L’Istvap, Istituto per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura urbana, la Fondazione Politecnico di Milano, la Cia - Confederazione italiana agricoltori e la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano hanno presentato i risultati del convegno nazionale “Produzione agricola e nuovi paesaggi”. Due gli aspetti chiave: la valorizzazione e la tutela delle aree periurbane, quelle a ridosso della città, che maggiormente subiscono lo sviluppo immobiliare e infrastrutturale, l’abusivismo e non ultimo il così detto “consumo legale del suolo”. Il procedere separato delle istituzioni, incapaci di elaborare piani di governo del territorio congiunti, non gioca certo a favore. Basti pensare che i comuni (5.500 in Italia) pianificano in modo isolato, solitario, senza una visione di larghe dimensioni. Questo vale anche per la Lombardia, prima in Italia per il contributo alla produzione agricola. Soluzione come le “città verticali”, di cui tanto si parla, non compenseranno certo l’utilizzo insediativo del suolo. Vanno invece studiate e  sostenute entrate alternative agli oneri di urbanizzazione, come nel caso della proposta della senatrice De Petris: il DDL “Disposizoni per la tutela e la valorizzazione del  paesaggio rurale”, esposto nel corso del convegno. Di questo e di altro si è discusso: i nuovi orientamenti produttivi e gestionali; la conversione dell’agricoltura per la produzione energetica; il rapporto tra la qualità del paesaggio e i progetti infrastrutturali; il confronto con l’esperienza straniera, come quella francese, solo per fare alcuni esempi.