La Commissione Europea è stata di parola e con lo scadere del 2023 ha presentato una nuova proposta sul tema del benessere animale durante il trasporto.

Un tema non nuovo, le prime regole risalgono al 1964 e dal 2005 sono codificate da un Regolamento comunitario (numero 1/2005).

Con l'aumentare degli scambi commerciali, che ora vedono transitare ogni anno sulle strade europee 1,6 miliardi di animali, l'argomento ha assunto ancora maggiore importanza.

Ed ecco arrivare la nuova proposta, come anticipato da AgroNotizie®, che indica nuovi e più stringenti vincoli alla movimentazione degli animali.

 

Solo una proposta, per il momento, destinata ad essere discussa dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo prima di trasformarsi in legge.

In questo percorso subirà probabilmente alcuni "aggiustamenti", ma è opportuno conoscerne sin d'ora gli aspetti più importanti per non essere colti alla sprovvista quando le regole saranno cogenti.

 

Tempi più stretti

Fra gli aspetti più rilevanti della proposta rientrano i tempi di viaggio. Per gli animali destinati alla macellazione la durata massima del trasporto sarà di sole 9 ore.

Oggi non sono previsti limiti se non quello di una sosta in una struttura dedicata dopo 24 ore di viaggio.
Per le altre mete, quale può essere la destinazione a un altro allevamento o la partecipazione a un evento fieristico, la durata massima del trasporto sale a 21 ore, con l'obbligo tuttavia di una sosta dopo 10 ore di viaggio.

Trascorse le 21 ore gli animali dovranno scendere dal veicolo e saranno lasciati in una stalla di sosta per almeno 24 ore, dove riceveranno cibo e acqua a sufficienza.

 

Fra le nuove proposte anche quella di un aumento degli spazi a disposizione di ogni singolo animale.

Il tutto sulla base delle evidenze scientifiche emerse dalle ricerche che Efsa (Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare) ha condotto su questa materia rispondendo alle richieste della stessa Commissione Europea.

 

Attenti al clima

Tempi e modalità del trasporto dovranno tenere conto del clima e in particolare delle temperature.

Quando sono previste temperature di 30 gradi e oltre il trasporto potrà avvenire solo nelle ore notturne.

In presenza di temperature inferiori, comprese fra 25 e 30 gradi, il trasporto dovrà essere in ogni caso limitato a 9 ore.

Nel periodo invernale, in presenza di temperature inferiori a zero gradi, i veicoli dovranno essere coperti e attrezzati in modo tale da impedire che l'aria fredda colpisca direttamente gli animali.

Il limite di 9 ore è inoltre previsto quando la temperatura scende sotto i 5 gradi.

 

Animali "vulnerabili"

Altra discriminante è legata alle caratteristiche degli animali trasportati, che in particolari situazioni, come la gravidanza, l'età avanzata per le ovaiole a fine ciclo, i vitelli non ancora svezzati, aumentano la vulnerabilità degli stessi animali.

A vigilare sul rispetto delle nuove norme, quando saranno approvate, penseranno anche le nuove tecnologie che consentono il controllo delle percorrenze e la tracciabilità dei veicoli.

 

Costi in aumento

Per evitare che l'impatto delle nuove norme sia troppo forte, la proposta prevede tempi lunghi di attuazione, lasciando almeno cinque anni di tempo per i necessari aggiornamenti dei mezzi di trasporto. 
Facile tuttavia immaginare che le conseguenze per la filiera dei trasporti, e più in generale per tutto il comparto delle produzioni animali, non saranno modeste, a dispetto di quanto afferma la stessa Commissione, che nel suo documento parla di "aumenti marginali".

 

Il parco di automezzi dedicato al trasporto degli animali dovrà essere aggiornato e potrebbe comportare investimenti importanti.

Costi che inevitabilmente incideranno sul prezzo finale dei prodotti di origine animale con conseguenze imprevedibili sui consumi e dunque sui mercati all'origine.

Per ora non resta che attendere che la proposta della Commissione Europea completi il suo ciclo prima di divenire operativa. Ma è meglio non farsi cogliere impreparati.

 

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