Sul finire del 2019 il mercato europeo della carne bovina aveva tentato un recupero, che però si è presto arrestato in questo inizio d'anno.
I prezzi del vivo sono calati vistosamente per i vitelloni delle razze da latte (- 17,2% rispetto a un mese fa) e anche per le razze da carne la caduta è sensibile (-0,7%).

Preoccupante poi il confronto con l'anno precedente, quando le quotazioni erano superiori di oltre il 19% rispetto a oggi per i maschi delle razze da latte e di oltre l'8% per le razze da carne.
Queste le prime considerazioni che si possono trarre dalle analisi diffuse dalla Commissione europea. Situazione analoga, seppure con cadute meno vistose, si riscontrano per i prezzi del macellato.
 


La produzione di carne bovina

La caduta dei prezzi sembrerebbe non connessa all'andamento della produzione, anche se va tenuto conto della distanza temporale fra le analisi della produzione e la rilevazione dei prezzi.
Mentre questi ultimi si riferiscono alla seconda settimana di gennaio, i dati sulla produzione si fermano a novembre.

Dal confronto con i 12 mesi precedenti si evidenzia nel complesso un aumento modesto, appena lo 0,5%, pur con forti differenze fra un paese e l'altro.
Gli aumenti più significativi si registrano tuttavia in paesi la cui produzione complessiva è modesta, come nel caso di Cipro (+6%), o della Lituania (+5,1%).
Solo in Germania, che può essere annoverata fra i paesi ove le quantità prodotte sono più significative, si ha un incremento prossimo al 2%.

In Italia al contrario si assiste a un calo della produzione del 3,5%, come pure in Francia (-2,5%).
Utile poi uno sguardo all'andamento delle importazioni, che nel periodo gennaio-novembre 2019 si sono fermate a 300.369 tonnellate, circa 16 mila tonnellate in meno rispetto all'anno precedente.
 


Italia controcorrente

Grazie anche al calo della produzione in Italia, il prezzo dei vitelloni sui nostri mercati all'origine si mantiene tonico.
Le quotazioni medie rilevate da Ismea per il mese di dicembre 2019 indicano in 2,84 euro al chilo di peso vivo il prezzo medio dei vitelloni delle razze da carne, con un aumento dello 1,1% sul mese precedente e con un più 6,2% se il confronto viene fatto con lo stesso periodo del 2018.

Prezzi che nelle prime settimane del 2020 subiscono solo un lieve calo, fermandosi a 2,44 euro al chilo, comunque superiori dell'1% rispetto ai 12 mesi precedenti.
 

Prezzo medio mensile dei vitelloni di razze da carne in Italia
(Fonte: © Ismea)


La corsa dei suini

Aumenti da capogiro quelli che si registrano per le carni suine, con prezzi medi dei suinetti, ad esempio, cresciuti rispetto a un anno fa di quasi il 60%.
Ma la corsa dei prezzi, proseguita ininterrottamente sino alla fine del 2019, sembra aver perso slancio nelle prime due settimane di gennaio.

Il prezzo medio nella Ue, che pur resta di oltre il 40% superiore a quello dell'anno precedente, ha segnato una flessione di oltre un punto percentuale.
Gli aumenti su base tendenziale, come già più volte ricordato da AgroNotizie, hanno preso il via con la forte richiesta di carni suine proveniente dalla Cina, alle prese con la chiusura dei suoi allevamenti a causa della peste suina africana.
 

Prezzi medi della carne suina nell'Ue


I suini nel mondo

A beneficiare dell'impennata dei prezzi delle carni suine, sospinta dalla richiesta cinese, non è soltanto l'Europa, ma anche i principali paesi produttori, come il Brasile.
Non altrettanto accade per gli Stati Uniti, come si nota dal grafico che segue, ma in questo caso entrano in ballo le contese commerciali che dividono Usa e Pechino, combattute a suon di dazi.
 
 

I suini in Italia

Forte crescita, e non potrebbe essere diversamente, anche per le quotazioni dei suini in Italia.
Le rilevazioni condotte da Ismea sui prezzi medi nel mese di dicembre 2019 indicano in 1,61 euro al chilo di peso vivo le quotazioni dei suini da macello, con un aumento di quasi il 36% rispetto a un anno fa.
Ancora più sensibile l'aumento registrato dalle scrofe, con prezzi aumentati in un anno di oltre il 75%.
 

Prezzi medi mensili delle scrofe
(Fonte: © Ismea)


Avicoli, male solo l'Italia

Recupera il mercato avicolo europeo considerato nel suo complesso, con i prezzi medi in rialzo per quasi tutti i mercati, come riferiscono le rilevazioni del Crefis, il Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali.

Contribuisce alla crescita del prezzo medio il buon andamento delle quotazioni registrato in Germania e Polonia mentre è in difficoltà il mercato italiano, con la più profonda flessione tendenziale fra i paesi presi in esame (-18,8%).
 

Prezzi medi mensili delle carni avicole nell'Unione europea
(Fonte: © elaborazioni Crefis su dati DGagri)


La frenata dei conigli

Battuta d'arresto in dicembre per il comparto cunicolo che ha interrotto la corsa iniziata nei mesi precedenti.
Per il vivo la Cun (Commissione unica nazionale) ha indicato in dicembre prezzi di 2,553 euro al chilo per i conigli di taglia leggera e di 2,613 euro al chilo per quelli di peso superiore.

Rispetto al mese precedente la flessione è del 2,5%, ma il dato tendenziale, cioè rispetto ai 12 mesi precedenti, resta comunque in area positiva di oltre il 4% per entrambe le tipologie, leggera e pesante.
Stabili invece i prezzi dei conigli quotati a peso morto, un dato che sembra indicare una sostanziale tenuta del comparto.
 

Prezzo degli avicunicoli, variazioni percentuali fra dicembre e novembre 2019
(Fonte: © Crefis)

Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri della carne" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.