Stato di salute della Pac
La Commissione europea ha presentato la Comunicazione sullo stato di salute della Pac la cosiddetta Health Check
La Commissione europea ha presentato ufficialmente il documento sullo stato di salute della Pac. La Comunicazione presenta alcune modifiche rispetto a quanto avevamo anticipato nei primi giorni di ottobre (si veda “Veneto Agricoltura Europa” n. 15/2007), ma la sostanza e lo spirito del testo rimangono immutati. La Commissione ha operato alcuni aggiustamenti. Tra i più significativi la sottolineatura, ad inizio documento, del principio più volte dichiarato che l’”Health Check" costituisce “un’azione preparatoria” nell'ambito della revisione di bilancio comunitario che avrà luogo nel 2008/2009 (fermo restando le assicurazioni di Bruxelles sul mantenimento del budget agricolo immutato fino al 2013). Più significativa potrebbe rivelarsi l’aggiunta al paragrafo relativo al limite massimo degli aiuti PAC (plafonamento), soprattutto in vista dell’attività normativa che seguirà questa comunicazione. Pur non essendoci modifiche a cifre e spirito della proposta, la Commissione afferma che “le limitazioni terranno conto della necessità di rispettare la sostenibilità economica delle grandi aziende e di evitare misure quali la frammentazione delle stesse”. Dopo la presentazione ufficiale, ad una fase di confronto e analisi, seguiranno le prime proposte normative. La tempistica ufficiosa indica che le proposte dovrebbero essere presentate entro il mese di maggio 2008 per essere approvate, questo è l’auspicio di Bruxelles, entro la fine dello stesso anno, sotto presidenza francese.
(Fonte: Europe Direct-Carrefour del Veneto)

Ocm vino
Proseguono a ritmo serrato i negoziati sulla r forma dell’Organizzazione comune di mercato nel settore vitivinicolo
Sembrano esserci a Bruxelles segnali di un possibile compromesso sul tema dell’estirpazione. Questo è quanto emerge dalle risultanze degli ultimi gruppi di lavoro al Consiglio. La commissaria all’Agricoltura, Mariann Fischer Böel, aveva confermato già durante lo scorso Consiglio agricolo, che i 200.000 ha da estirpare non costituivano una “cifra obiettivo” ma semplicemente un limite di bilancio per una misura che nelle sue intenzioni dovrebbe permettere ai produttori non competitivi di uscire “degnamente” dal settore. Alla luce delle discussioni in sede tecnica e politica, e per iniziare a porre le basi per un accordo condiviso il più presto possibile, la Commissione ha presentato un’idea di compromesso, prendendo spunto da alcuni suggerimenti da parte di alcuni Paesi e del Parlamento europeo. Il nuovo regime sarebbe ridotto nel numero degli anni di applicazione, che passerebbero da 5 a 3, e verrebbe di conseguenza aumentato il premio: il 20% in più nel primo anno, il 10% nel secondo, e verrebbe mantenuto lo stesso ammontare previsto dalla proposta iniziale per il terzo anno. Modifiche sono attese anche per quanto riguarda la flessibilità nel limitare la misura da parte dei singoli Stati membri per motivi ambientali e per motivi di salvaguardia del potenziale produttivo nazionale. Sul fronte parlamentare, la Commissione agricoltura ha esaminato i quasi 900 emendamenti alla relazione dell’On. Castiglione, con l’obiettivo, immutato, di raggiungere un accordo in occasione della sessione plenaria di metà dicembre. (Fonte: Europe Direct-Carrefour del Veneto)

Ortofrutta nelle scuole
Al via lo studio di impatto per una distribuzione di frutta e verdura nelle scuole europee
Come richiesto dal Consiglio europeo, la Commissione ha dato il via ad un processo di consultazione e di valutazione per prevedere quale potrebbe essere l’impatto sia da un punto di vista dei benefici sia dal punto di vista dei costi amministrativi di una distribuzione di frutta e verdura nelle scuole. Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/agriculture/markets/fruitveg/sfs/index_en.htm
(Fonte: Europe Direct-Carrefour del Veneto)

