Nei giorni scorsi Syngenta ha presentato i dati finanziari del 2002, dati che secondo il presidente della Società, Heinz Imhof, “rappresentano un tributo all’abilità e all’impegno di tutti i dipendenti che hanno consentito a Syngenta di esprimersi con qualità crescente in un contesto altamente competitivo che ci permettono di affermare che nel 2003 rafforzeremo ulteriormente la nostra posizione sviluppando fortemente vantaggi tecnici e di mercato”.

Nel 2002 le vendite di Syngenta sono diminuite del 3%, anche se l’introduzione sul mercato di nuovi prodotti a l’ampliamento del portafoglio ha quasi completamente compensato una continua riduzione, a cui bisogna associare il ritiro dei prodotti in “Phase-out” e la diminuzione delle scorte nell’ambito della catena distributiva. I prezzi sono complessivamente calati dell’1%, in conseguenza della riduzione di prezzo sul mercato americano degli erbicidi e del continuo deprezzamento del Real brasiliano.

Grazie agli oneri finanziari più bassi e ad un ridotto onere fiscale, l’utile per azione sarà pari al 19%.

La modernizzazione del portafoglio prodotti è stato un obiettivo primario per tutto il 2002.
Nel corso dell’anno le vendite delle novità, in particolare Callisto, Actara/Cruiser e Acanto, sono cresciute di 192 milioni di dollari, arrivando  a quota 293 milioni, cifra che compensa abbondantemente la riduzione dei principi attivi costata, nel corso dell’anno in questione, 129 milioni di dollari.

L’obiettivo di ridurre i principi attivi consiste nel passare dagli attuali 121 a 76; le recenti eliminazioni hanno già portato il portafoglio a includerne solo 89.
Sono stati ottenuti progressi interessanti nella riduzione delle scorte del canale distributivi  e l’impatto positivo dei nuovi lanci, della razionalizzazione e della continua riduzione del costo delle materie prime è stato cancellato dall’effetto prezzo registrato in Brasile e Usa. Ciononostante il profitto lordo è rimasto stabile al 49%.

La crescita continua delle orticole e l’incoraggiante sviluppo dei fiori compensano il declino delle colture industriali in Brasile e Usa, in particolare per il mais. Molto buoni i risultati europei per tutte le principali colture. Progressi sono stati fatti nella riduzione del costo dei prodotti con conseguente innalzamento del margine lordo.

Plant Science (in precedenza New Technology) guida l’investimento di Syngenta nelle biotecnologie e rappresenta un importante contributo per il futuro dell’agricoltura.
Un’ampia gamma di caratteri genetici è stata sviluppata per il mercato con un obiettivo di break-even nel 2006.
Nel 2002 sono stati realizzati 197 milioni di dollari di sinergie, ben 22 in più di quanto annunciato alla chiusura del primo semestre. Complessivamente dal 2002, anno di fusione e inizio del programma di sinergie, sono stati risparmiati 362 milioni di dollari.

Infine il flusso di cassa che, con i suoi 551 milioni di dollari contro i 440 del 2001, ha ampiamente superato le aspettative, beneficiando della riduzione della media del capitale immobilizzato che è stato pari al 5% delle vendite grazie ad una accelerazione nella riscossione dei crediti e a una operazione di pre-incasso sul mercato Usa.
A fine esercizio 2002 l’indebitamento netto è risultato pari a 1,7 miliardi di dollari, contro i 2,2 dell’anno precedente, registrando in questo modo un indice del 38% (54% nel 2001).

“Il mercato agricolo all’inizio del 2003 è ancora carico di incertezza – ha dichiarato Michael Pragnell, CEO di Syngenta – Noi continueremo a massimizzare le opportunità di miglioramento qualitativo, sia Crop Protection che Seeds. E allo stesso tempo svilupperemo il nuovo settore di Plant Science per la commercializzazione dei caratteri genetici”.

 

Per informazioni: Syngenta Crop Protection – Milano – tel. 02/334441 – fax 02/3088380  www.syngenta.com