoria di dodici mesi sui mutui (anche prestiti e cambiali agrarie) nel caso le imprese agricole abbiano subìto perdite di volume d'affari di almeno il 20% nel 2023 o abbiano subìto una riduzione della produzione, pari almeno al 30%, o, nel caso delle cooperative agricole, una riduzione almeno pari al 20% delle quantità conferite o della produzione primaria.

 

Inoltre, a queste stesse imprese agricole è riservato un contributo in conto interessi di 20 milioni di euro, 10 milioni nel 2025 e 10 milioni nel 2026. Tali imprese, in particolare, possono avvalersi della sospensione per dodici mesi del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale.

 

Richiesta di moratoria e merito creditizio

L'istruttoria, come noto, è in mano alle banche, le quali devono valutare le richieste di moratoria riferendosi al merito creditizio di ogni singola impresa. Eppure la normativa correva il rischio di essere equivocata: in alcuni casi gli imprenditori agricoli erano stati sconsigliati di procedere con la domanda, perché la concessione di moratoria avrebbe potuto comportare l'iscrizione automatica dell'impresa nella Centrale Rischi della Banca d'Italia, con la conseguenza di inibire ogni successivo ricorso al credito.

 

L'incontro Abi-Coldiretti

Al fine di chiare il tutto, ed evitare il ripetersi di simili episodi, il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, e il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, si sono incontrati la scorsa settimana nella sede dell'Abi per approfondire le tematiche connesse all'applicazione della moratoria prevista dal Decreto Legge Agricoltura.

 

La moratoria non sarà automatica, così pure non sarà automatica la segnalazione alla Centrale Rischi di Bankitalia, che invece sarà sempre e comunque conseguenza di una valutazione del merito creditizio del singolo cliente.

 

Hanno anche partecipato all'incontro, per l'Abi, il direttore generale, Marco Elio Rottigni, e il vicedirettore generale vicario, Gianfranco Torriero; per Coldiretti, il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, il capo area Azione Sindacale e Legislazione, Fabrizio Di Marzio, e il capo dell'area tecnica, Alessandro Apolito.

 

Nell'incontro è stata condivisa la rilevanza di misure economiche volte a sostenere il mondo agricolo, tra queste anche la possibilità di poter utilizzare la moratoria prevista dal Decreto Legge Agricoltura.

 

"Abi e Coldiretti - si legge in una nota dell'organizzazione agricola - hanno concordato di rafforzare le azioni di comunicazione in comune per diffondere tempestivamente la conoscenza dello strumento della moratoria tra le banche e le aziende agricole, per approfondire lo studio sulle modalità di utilizzo, tenendo conto delle opportunità e dei vincoli previsti dall'attuale disciplina di vigilanza di matrice europea, e per facilitarne l'utilizzo. A tale scopo è stato deciso di costituire anche un apposito tavolo di lavoro".

 

Nell'incontro è stato altresì dato atto delle numerose comunicazioni che l'Abi ha fornito ai propri associati a partire dall'emanazione del Decreto Legge Agricoltura e, a seguire, quando l'Ismea e il Fondo di Garanzia Pmi hanno fornito indicazioni per l'attuazione della moratoria.