Energie rinnovabili
Il Parlamento europeo ha trasmesso alla Commissione le sue raccomandazioni in vista della proposta legislativa attesa per dicembre sul nuovo quadro legislativo per le energie rinnovabili
Secondo il Parlamento europeo la proposta dovrà contenere obiettivi “vincolanti, chiari e realistici’’ consistenti in una quota del 25% di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’energia primaria entro il 2020, e nella proposta di un piano per il raggiungimento di una quota del 50% di energia da fonti rinnovabili entro il 2040. Altre proposte indicate dall’Europarlamento vanno dall’istituzione di Piani d’azione comunitari e nazionali, alla creazione di infrastrutture e di un ambiente di mercato favorevole all’espansione delle fonti verdi, da una corretta articolazione nel tempo degli obiettivi fissati dalla Commissione (20% di energie rinnovabili entro il 2020) alla nomina ormai prossima di una sorta di Alto Commissario che coordini le azioni di promozione delle rinnovabili. Tra le priorità indicate dall’Europarlamento si colloca la necessità che le energie rinnovabili siano rapidamente integrate nel mercato interno dell’energia come requisito essenziale per una riuscita integrazione e un’espansione della produzione energetica da fonti rinnovabili. Viene auspicato che i singoli Stati membri compiano maggiori sforzi per ridurre gli oneri amministrativi e semplificare le procedure di autorizzazione, compresa la possibilità di creare uno sportello unico per agevolare l’autorizzazione delle energie rinnovabili, e che la loro promozione sia accompagnata da una cooperazione rafforzata tra i gestori nazionali delle reti di trasmissione sulle questioni concernenti la pianificazione delle reti e il commercio transfrontaliero, al fine di conseguire una riuscita integrazione delle fonti energetiche variabili. Per quanto riguarda i trasporti, viene auspicata l’elaborazione di una politica dei trasporti globale, rispettosa dell’ambiente e socialmente ed economicamente sostenibile, che risponda agli obiettivi delle politiche ambientali, climatiche e della concorrenza Il Parlamento approva la proposta della Commissione di promuovere i biocarburanti e altre energie rinnovabili destinate ai trasporti imponendo un obiettivo vincolante del 10%, a condizione che si possa dimostrare che tali carburanti sono prodotti in modo sostenibile. (Fonte: ue)

Agrobiodiversità
Al via la rete italiana sull’agrobiodiversità denominata “semi rurali”
E’ stata creata la “Rete Semi Rurali” da otto associazioni da tempo impegnate nella salvaguardia della biodiversità e dell’agricoltura contadina (Aiab, Associazione rurale italiana, Associazione per la salvaguardia della campagna italiana, Archeologia arborea, Civiltà contadina, Consorzio della quarantina, Coordinamento toscano produttori biologici e crocevia). Si tratta di un nuovo soggetto associativo che avrà lo scopo di mettere in relazione associazioni e gruppi locali attivi sul tema della biodiversità agricola. In Italia sono sempre più numerose le Regioni che si dotano di leggi per valorizzare e proteggere la biodiversità agricola, ma le varietà continuano a restare nelle banche o nelle università senza che gli agricoltori siano coinvolti attivamente. Obiettivi principali della Rete sono il sostegno al recupero, coltivazione, allevamento, conservazione, scambio, sviluppo e diffusione di varietà e razze tradizionali e contadine di interesse agricolo;
la promozione dell’innovazione rurale, anche attraverso la ricerca partecipativa, e lo scambio di conoscenze e saperi tra agricoltori; la valorizzazione della cultura rurale, dell’agricoltura contadina, dei saperi popolari, delle pratiche locali, delle titolarità collettive, dei luoghi comunitari, degli usi tramandati e delle consuetudini condivise. Per maggiori informazioni: http://www.aiab.it/home/20566 (Fonte: aiab)