Uno dei maggiori problemi della zootecnia italiana è il trattamento dei reflui prodotti dagli allevamenti. La collaborazione tra Università e Azienda ha dato vita ad un’iniziativa sperimentale che ha l’obiettivo di massimizzare i risultati del processo di digestione anaerobica dei reflui zootecnici attraverso l’impiego di alghe. L’utilizzo delle biomasse algali si inserisce all’interno del ciclo valorizzando il digestato liquido, prodotto a valle della trasformazione biologica, che lo rende utilizzabile come sottoprodotto ad elevato valore aggiunto. La produzione delle biomasse algali è una delle soluzioni più promettenti per la trasformazione dei reflui in risorsa, potendo essere utilizzati con diverse finalità: rialimentazione della digestione anaerobica, fertilizzante e ammendante del suolo, mangimistica animale, costruzione di “chemicals” ad elevato valore aggiunto, integratore alimentare e anche energia. L’attività di ricerca e sviluppo è stata messa a punto dall’azienda Re-Energy, del gruppo Cems, e dal Criacq, Il Centro interdipartimentale di ricerca per la gestione delle risorse idrobiologiche e per l’acquacoltura dell’Università Federico II di Napoli.

Re-Energy è una Cooperativa sociale con sede in Scisciano (Na), specializzata nella progettazione e la realizzazione di sistemi tecnologici innovativi rivolti al risparmio energetico, come la cogenerazione, il solare termico, il fotovoltaico e lo sfruttamento delle biomasse. Il Criacq, istituito nel 2000 come “Centro interdipartimentale di ricerca per l’Acquacoltura” allo scopo di creare un polo di ricerca interdisciplinare nell’Università di Napoli Federico II, nel 2007 ha modificato il nome per rispecchiare l’allargamento dei campi di interesse alla gestione delle risorse idrobiologiche. L'obiettivo del Centro è sviluppare ricerche di base e applicate nel campo dell’acquacoltura e della gestione delle risorse idrobiologiche e di accrescere la collaborazione tra Università e imprese.

Questo progetto nasce dall’esperienza positiva di contatto tra le nostre aziende e l’Università Federico II che si è consolidata negli anni attraverso diversi rapporti di collaborazione – afferma Renato Simonetti amministratore delegato della capogruppo Cems - e il successo ottenuto nel trasferimento tecnologico tra il mondo accademico e l’impresa ha motivato la nostra scelta di continuare a fare innovazione con la ricerca”. Il processo per il trattamento dei reflui animali messo a punto dalla collaborazione tra l’azienda di Scisciano e l’Università di Napoli potrebbe essere una risposta alla riduzione e allo smaltimento delle 150 milioni di tonnellate all’anno di reflui liquidi e solidi di diverse tipologie prodotte dalle aziende zootecniche italiane.