“La globalizzazione del mercato agroalimentare rappresenta una delle più interessanti opportunità di sviluppo per l’economia mondiale, ma va gestita con grande attenzione e senza facili entusiasmi. L’utilizzo alimentare degli animali clonati dà l’idea di essere una mossa pubblicitaria piuttosto che la risposta a reali esigenze”. E' quanto afferma Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative, a seguito della pubblicazione del parere preliminare dell’Efsa alla possibilità di utilizzo in Europa di animali clonati per la catena alimentare. “Una simile scelta  – evidenzia Bruni – oltre ad essere attentamente valutata dal mondo scientifico e fermo restando il principio di precauzione, va valutata anche sulla base dei suoi riflessi etici e sulle ripercussioni economico-sociali che potrebbe avere nel mercato globale: un prodotto alimentare uguale per tutti, ma di proprietà di pochi, non è quel che vogliamo”. “Del resto – ha proseguito il presidente di Fedagri – il nostro Paese, per restare competitivo, deve puntare sulla distintività delle sue produzioni da portare sui mercati internazionali, come simbolo di qualità ed eccellenza e la clonazione è l’opposto della distintività”.